Chi è l'adulto che voglio diventare?

[...] Io adulto non lo voglio essere, perché si hanno troppe responsabilità, per esempio mantenere il lavoro, la moglie, i figli e la casa. Da ragazzino invece puoi fare quello che vuoi, hai sempre delle responsabilità ma meno che da adulto. Io sono come Peter Pan che non vuole crescere e vuole rimanere ragazzino. Altre volte però vorrei essere adulto per avere la macchina, la casa tutta per me, per uscire tutti i sabato sera con gli amici [...]

Miriam Cerruti
Scuola per l'Europa

Un adulto differente

Sinceramente trovo che tutti gli adulti siano sempre molto stressati a causa del proprio lavoro, anche se dipende da persona a persona e da lavoro a lavoro, e che arrivino a casa alla fine della giornata esausti.

L'adulto è spesso definito, dal punto di vista di noi giovani, come una persona molto stressata che non fa altro che lavorare o pensare al lavoro, perfino capace di non godersi neanche una vera vacanza. Sinceramente trovo che tutti gli adulti siano sempre molto stressati a causa del proprio lavoro, anche se dipende da persona a persona e da lavoro a lavoro, e che arrivino a casa alla fine della giornata esausti. A casa, però, trovano i figli che, da piccoli, non fanno altro che fare i capricci o che li ossessionano raccontando la loro giornata. Altrimenti trovano adolescenti che non parlano molto e per questo si disperano sgridandoli usando tipiche frasi come: “Non è possibile non riuscire a parlare con te!”, oppure: “Anche io sono stanca/o ma non per questo non preparo da cena o mi chiudo senza mai parlare?” A me piacerebbe diventare un adulto nettamente differente rispetto a quello sopraccitato. Mi piacerebbe avere un lavoro che mi piace, che mi permetta di guadagnare bene e di non arrivare a casa la sera troppo stressata?( anche se queste sono solo fantasie). Per esempio, vorrei fare la scienziata che scopre nuovi medicinali, oppure lavorare come direttore in un'importante università di matematica/fisica. Mi piacerebbe anche moltissimo mettere su famiglia: avere due o tre figli e vederli felicemente crescere con mio marito. Non credo che, quando i miei figli saranno degli adolescenti, li sgriderò perché non parleranno visto che già da quando saranno piccoli li abituerò ad avere un dialogo, uno scambio con me. Se invece si chiuderanno con noi genitori, cosa più che lecita, cercherò sempre di rompere il ghiaccio cercando di parlare delle loro passioni per riuscire a farli parlare e per capire i loro nuovi punti di vista. Per questo, già da oggi, cercherò di fare più esperienze positive possibili e cercherò di imparare da subito come interagire con persone diverse da me. Spero di diventare una buona “mamma” e una buona lavoratrice e di riuscire a fare tutto.

Miriam Cerruti, Scuola per l'Europa, classe 4ˆ sez. italiana.

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