Il male che fa bene

Il male che ti trae in inganno

Il male che fa bene trae in inganno: sembra che venga solo per nuocere perché il suo influsso positivo sulla nostra vita non si vede subito ma solo dopo un po’ di tempo.
Ti aiuta a crescere come persona perché ti fa capire bene che non sempre se succede qualcosa di brutto dobbiamo abbatterci, a volte, basta solo trovare cosa c’è di buono anche se sembra difficile.
Ti aiuta anche a capire le persone che veramente tengono a te: è vero che la verità a volte fa male ma solo chi ti vuole bene ti dice le cose come stanno. Alla fine questo tipo di “male” è diverso: ti insegna un sacco di cose e quindi sarebbe più giusto chiamarlo “bene mascherato”.

Anonimo – 2B Liceo Toschi

Irene Di Camillo
Scuola per l'Europa

Il male che fa bene: svantaggio o opportunità?


L'uomo si é sempre posto due interrogativi: cos'é il bene? Cos'é il male? Ovvero cos'é moralmente giusto e cos'é moralmente sbagliato? In realtà nessun filosofo ha mai saputo dare una definizione certa e fondata a questi due concetti, non solo perchè la morale cambia nel corso degli anni, ma anche perchè é una cosa del tutto personale. Non ci può essere solo il bene o solo il male, ma ci deve essere un equilibrio tra queste due cose. La parte egoista che ognuno di noi ha, chi più chi meno, ci porta a compiere azioni che fanno stare bene noi, ma nuocere magari ad altre persone. Non bisogna però dimenticarsi di fare anche del bene, anche se non soddisfa il piacere personale. Io considero il male che fa bene, in generale come un'esperienza negativa che alla fine ti aiuta a crescere o a capire i tuoi limiti; ovviamente non é sempre un'esperienza negativa ma qualcosa che semplicemente non mi piace fare, ma che so che é importante. Due esempi banali che rappresentano il male che fa bene, per me sono la scuola e le verdure, Penso che la scuola sia molto importante per il futuro e soprattutto é una risorsa che non andrebbe sprecata, perchè non tutti hanno la possibilità di studiare. Poi le verdure secondo me ne sono un altro esempio inerente all'argomento, perchè non sono il mio cibo preferito e ne farei anche a meno se non sapessi quanto sono importanti per la salute una parola che mi é rimasta molto impressa dopo gli esercizi che abbiamo fatto con la psicologa é "buio". Quando ero piccola associavo il buio ad una cosa negativa, che non riuscivo a controllare e che mi toglieva la capacità di capire ed essere cosciente di quello che succedeva attorno a me. Nella mia mente contorta in ogni angolo buio, c'era un mostro che aspettava pazientemente di catturarmi. Mi fa tornare in mente tutte le corse che facevo dal bagno alla mia camera di notte, per non essere presa dagli esseri viventi malformati nascosti nel buio. Per non parlare poi dei salti che facevo per raggiungere il letto, cercando a tutti i costi di non essere catturata dal mostro che si nascondeva sotto il letto e che non vedeva l'ora di prendermi per un piede per trascinarmi con sè con lo scopo di mangiarmi. Ora che sono cresciuta, il mio cervello associa il buio a qualcosa di completamente differente, un momento a fine giornata in cui posso rilassarmi, in cui il cervello si può spegnere per qualche ora. Questo per dimostrare che le emozioni possono cambiare con il passare degli anni.

Irene Di Camillo - Scuola per l'Europa

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