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L'uomo solitario

Vide delle mucche che pascolavano libere nel prato. Nono riusciva a capire dove si trovasse. Si guardò meglio attorno e vide una vecchia casa. Incuriosito si avviò verso di essa. Giunto davanti all’immensa porta provava un certo timore ad aprirla. Si fece coraggio ed entrò. All’interno regnava il silenzio. La casa era tutta in disordine. Entrò in una stanza e vide un paio di scarpe identiche a quelle che aveva ricevuto. Se le mise si ritrovò in mezzo all’oceano. Non sapeva nuotare e stava annegando quando all’improvviso un gruppo di pescatori lo salvò. Aveva perso le sue scarpe. Da quel giorno non visse più solo ma in mezzo agli uomini.

Classe II B   

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L'omino della grande montagna

Era un paesaggio fantastico, tutto era profumato.
L’omino non era abituato a paesaggi così. Subito si trovò spaesato, non aveva mai visto questa “maestosità della natura”. Poi iniziò ad abituarsi, attorno a lui c’erano tanti animali: uccellini che cinguettavano, insetti come api che gli ronzavano attorno. Poi guardò le scarpe che indossava. Da quel momento decise che quelle scarpette lo avrebbero portato a scoprire un nuovo mondo, mai visto prima. Infatti lasciò il suo vecchio mondo solitario e scoprì tante cose belle come città, paesaggi naturali e soprattutto incontrò tante persone con le quali trascorse il resto della sua vita.

Fede - Classe II C

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L'uomo del buco

Invece vide una folla enorme. Subito voleva scappare verso destra, per paura di quella folla che non aveva mai visto prima; poi però spinto dalla curiosità si diresse a sinistra. Una volta arrivato, si accorse che lui era talmente piccolo, che le altre persone non lo vedevano neanche e quasi lo calpestavano. Voleva scappare ma non ci riusciva . Ad un certo punto un bambino si avvicinò a lui: “Come ti chiami? Da dove vieni?” L’uomo, rispondendo, si accorse di crescere, così cominciò a parlare con tutti, cominciò a conoscere nuova gente, cominciò a crescere…fino a diventare una persona come le altre.
Quest’uomo ha sempre vissuto nella solitudine ed ha sempre avuto paura degli altri, ma, una volta conosciuta la folla, tutto è cambiato.

Simo - classe II B

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Le scarpe classificano l'uomo!?!

Dritto davanti a se c’era un negozio di scarpe…vi entrò.
Dentro c’era molta gente volle uscire, ma non si poteva. Le sue scarpe da tennis erano le più belle di tutte; molte persone lo notavano cominciarono ad interessarsi a lui lo ammirarono. Conobbe così molta gente si confrontò con essi si sentì al centro dell’attenzione provò nuove emozioni era contento. Ad un certo punto si tolse le scarpe e quelle puzzavano. Tutti scapparono.
Aveva però visto le nuove predator dell’adidas a 215.000 anziché 350.000 e volle comprarle, ne aveva bisogno. Un pacco di scarpe da calcio a 13. Ma come “lasciare” le scarpe mondial e le ward cup al 6° paio di scarpe? Le comprò comunque erano belle comode rosse e argentate. Ma era solo. Aveva le scarpe da tennis e da calcio più belle ma non aveva nessuno con cui giocare. A calcio vi giocò lo stesso in solitudine però con le scarpe argento lo steccavano come dei porci perché non si può avere le scarpe da calcio argentate se no ti steccano.

Classe II B

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Un omino piccolo così

E tante allegre apine svolazzavano sui fiori, in questo verdissimo giardino.
L’omino rimase stupefatto da tanta bellezza, e felicità perché lui, così solitario, guardando quelle apine volare aveva capito l’importanza dell’amicizia e dell’amore che le caratterizzava. Le apine in un volo giocherelloso lo avvolsero, così l’omino capì che volevano coinvolgerlo nel gioco. Passò una giornata bellissima, non s’era mai divertito così! Così capì il significato di quella giornata, cosa avevano voluto significare quelle scarpe. Durante uno di quei giochi le apine lo condussero in un altro giardino, ancora più bello, pieno di uccellini festosi. Al centro di questo si trovava una casetta, a misura…di omino! Così questo entrò e ad accoglierlo trovò una donnina. Dopo essere rimasto davvero sorpreso capì che lei lo stava aspettando, aveva sentito parlare di lui e, sapendolo così solo, aveva deciso di aiutarlo. Lui la ringraziò per le scarpe, e decisero che quella diventasse la sua nuova vita. Il fortunato amino passò così una vita fantastica, a fianco della donnina, in un paradiso terrestre.

