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INDICE

Saggi e Racconti
3.1 LOTTARE PER LA PACE [anonimo]
3.2 "4 LETTERE" [di Vanessa Curti]
3.3 UN IDÉAL DE PAIX [di Marie-France]
3.4 ELIMINARE IL DITTATORE [anonimo]
3.5 PACE UNICA FONTE DI SPERANZA[anonimo]
3.6 GUERRA O PACE [di Manuele Bertelli]
3.7 PER LA PACE CONTROLA GUERRA [di Claudia Macaj]
3.8 LA PACE: FONTE DI SPERANZA [anonimo]
3.9 LA PACE: PAROLA GROSSA [di bimba2]
3.10 IL CONFLITTO RISOLVE [anonimo]
3.11 OGNI GIORNO CHE PASSA [anonimo]
3.12 PACE: UNICA SPERANZA [di Serena Mazza]
3.13 GIALLO, ROSSO e VERDE [anonimo]

Articoli Giornalistici
3.14 ASSOLUTAMENTE NO [anonimo]
3.15 “THE PURSUIT OF PEACE” [di Frank Frimpong]
3.16 CERCARE IL COMPROMESSO [di Federico Bertolini]

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3.1 LOTTARE PER LA PACE
L’ennesimo conflitto, l’ennesima distruzione di città e palazzi.
Sembra quasi impossibile che nell’arco di 100 anni l’uomo non sia riuscito a smettere di combattere?
E invece è così.
A quanto pare le parole e le azioni fatte da alcuni eroi della storia per raggiungere una situazione pacifica tra razze diverse, non siano servite a nulla.
Tuttora vengono fatte manifestazioni pacifiche in onore di questa grandissima parola ma sembra che alla fine non importi a nessuno se non si riesce a raggiungere la pace.
La verità è che questo mondo è voglia di potere.
E ci sarà sempre qualcuno che vuole avere il dominio di una cosa su un’altra.
A noi non resta che “lottare” per la pace e continuare a credere in questa semi-utopia. Forse, è inutile, forse non serve a niente ma finché abbiamo almeno la consapevolezza di cosa è giusto e cosa è sbagliato, e quindi trasmetterla ai nostri futuri……, non permetteremmo mai che la guerra prenda anche noi.
Anonimo – ITC Melloni

 

3.2 "4 LETTERE"
Pace, una parola di sole 4 lettere con un significato più grande, molto più grande.
Io non posso dirvi la differenza tra guerra e pace nel vero senso della parola poiché qui non c’è mai stata. Però sono sicura che la pace non l’abbiamo mai avuta ma non solo nel mio mondo ma anche nel mondo degli altri poiché ci sono uomini a cui piace la violenza perché si sentono forti. Purtroppo non posso fare niente da sola per cambiare tutto questo perché le persone vedono solo quello che vogliono vedere.
Vanessa Curti – ITC Melloni – 16 anni

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3.3 UN IDÉAL DE PAIX
Nous avons tous un idéal de paix .Cependant le conflit reste un élément essentiel dans la vie courante. Le conflit peut–il être une manière de résoudre des problèmes ?
Le conflit est un moyen de compréhension entre deux ou plusieurs personnes. Il permet à certaines personnes de comprendre leurs erreurs et de se remettre en question. Ne dit on pas que les ennemis deviennent très souvent les meilleurs amis du monde et que l’amour commence toujours par la haine ?
Le conflit entre élèves ou dans une sociétépeut aussi avoir des vertus positives. En effet, chacun veut relever le défi en faisant de son mieux pour être vus comme le meilleur de tous.
Cependant le conflit reste toujours négatif quand il s’agit de violence, de rendre des enfants orphelins, de tuer des personnes innocentes.
Notons encore que la paix qui est source de bonheur pour le monde peut doit être vécue de manière active car elle peut rendre des personnes paresseuses, égoïstes.
A mon avis après le conflit il peut régner une bonne paix car on ne peut pas rester les bras croisés pour avoir la paix, la vieest faite de luttes.
La paix est le conflit sont complémentaires.
Le conflit, s’il est vu comme un élément constructif, peutcontribuer à construire un avenir meilleur.
Marie-France – Scuola per l’Europa

 

