Nella diversità voglio essere unico per dimostrare al mondo che io sono speciale!

[...] Caro Giuseppe, oggi a scuola mi è successa una cosa che mi ha fatto riflettere. I miei amici mi prendono in giro per il mio modo ribelle di vestirmi, acconciarmi i capelli e di solito mi isolano. Mi succede spesso (tutti i giorni) ma non ci rimango tanto male, oggi invece sì perché a prendermi in giro c'erano anche tutte le mie migliori amiche. La mia autostima continua a diminuire sempre più e non comprendo più se l'essere unico è un pregio o al contrario un difetto. Ma in questi giorni mi chiedo: unicità cos'è? È l'unico fatto di piacersi o qualcosa di più profondo che tocca anche il carattere di ogni singola persona? [...]

Filippo Cotti
Istituto Bocchialini

Se non eri vestito bene, eri uno 'sfigato'


Caro Andrea, da quanto tempo che non ci vediamo.
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Mi piacerebbe incontrarti e andare a fare i nostri soliti giri in centro che non terminavano mai.
Sono parecchi mesi che non ci incontriamo, anzi, adesso che ci penso, è da quando abbiamo finito l'esame di terza media e, ripensando alla classe delle scuole medie, mi vengono i brividi.
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Non so se tu condividerai i miei pensieri, ma la classe della scuola secondaria inferiore per me è stata un vero inferno.
Nella nostra classe dello scorso anno, tutti si gasavano e per essere accettato dovevi indossare una maglietta 'Abercrombie' o 'Fitch' o di altre firme, tutti erano come dei 'pecoroni' perchè lo facevano solo per farsi vedere e passavano il loro fine settimana a comprare, comprare e comprare e questa cosa mi è rimasta molto impressa.
Se non eri vestito bene, eri uno 'sfigato' e a me piaceva essere diverso e non 'farmi vedere', perciò le magliette firmate non le mettevo mai per andare a scuola, perchè non volevo far parte di un gruppetto falso ed ipocrita, che per due giorni ti parla e ti lecca il sedere e poi ti prede in giro.
Ripensandoci, ho capito che il capogruppo era una persona frustrata da sua madre e pur di essere accettato si vestiva firmato.
Oggi come oggi, sono molto fiero di non aver seguito quel gruppetto, perché nella vita bisogna essere unici e non vergognarsi delle proprie unicità e delle proprie caratteristiche.
Io mi ritengo una persona diversa dai miei compagni, perchè a me non piace andare a Milano solo per comprare abiti firmati ma preferisco andare con mio padre a visitare le stalle ed andare in campagna: per questo mi sento diverso da quel gruppo e non me ne vergogno, anzi, la mia diversità mi fa sentire molto più potente e sicuro con gli altri.
Infatti, nella classe di quest'anno mi trovo decisamente meglio, siamo tutti uguali, non abbiamo gruppetti e abbiamo quasi tutti gli stessi interessi.
E la tua classe com'è? Siete tutti affiatati o vi sono dei gruppetti come alle scuole medie? Queste sono le mie caratteristiche e le mie diversità che mi rendono speciale e non come i ragazzi di quel gruppetto.
Concludendo, ti vorrei informare che ora, per essere inserito nel gruppo non bisogna più indossare solo abiti firmati ma bisogna anche fumare.
Vedi Andre, è meglio rimanere con i piedi per terra e seguire i propri sogni e i propri interessi, continuare ad essere diversi dagli altri perché è l'unica cosa che ci distingue e ci fa sentire speciali.
Con questo concetto io ti saluto e ti invito a riflettere su questa lettera.
Aspettando una tua risposta ti auguro un buon anno scolastico.
Il tuo miglior amico Filippo

Filippo Cotti - Istituto Bocchialini - Anni 14

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