Le differenze all'interno del gruppo colte dal singolo come limite o vantaggio

Saggi Brevi

  2.1    Non è facile [di Alessia Rossi]
  2.2    Le differenze [di Maria Laura Vicari]

 

2.1 NON E' FACILE 

Non è facile farsi accettare in un gruppo.
L’accettazione avviene solo se l’individuo si omogeneizza con gli altri in: abbigliamento, capigliatura, modi di dire, atteggiamenti condivisi dai componenti di quel gruppo che li hanno scelti. Ciò con cui i ragazzi si diversificano sono particolari a volte non sempre visibili esteriormente, potrebbero essere determinati gusti nella musica, hobbies in comune.
Potrebbero essere anche ideologie, stereotipi ad unire persone di età, nazionalità diverse. Fondamentalmente una sola caratteristica uguale può appianare tante differenze colte, a seconda delle situazioni, vantaggiose o meno.
E’ evidente che se esse arrivano a toccare i limiti della tolleranza, allora l’individuo si stacca dalle persone con cui non si trova, se invece lo possono aiutare ad inserirsi, le differenze possono collocarlo a posizioni molto agevoli. In ogni cosa la scelta non è solo del singolo ma di tutto il gruppo che mette alla prova il nuovo amico con specie di riti di iniziazione. Dopo di che sono il tempo, la fortuna e il “carisma” a farti appartenere ad un gruppo. A questo punto non rimane che dire: siamo tutti diversi, sta solo a noi decidere quando accettarci ed essere tutti uguali nonostante le nostre differenze.

Alessia Rossi – Liceo Sociopedagocico – classe III C – 16 anni

 2.2  LE DIFFERENZE

Spesso le differenze, anche all’interno di un semplice gruppo di amici, sono colte come limite ma credo che in realtà siano grandi ricchezze.
Si tende infatti ad escludere coloro che sono diversi ma credo che in fondo se non si accettano gli altri sia solo per il  fatto che si teme il confronto, ma la vera ricchezza è nello scoprire l’altro nella sua diversità.
Riconoscere la diversità degli altri è anche saper valorizzare se stessi e accettarsi per come realmente si è.
In fondo è vero, se fossimo tutti uguali sarebbe tutto molto più noioso e perderemmo la nostra vera identità.

Maria Laura Vicari - Liceo Sociopedagocico – classe III C – 17 anni