3.4 ELIMINARE IL DITTATORE
Bisogna ricordare una famosa frase di Ottaviano augusto: <<Senza guerra non c’è pace>>. La mentalità romana deve far riflettere sulla mentalità attuale dei nostri paesi. Attualmente i popoli africani governati da dittatori sono sotto il controllo totale di esso e quindi, bisogno “eliminare” il dittatore per dare la pace, libertà e felicità alle popolazioni sottomesse.
Anonimo- Liceo M. Luigia

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3.5 PACE UNICA FONTE DI SPERANZA
La pace è l’unica fonte di speranza per una convivenza multi etnica, multi razziale. Attraverso la pace l’essere umano accresce le sue conoscenze in quanto di solito le divergenze e i diversi modi di pensiero sfociano a volte nella rabbia più cruenta, che è la guerra. Non c’è certamente da meravigliarsi se l’uomo tenta sempre di imporre il proprio pensiero usando la forza. Ciò è accaduto fin dalle origini delle varie civiltà ma l’evoluzione e il progresso, intesi come veri cambiamenti di crescita dell’essere umano devono far si che convivano più culture con scambi d’opinione, a volte anche rigide usando la parola, riponendo alle spalle dei tempi andati, quelli della forza e la guerra che rendono l’uomo soltanto vicino alla crudeltà.
Anonimo- Liceo M. Luigia

3.6 GUERRA O PACE
Guerra o pace, questo è il punto. Quando ognuno di noi apre un giornale vede, specialmente in questi mesi, troppi bollettini di guerra. Guerra nel mondo, guerra fuori dagli stadi, guerra in parlamento ma noi non ci rendiamo conto che la guerra siamo noi. Noi con il nostro bisogno di apparire, noi con la nostra freddezza, noi con la nostra vita senza entusiasmo. E poi tutti vorremmo la pace. Ma cos’è la pace? Non è forse solo l’assenza di guerra? La pace non esiste senza la guerra e questo è un cane che si morde la coda, un cane stanco di mordersela, un cane che ci guarda e con le orecchie basse se ne scappa nel buio.
Manuele Bertelli – Centro giovani Langhirano

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3.7 PER LA PACE CONTROLA GUERRA
La guerra per me è una cosa molto triste e piena di sofferenza perché molte persone vengono uccise. Non è giusto che esista la guerra, non ha senso, desidero che la guerra sparisca dalla faccia della terra, vorrei soltanto pace, felicità e tranquillità, nelle guerre muoiono tante persone innocenti, alcuni combattono per avere cibo e acqua, altri per arricchirsi. Spero che si possano trovare altri strumenti per risolvere i problemi nel mondo e mi auguro che la pace possa trionfare.
Claudia Macaj – Sacro Cuore Traversetolo – Classe I A – 14 anni

3.8 LA PACE: FONTE DI SPERANZA
La pace secondo me è l’unica fonte di speranza che c’è nel mondo, a mio avviso con la pace si risolverebbero tantissimi problemi del mondo, se non addirittura tutti. In primo luogo si risolverebbe il problema della guerra nel mondo, ormai in tutto il mondo per ogni cosa o per ogni discussione ormai, si dichiara guerra, per tutto come sta succedendo. Adesso in Medio Oriente e soprattutto in Iraq, dove ogni giorno un sacco di soldati Italiana e di tutto il mondo, si lottano per conquistare la pace e invece ottengono in cambio solo attentati contro di loro ed ogni giorno rischiano di perdere i propri figli e i propri famigliari solo per difenderci dai terroristi e sono soldati che invano, vanno in missione di pace, anche se purtroppo non risolvono nulla anche se ce la mettono tutta. L’unica cosa che si può sperare è proprio che la pace risolva i nostri problemi anche se di questi tempi la cosa si fa molto difficile, ma come dice il proverbio la speranza è l’ultima a morire.
Anonimo – Istituto Toschi

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3.9 LA PACE: PAROLA GROSSA
La pace al giorno d’oggi è una parola grossa come l’amore e l’odio. Secondo me la pace non c’è se non c’è l’amore. La guerra non è molto utile, soprattutto non serve per risolvere dei problemi, perché con la guerra si è solo in conflitto e non si è uniti. Quindi il conflitto non è assolutamente utile, se si vuole un mondo pacifico e socievole. Ma la cosa più stupida che si possa fare è dire voglio la pace quando poi non si fa niente per migliorare le cose, anche in televisione è la stessa cosa si dice sempre che il mondo oggi non è più quello di una volta e poi non muovono dito per cercare di fermare tutto ciò.
Ma la cosa che non tutti hanno capito è che dire finite di fare la guerra è inutile perché nessuno ti ascolta, mentre se si aiuta veramente a far finire la guerra allora li si che probabilmente il mondo migliora.
Bimba2 – Istituto Toschi – 15 anni

