Chi è l'adulto che voglio diventare?

[...] Io adulto non lo voglio essere, perché si hanno troppe responsabilità, per esempio mantenere il lavoro, la moglie, i figli e la casa. Da ragazzino invece puoi fare quello che vuoi, hai sempre delle responsabilità ma meno che da adulto. Io sono come Peter Pan che non vuole crescere e vuole rimanere ragazzino. Altre volte però vorrei essere adulto per avere la macchina, la casa tutta per me, per uscire tutti i sabato sera con gli amici [...]

Anonimo
Liceo scientifico ULIVI

Le fatiche degli adulti

Per noi ragazzi è forse difficile rendersi conto di quanto sia complicato essere adulti. Noi tendiamo a vivere nel nostro mondo sommerso da piccoli problemi che spesso facciamo diventare più grandi di quello che realmente sono

Mi capita spesso di soffermarmi a pensare come sarà la mia vita da “grande” o meglio da adulto maggiorenne, tuttavia non è facile darmi una risposta concreta, diciamo che al momento mi limito a costruirmi delle idee sulla base del mondo che mi circonda. Sono tanti gli adulti che ogni giorno vengono a contatto con me: i professori a scuola, le persone che osservo quando cammino per strada o sono sull'autobus e i genitori a casa. Sulla base di un'osservazione globale, forse spesso un po' superficiale, mi sento di dire che il mondo degli adulti esattamente come quello dei giovani è vario, complesso e ricco di sfaccettature. I giovani tendenzialmente hanno un'idea decisamente strepitosa della vita degli adulti, tutta casa, lavoro e famiglia (eventualmente). In realtà penso che solo in apparenza questo possa essere vero, infatti ognuno di loro può nascondere ansie, preoccupazioni o problemi di ogni genere. Spesso capita che ci si ammanti di un'apparente felicità o meglio, di un'apparente serenità per mascherare una realtà più cruda e difficile. E come biasimarli? Essere adulti implica assumere su di se tante responsabilità a partire dal campo lavorativo per poi arrivare all'eventuale costruzione di una famiglia. Per noi ragazzi è forse difficile rendersi conto di quanto sia complicato essere adulti. Noi tendiamo a vivere nel nostro mondo sommerso da piccoli problemi che spesso facciamo diventare più grandi di quello che realmente sono. Per quanto mi riguarda penso però che siano proprio questi piccoli problemi che ci preparano e ci predispongono mentalmente ad affrontare quelli più grandi, che quasi sicuramente arriveranno. Non so dire con esattezza come sarà l'adulto che voglio diventare. Di certo vorrei arrivare a dirmi “Sono cresciuta, sono pronta ad affrontare tutto quello che la vita mi offre”. Chi lo sa? Forse una famiglia, dei figli, un lavoro che mi piace. Questo sarebbe il mio prototipo di adulto, forse perché osservo come scorre la vita dei miei genitori che sono le figure a me più vicine. Nonostante tutte le responsabilità e i problemi che anche loro, come tutti gli altri, si trovano ad affrontare sono felici e soddisfatti, conducono una vita normalissima ma non per questo priva di soddisfazioni, sogni e obiettivi da realizzare. Ecco, è proprio questo l'adulto che vorrei diventare.

Anonimo - Liceo scientifico ULIVI

Commenti:

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Oso ke na prospathite na krfitite piso apo to dahtilo sas an ehoun shesi i ohi o Barkas o Kseras i Bezani o Loutsis ke ta lipa protopalikara tou Sali me to Mega to apodiknioun ta gegonota ke ohi ta logia.Tha sas parapempso mono se merikes fotografies pou ine anartimenes se ola ta vorioipirotika sait kata tin episkepsi tou Nikolas Geits sta grafia tou Mega sta Sofratika (Eksipna pedia feneste den tha diskoleftite na tis vrite)Mia ikona ine hilies leksis.Mi kseftilizeste pio poli.Tis adies gia ta latomia tis dini to ipourgio perivalondos dld i kivernisi tou Loutsi tou Barka tou Mitsiou tou Natsiou tou Ksera klp sahanoglifton sas ke ohi i Omonia.Kitakste ton eafto sas ston kathrefti lipon kale mou kirie ke mountzoste ton.

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Nick
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