Il male che fa bene

Il male che ti trae in inganno

Il male che fa bene trae in inganno: sembra che venga solo per nuocere perché il suo influsso positivo sulla nostra vita non si vede subito ma solo dopo un po’ di tempo.
Ti aiuta a crescere come persona perché ti fa capire bene che non sempre se succede qualcosa di brutto dobbiamo abbatterci, a volte, basta solo trovare cosa c’è di buono anche se sembra difficile.
Ti aiuta anche a capire le persone che veramente tengono a te: è vero che la verità a volte fa male ma solo chi ti vuole bene ti dice le cose come stanno. Alla fine questo tipo di “male” è diverso: ti insegna un sacco di cose e quindi sarebbe più giusto chiamarlo “bene mascherato”.

Anonimo – 2B Liceo Toschi

Livia Dini
Scuola per l'Europa, classe 2

Caro Gigio


Caro Gigio,
Auguri.... Mai mi sarei immaginato di doverteli augurare così 18 anni quando ti vidi per la prima volta. Ti scrivo oggi per qualcosa che mi sta estremamente a cuore, voglio spiegarti perchè. Non sono qui per giustificarmi o per accusare nessuno, ma -visto che immagino di restare qua ancora per un bel po'- voglio spiegarti tutto dall'inizio. Avevo vent'anni quando incontrai tua madre per la prima volta, era bellissima e completamente fuori dalla mia portata: era nata in un quartiere normale, veniva da una famiglia normale, aveva una vita normale, finchè non conobbe me. Mi é ancora estraneo oggi perchè lei mi avesse scelto, fu la cosa più bella che uno come me poteva sperare di avere. Ma l'amore non bastava e i soldi tanto meno, era difficile arrivare a fine mese e fu cosi che cominciarono i piccoli furti, un po' per arrotondare a fine mese e un po' per concederci qualche sfizio. Dopo un pò ci si fece l'abitudine e ormai si dava per scontato che "se i soldi non bastavano" sapevamo come rimediarli. Nella primavera dell'89 tua madre rimase incita di te e fu cosi che finì per accettare una proposta che gli altri da tempo mi facevano, un piccolo giro di malavita che ci consentiva di vivere una vita agiata. Eravamo bravi e ben presto "l'azienda" cominciò a dare i suoi frutti e ci stavamo espandendo su tutti i fronti. Il Barone fu il primo, il primo in una lunga lista di rapimenti che usciva dal nostro solito giro ma pagava bene. Doveva essere una sola volta, abbastanza per alzare cassa e poi saremmo tornati a fare i prestasoldi, ma io ti amavo più di ogni altra cosa al mondo e volevo proteggerti ed evitarti una vita come la mia, una vita di cui vergognarsi, fondata sul male. Eri un bambino intelligente e volevo assicurami che fossi estraneo non solo alla mia doppia vita ma anche alla possibilità di entrarvi un giorno, quindi pagai le migliori scuole per assicurarti un futuro. Ben presto la situazione ci sfuggì di mano e servivano sempre più soldi; fu là che il nostro mondo cominciò a crollare. Eravamo conosciuti ormai anche dalle autorità e mancava poco che anche tu scoprissi tutto quindi decisi: un ultimo colpo e poi basta. Chi avrebbe mai detto che sarebbe stato quello fatale. Non sto accusando te o tua madre di avermi costretto dentro questa vita, la scelta é stata mia, ma voglio solo farti capire che spesso il male non genera solo altro male. La tua istruzione, la famiglia che un giorno avrai saranno frutti del mio male. Quindi pensa quanti altri "onestamente" avrebbero fatto lo stesso?
Con amore Papà

Livia Dini - Scuola per l'Europa, classe 2

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