3.10 IL CONFLITTO RISOLVE
La pace sarebbe l’unica soluzione per risolvere i conflitti tra le varie culture però con il passare del tempo si può capire che tramite accordi non si risolve niente, si prendano ad esempio i paesi mussulmani come l’Islam che sono continuamente in guerra con l’America, non si possono quindi far proseguire questi continui attacchi e penso che la cosa più giusta da fare, anche se non conveniente, sia usare la violenza. Per me il conflitto risolve.
Anonimo – I.T.C. G.B. BODONI Parma – Classe I C – 14 anni

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3.11 OGNI GIORNO CHE PASSA
Ogni giorno che passa c’è gente che si fa saltare in aria per qualche ideale che non condivide, ogni giorno cha passa c’è un figlio che uccide i genitori perché vuole più soldi per uscire o per drogarsi, ogni giorno che passa questo mondo va di male in peggio: surriscaldamento delle acque, scioglimento dei ghiacciai, se continuiamo così finiremo con uccidere noi stessi per poi non ritrovare nulla in mano o per non avere più niente in mano, quindi cerchiamo di cambiare tutti insieme.
Anonimo – I.T.C. G.B. BODONI Parma – Classe I C

3.12 PACE: UNICA SPERANZA
Guerra e pace, due parole con significato opposto, che racchiudono l’una rabbia, l’altra gioia.
Quante volte viene trattato questo argomento? Si parla di pace e di tolleranza tra i vari e diversi popoli.
Ogni persona dice di essere per la pace e contro la guerra; ma riflettendoci bene questa è un’enorme banalità! Chi non è per la pace? Ci sono anche persone a cui non cambia la vita il fatto che in uno stato lontano dal proprio vi sia guerra o pace, ma in linea di massima tuti gli uomini sono a favore della pace, ma spesso ci sono in gioco interessi economici, come accade quando i potenti vogliono iniziare qualche guerra per scopi politici, economici o d’immagine.
Tuttavia si può affermare che tutto il mondo in ordine di principio sia a favore della pace, in particolare perché dopo le Guerre Mondiale che nel secolo scorso hanno distrutto intere nazioni e decimato la popolazione, le persone hanno capito che la pace è meglio della guerra.
Purtroppo però in molti stati ci sonoguerre in atto; in particolare tra stati del terzo mondo.
Queste guerre sono più combattute per l’intolleranza tra le popolazioni che per altro se ci fossero dei contatti diplomatici tra le varie popolazioni si potrebbero risolvere conflitti che durano da decenni e che probabilmente non si risolveranno mai.
Le principali guerre in Africa, per esempio, sono in Etiopia, Sudan, Sierra Leone, Angola,Uganda, Eritrea e Congo. Qui si consumano tragedie nella tragedia, come l’impiego di bambini-soldato che sono mandati anche a pochi anni di vita a combattere, con armi da fuoco, e spesso ovviamente restano vittime di queste crudeli guerre. Nella maggior parte dei casi questi bambini non hanno neanche il diritto di scelta circa la questione guerra-pace. Ciò che si può fare per risolvere questo tipo di problemi è soprattutto cercare di risolvere diplomaticamente questi conflitti, ed inoltre bisognerebbe mandare dei volontari per aiutare i bambini che sono impegnati come soldati ad uscire dalla loro terribile situazione.
In conclusione la guerra quando arriva porta l’infelicità che non scompare al termine del conflitto, ma rimane! L’unica speranza per tornare a essere felici è riposta nella pace!
Serena Mazza – Scuola per l’Europa - CLASSE V italiana

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3.13 GIALLO, ROSSO e VERDE
Giallo, Rosso e Verde: La pace è un concetto molto bello.. invece la guerra è un concetto brutto. Durante la guerra vengono uccise delle persone… per ottenere la pace per il proprio popolo. La pace è come il sole, quindi è gialla, la guerra è simbolo di sangue, quindi rossa. Bisogna ottenere almeno la mescolanza fra i due termini, l’arancione, tendente (chissà cosa vuol dire) al giallo per avere una cosa che unisca tutti, è opportuno avere anche del verde, colore della speranza e dell’unione.
Anonimo- Liceo M. Luigia