Ely - Classe II B

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Dalla solitudine alla felicità 

Subito si trovò spaesato, visto che prima non c’era mai stato. Quel posto gli piaceva era grande, verde e pieno di bellissimi e profumatissimi fiori. Poco lontano trovò un grande albero che faceva una grande ombra. Siccome faceva molto caldo, decise di andarsi a riparare. All’improvviso si svegliò perché sentiva dei leggerissimi passetti. Si guardò intorno e vide una bellissima donna, alta come lui, ma stupendamente bella! Lui non aveva mai visto una donna così bella e così cercò, al contrario di quello che aveva fatto negli anni precedenti, di avere informazioni su di lei per poterla conquistare. Dopo vari tentativi riuscì a spostarla e ad essere nel frattempo più socievole e più estroverso. Gli pareva un sogno, ma non lo era!!! Era pura realtà. Grazie a quelle scarpette magiche, che qualcuno di misterioso gli aveva dato trovò la vera vita.

KE '85 - Classe II B

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Alla scoperta del mondo

Questi fiori avevano il colore della felicità: gialli, rossi, blu. Su un fiore blu c’era una farfalla di mille colori, questa si alzò in volo e, volteggiando graziosamente, si appoggiò sul suo naso; l’omino la guardò incrociando gli occhi e si accorse di com’era bella quella farfalla. Lui non era mai andato oltre la sua montagna e non aveva mai visto quelle cose meravigliose, ma, grazie a quelle scarpe, avrebbe iniziato a scoprire le meraviglie del mondo. Così si alzò in piedi e fece un passo, all’improvviso iniziò a volare velocissimamente e si trovò su una spiaggia . Si alzò e vide il mare, infinito di colore blu intenso: era bellissimo, il mare. Fece un altro passo e si trovò in un campo di grano tutto giallo, le spighe gli facevano il solletico così si alzò e fece un altro passo e si trovò in un posto tutto grigio: la città. Quest’ultima non gli piaceva e così fece un altro passo e si ritrovò nella sua montagna; nel suo buco, la sua casa.
L’omino, dopo aver scritto sul suo diario ciò che aveva visto, decise di ripartire per un altro viaggio…e, magari, scoprire chi gli aveva fatto quel regalo, meraviglioso.

Lea - Classe II B

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Non prendere mai cose regalate

Un contadino, arrabbiato perché gli aveva pestato i suoi fiori preferiti e scambiandolo per un daino, lo colpì con un palo e morì.

Classe II B

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Il bosco 

Un bosco. Si era perso, camminò per ore e ore e quando finalmente riuscì a ritrovare la sua casa le scarpe ricominciarono a volare e lo portarono nel grande prato di Woodstock dove tutti erano amici e fumavano felici. Per la prima volta si sentì contento. Da quel momento non tornò più a chiudersi nella sua piccola casa perché scoprì un mondo meraviglioso.

Tom Cruise - classe II B

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Il frutteto

Un frutteto. Voleva tornare all’interno della grotta, ma non sapeva come fare, le scarpe glielo impedivano. Decise così di saltellare fino ai bordi della città più vicina. Lui non voleva entrare ma le scarpe lo spinsero fino all’ingresso della città. Aveva paura e voleva tornare indietro ma le scarpe sembravano inchiodate a terra. Entrò così nella città, non aveva mai visto tanta gente. Era agitato e così si tolse le scarpe tornò nella sua “casa”. Da quel giorno non tornò più nella città e visse per sempre nella sua grotta.

Classe II B

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Silenzio

Era totalmente solo nel mezzo di quel grande prato, solo come era anche nel suo piccolo buco. La solitudine non lo spaventava, anzi gli dava sicurezza, ma quel silenzio lo inquietava perché era un silenzio lo inquietava perché era un silenzio strano, di aspettativa.
Era arrivato in quel posto in un mondo molto stravagante, doveva per forza esserci qualcosa o qualcuno ad aspettarlo. E infatti poco dopo intravide un uomo, alto e magro, aveva un aspetto gentile e amichevole. Portava con se una valigetta con una targa: “cosa ti sei perso!” All’improvviso aprì la valigia e i 2 uomini si ritrovarono in un posto diverso era una città. Il piccolo uomo conobbe tante persone, visse lì per 2 anni, era felice. Un giorno poi si ritardò davanti ancora l’uomo con la valigia che era scomparso e in un baleno si trovò in campagna. Questo accadde una decina di volte e poi venne riportato nel prato fiorito. L’ometto aveva conosciuto il mondo reale molto diverso da quello da lui immaginato.
Era stato felice con le persone conosciute in città, in campagna così si trasferì in una grande città, piena di gente e cose nuove. La solitudine è sinonimo di tristezza e infelicità, questa è stata la conclusione a cui il piccolo uomo è giunto.

