Quello che mostro agli altri corrisponde alle emozioni che ho dentro? E quello che gli altri vedono in me è quello che sento?

In una società come la nostra che si basa sull'apparire, è purtroppo fondamentale (soprattutto nei giovani) avere caratteristiche in linea con gli altri simili.
Tendiamo spesso a non essere autentici e a nascondere quello che proviamo.
Tendiamo ad annullare e a nascondere quello che siamo e quello che proviamo.
Per essere popolari poi conta solo apparire, contano solo le cose che si vedono.
Penso che sia difficile essere popolare in quanto devi essere sempre all'altezza e devi nascondere i sentimenti negativi che provi, devi mostrarti sicuro e far vedere che stai bene con te stesso.
Quindi chi è che prenderebbe come punto di riferimento una persona insicura e che sta male?
Anonimo, Istituto Mainetti

anonima
Liceo Marconi

Noi stessi


Tutto inizia da una percezione sbagliata che abbiamo della realtà e di noi stessi.
Lo sbaglio sta nel guardare una persona e pensare che questa abbia un solo modo "d'essere", per questo quando una persona appena conosciuta si rivela l'opposto della nostra percezione ci sentiamo persi, e anche un po' stupidi.
Ma è colpa nostra?
La cosa che si vede sempre è quella più nascosta (all'apparenza) come racconta Edgar Allan Poe, per nascondere una lettera non bisogna affatto nasconderla, se io cerco una lettera nascosta la cercherò nei posti inguardabili e non in mezzo a tutte le altre.

anonima - Liceo Marconi

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