Articolo Giornalistico

3.14 ASSOLUTAMENTE NO
No, assolutamente no. Il conflitto deve essere l’ultima soluzione su cui mettere le basi per vivere d’amore e d’accordo. Per quanto mi riguarda, “l’unica guerra giusta è combattere la guerra”; perché è un mondo schifoso, accendere la televisione e vedere missili, bombe, aerei, carri armati, mine antiuomo che distruggono paesi che avrebbero bisogno di aiuto (Libano, Israele, Iraq, Afghanistan, Somalia, ecc.). Viviamo tutti in un mondo dove fortunatamente siamo bene o male ricchi, anziché sprecare soldi per “aggeggi” da guerra, non è meglio usarli per portare pace e mangiare, in paesi e a persone bisognose? La pace deve essere la fonte di speranza da cui partire, viviamo in un mondo dove la cultura odierna è la legge del più forte, dove quello che picchia tutti deve essere visto come un capo, come un re. È no! Questa è guerra, e il cosiddetto più forte deve imparare a stare in un gruppo o per me può prendere e andare. Per avere un mondo di pace bisogna partire con il senso del gruppo, che nessuno è diverso e che i missili o robe varie non servono. La pace è l’ultima a morire…
Anonimo – ITC Melloni – 16 anni

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3.15 “THE PURSUIT OF PEACE”
Peace, in a general sense, is a state of tranquillity, freedom from disturbance or agitation; applicable to society, to individuals, or to the temper of the mind. It is freedom from internal commotion or civil war; freedom from private quarrels, suits or disturbance; freedom from agitation or disturbance by the passions, as from fear, terror, anger, anxiety or the like. It is quietness of mind, harmony and concord.
The attempt to acquire everlasting peace and prevent war dates throughout history. From the wars of the Jews to the invisible wars of our lives, peace has eluded its faithful seekers, and when found expires in no time. The pursuit of peace in this world has escaped the strenuous and unflinching effort of world leaders.
The world is becoming a dangerous place to live in. Fear begins to surge up in a person who is boarding a plane. Terrorism is propagating and perpetuating fear in the lives of many people as the infamous terrorists lie in wait to spill innocent blood. The 9/11 attack has been an eye-opener to the world, but has also evinced the insecurity of our lives. Whereas some people are trying to quench the flames of war, others are indefatigably fuelling it. Peacemakers around the globe lay foundation and pave the way for peace just to be destroyed by ruthless and unscrupulous foes of the blessed word. How can we live in a world where one man’s meat is another man’s poison?
The league of nations couldn’t hold back the Second World War of 1945. The United Nations (UN) is doing a tremendous job and its members deservea standing ovation. What it has achieved now should be a stepping stone and not a destination, yes, a spring board not a diving board. Complacency has always terminated the progress and potential of heroes. The journey to peace is very long and peace cannot be found on a silver platter. But, we are reassured that a journey of a thousand miles begins with one step. Once we set off, we are sure of reaching our destination. Is peace the only source of hope? This is the 64 million dollar question.
Frank Frimpong – Scuola per l’Europa – classe V

3.16 CERCARE IL COMPROMESSO
Al mondo esistono tante culture, una differente dall'altra; spesso queste vengono a contatto provocando contrasti. I relativi motivi sono vari: l'essere poco aperti alle altre culture, la sete di supremazia, ma anche la paura delle cose sconosciute che l'uomo ha sempre avuto e che avrà sempre e il non comprendere a fondo le filosofie di queste culture a noi distanti che una volta conosciute possono essere affascinanti ed interessanti.
Queste incomprensioni sfociano in odio che a sua volta sfocia in guerra. Al giorno d'oggi troppo spesso è usata la guerra come unica soluzione e non solo in casi estremi. Talvolta si può parlare e cercare attraverso il dialogo un compromesso: imparare ad accettarsi e a convivere può essere una soluzione. Si tratta di rispettare le idee degli altri.
Entrando nella vita quotidiana, per fare un esempio, se una persona si veste "diversamente" non bisogna per questo motivo attaccarla, prendendola in giro o criticando per forza l'esteriorità: si può semplicemente imparare a conviverci. Non bisogna andare a tutti i costi d'accordo con tutti, però anche senza amicizia può esistere il rispetto. Ogni persona deve avere uno spazio in cui vivere liberamente e con le persone che preferisce.
Federico Bertolini – Scuola per l’Europa – classe V

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