Ale - Classe II C

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Viaggiando

Era un posto meraviglioso: spazi aperti, aria pura e una brezza fresca che accarezzava dolcemente i fiori. Era come un sogno. Rimase per un po’ accucciato tra l’erba, con un po’di paura per questo posto nuovo, ma sicuramente stupefatto e incantato dallo scenario. Appena fece per alzarsi le scarpe lo portarono in volo sopra praterie e paesini, gli fecero vedere cose stupende che lui non avrebbe mai immaginato. E continuò a viaggiare per ore e ore…il mondo non era brutto e spaventoso come pensava, come aveva sempre scritto nel suo diario. E poi c’era tanta gente, che bello, finalmente avrebbe avuto qualcuno con cui parlare, giocare, con cui vivere! Ad un tratto udì un rumore e si svegliò: quel sogno che aveva appena fatto era meraviglioso e se il mondo era così, perché restare ancora in quel buco buio? Prese alcune cose, il suo caro diario e aprì la porta: l’aria fresca, il sole.. da quel giorno iniziò a girare il mondo , vedere posti fantastici e a conoscere tanta gente nuova e simpatica; da quel giorno iniziò una nuova vita, non più fatta di solitudine e malinconia ma di gioia e tanta, tanta compagnia.

Alix 50 - Classe II C

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Grande 

Tutto gli sembrava grande, troppo grande. Aveva paura, e cercò di tornare indietro, ma ormai era fuori dal so rifugio, poteva solo andare avanti. Camminava, e ammirava quello che vedeva intono a lui. Dopo un po’ gli andò incontro un uomo, quasi piccolo come lui, più che piccolo giovane, un bambino, ma lui non lo sapeva per lui era solo piccolo, e iniziarono a parlare. Il bambino era curioso, e gli faceva un sacco di domande, e il piccolo uomo faceva un sacco di domande sul mondo. Così giravano il mondo, e il bambino cresceva, finchè un giorno non fu più un bambino e capì che era arrivato il momento di andarsene, per cercare altri come lui. Il piccolo uomo era triste, si sentiva abbandonato, finchè un giorno non incontrò un altro bambino, e si fermò a parlare con lui. La storia era ricominciata…

Classe II C

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Il paese dell'incertezza

Un prato spoglio e senza fiori. Al centro c’era un cartello che diceva che quello era il paesino dell’incertezza; chi vi capitava (in maggioranza persone sole) doveva decidere se continuare la propria vita solitaria, dirigendosi verso sinistra o scegliere di cambiare e vivere in compagnia di altre persone, dirigendosi verso destra. L’uomo non sapeva cosa fare, voleva continuare la propria vita ma voleva anche sapere cosa si provava a stare insieme. Dopo qualche ora decise di andare a destra e le scarpe da tennis lo portarono in un paesino con persone piccole come lui. Decise di vivere lì ed era felice, ma sentiva anche la mancanza del suo diario e della solitudine. Decise di riprendere le scarpe da tennis che aveva conservato chiuse in un cassetto della sua casa, ed esse lo riportarono alla sua montagna. Dopo qualche giorno gli amici del suo villaggio si presentarono alla porta della sua montagna e lo pregarono di ritornare. Lui rimase a riflettere, ma dopo alcuni minuti capì che le persone che erano andate a trovarlo avevano bisogno di lui e che lui mancava a loro. Capì così che degli amici non valevano il suo diario, che comunque poteva portare con sé nel villaggio e decise di ritornare con loro al paese e rimase lì per sempre senza dubbi o ripensamenti.

Zar Stas - Classe II C

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La margherita 

E vede una margherita con scritto in ogni petalo un diverso aggettivo: amicizia, solitudine, gelosia, invidia, bontà, cattiveria…Con tutta la sua forza prese un petalo della margherita e la fece girare, finchè il vento staccò il petalo dell’amicizia che diede un colpo alla schiena al piccolo uomo e lo fece volare in un mondo pieno di uomini, dove ognuno faceva favori all’altro, Vivevano in coppie di due amici, entrambi accoppiati per lo stesso tipo di scarpe. Allora il piccolo uomo cercò instancabilmente un altro uomo che avesse le sue stesse scarpe. Lo trovò e decise di continuare a vivere con lui per sempre. Quello era il suo destino.

