Personalmente io vedo il futuro come una strada di notte: sai dove vuoi andare ma non sei mai completamente certo di cosa ti aspetta alla curva dopo, vai avanti con una sorta di incertezza rassicurante, perché ormai sei già in viaggio e non puoi far altro che andare avanti, aiutato di tanto in tanto da qualcuno e a volte brancolante andando completamente alla cieca e preso dalla paura di aver sbagliato direzione.
Quello che spesso non si apprezza abbastanza di questo viaggio è il viaggio in sé, con i suoi profumi, colori, sogni e imprevisti perché tutti cercano disperatamente un senso, una meta o una ricompensa. [...]
Quando si parla di futuro si parla di novità, di speranze, di sogni.
Ogni qualvolta uno pensa ad una meta da raggiungere può essere un sogno nascosto come diventare astronauta, calciatore; oppure può essere un obiettivo come sposarsi e avere una famiglia o viaggiare per il mondo.
Insomma, di mete ne esistono di tutti i tipi, diverse da persona a persona.
Ed è qui che per raggiungere la meta autoimposta entra in gioco il futuro. il futuro visto come un viaggio faticoso e tortuoso, pieno di sacrifici, dove si vede chi è veramente determinato ad arrivare alla meta e chi molla alla prima difficoltà.
Diciamo che questo viaggio serve per 'testare' la determinazione della persona ad arrivare al proprio scopo.
Anche se però il viaggio può essere difficile e, in certi versi, impossibile; arrivare alla meta significa
sentirsi finalmente realizzati scoprendo il vero se stesso
Anonimo - Istituto Melloni
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