Quello che mostro agli altri corrisponde alle emozioni che ho dentro? E quello che gli altri vedono in me è quello che sento?

In una società come la nostra che si basa sull'apparire, è purtroppo fondamentale (soprattutto nei giovani) avere caratteristiche in linea con gli altri simili.
Tendiamo spesso a non essere autentici e a nascondere quello che proviamo.
Tendiamo ad annullare e a nascondere quello che siamo e quello che proviamo.
Per essere popolari poi conta solo apparire, contano solo le cose che si vedono.
Penso che sia difficile essere popolare in quanto devi essere sempre all'altezza e devi nascondere i sentimenti negativi che provi, devi mostrarti sicuro e far vedere che stai bene con te stesso.
Quindi chi è che prenderebbe come punto di riferimento una persona insicura e che sta male?
Anonimo, Istituto Mainetti

anonima
Gruppo uno come noi, noi come tutti

Non ho più paura di me stessa


Come fossi prima è difficile da dire, non perché non mi ricordi certe cose ti rimangono impresse, il problema se così vogliamo definirlo sta nel descrivere tali sensazioni ed emozioni. L'essere umano è dotato di notevoli capacità una delle quali è quella di tendere a cancellare le brutte esperienze, o meglio, quella di non riuscire a ricordare nei minimi dettagli tale esperienza o rivivere quella stessa emozione. Il passato non è nostro, viviamo nel presente dove i continui avvenimenti che accadono a noi e a chi ci è vicino ci portano a non concentrarsi unicamente su un certo pensiero. Pensiero che appare alla nostra mente nel momento in cui ci troveremo nella nostra intimità.
Prima di venire al gruppo mi sentivo sola non mi sentivo libera di pensare certe cose censuravo pensieri reprimevo emozioni. Prima di venire al gruppo la semplice domanda ma allora come va con la tua ragazza? o ma allora con i maschi niente proprio? Mi avrebbe gettato nel panico più profondo, dubbi, pensieri sui quali mi sarei torturata per giorni. Prima di venire al gruppo negavo a me stessa la mia identità. Prima di venire al gruppo benché io abbia un computer tutto mio cancellavo la cronologia delle ricerche quasi vergognandomi di pagine forum che trattassero di affettività. Prima di venire al gruppo e commenti di mia sorella i giudizi di mia madre mi avrebbero mandato giù di morale facendomi di nuovo precipitare nel dubbio. Prima di venire al gruppo avevo paura di me stessa e di certi pensieri ero arrivato a convincermi che provavo quelle sensazioni perché ero condizionata, Che quel mio modo di distinguermi dalla mole informe e incolore di persone che mi circondavano mi avesse portato a sfidare la mia famiglia e la società e a mettermi con una ragazza. Ma non ho più paura di me stessa, mi sto facendo strada e non sono più quello che si può definire complessata.
Non che ora, magicamente, le cose si siano risolte. Dubbi giudizi le critiche ma anche le semplici domande non mi fanno più alcun effetto.

anonima - Gruppo uno come noi, noi come tutti

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