Nicole Chiari - Classe II C

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Colori

Iniziò a sentire il canto di un usignolo e cominciò anche lui a cantare e a saltare e a correre.
Un mare di colori e di strane sensazioni lo riempirono, una grande gioia di vedere la luce del giorno e di sentire il vento circondarlo, spingerlo, guidarlo lo inondò. Dopo, però, qualcosa avvenne: capì di star ascoltando degli amici che erano nella natura, ma comprese anche che l’ambiente esterno ha dei periodi ed ebbe paura. Crebbe il desiderio di tornare nella sua grotta, al sicuro, al riapro dai rischi esterni. L’euforia e il timore convivevano dentro di lui, come il fuoco e l’acqua, la terra e l’aria si equilibrano nel globo terrestre. Come poteva capire veramente e d interpretare ciò che si agitava nel profondo del suo omino appena aperto, in quel momento, al mondo?
Continuò la sua esperienza tra profumi, contrasti, sensazioni. Proseguendo nel suo viaggio iniziatico verso la conoscenza del nuovo e di se stesso comprese che “immergersi” e “seguire” la marea della conoscenza degli altri era contemporaneamente dolce come il miele e amaro come il ginepro.
La verità si affacciò alla sua mente: questa nuova esperienza gli portava al mare le stesse sensazioni di quando era solo nella grotta, ma in modo diverso.
Il “dolce” e “l’amaro” dell’esterno erano, al contrario, “l’amaro” e il “dolce” della solitudine.
Le scarpe lo avevano condotto verso l’amicizia, ma dovevano anche riportarlo alla sua grotta solitaria. Infatti, egli sentiva l’esigenza di ascoltare il silenzio della roccia accompagnato dal battere del suo cuore, ma anche il canto dell’usignolo ritmato dello sbattere d’ali di farfalle e dallo scorrere dell’acqua.
L’uomo è tutto e niente, p semplicità e complessità, sole e luna, ascolto e parola: è un uomo.

Alessandra - Classe II C

 92 

Il mondo dell'amicizia 

Non aveva mai visto quello strano giardino così bello. Il sole splendeva alto nel cielo e illuminava tutta la distesa d’erba. Improvvisamente scorse un uomo, un altro, un altro ancora…Il cuore gli batteva forte. Non credeva ai suoi occhi, finalmente dopo tanto tempo conosceva qualcuno! Gli si avvicinò un uomo, anche lui era piccolo, molto piccolo. Ad un tratto cominciò a parlare con lui, come se si conoscessero già da tanto tempo, spinto da un’irrefrenabile voglia di conoscere e raccontare la propria vita a qualcuno. Era “atterrato” nel mondo dell’amicizia!

Classe II C

 93 

Correre

…alti edifici. Subito impaurito cercò un rifugio dove andare così incominciò a correre ma mentre correva rimase affascinato da ciò che vedeva, rallentò e guardò con più attenzione. Vide ragazzi giocare e divertirsi,uomini come lui chiacchierare fuori dai bar. Gli piacque, capì che in tutto quel tempo che era stato solo, aveva perso una grande cosa la compagnia, ma decise di recuperare e incominciò a correre insieme agli altri ragazzi.

Classe II C

 94 

Le scarpe dell'amicizia

Una moltitudine di persone che sembrava gli andassero incontro. C’erano tante strane cose nel cielo, rossi, verdi, blu, erano aquiloni. Alcune persone gli facevano domande, ma egli non era capace di rispondere. Non sapeva parlare quella lingua, o forse non voleva parlare perché timoroso. In realtà conosceva solo la lingua della solitudine: i gesti. Gesticolando non si intese con le persone, finchè vide un altro uomo, piccolo anch’egli che lo capiva. Tra due uomini che vivono sempre soli, forse, ci si capisce e si abbandona la solitudine.

Roc - Classe II C

 95 

La conoscenza

Non sapeva dove fosse e nemmeno che cosa gli sarebbe successo. Cominciò a guardarsi intorno incuriosito e spaventato da tutto ciò che vedeva, abituato com’era a vivere nella sua solitudine. Vedeva tutto ciò che aveva sempre sognato e sentiva quei profumi che nella profondità della terra aveva sempre immaginato. Annusava con grandi respiri l’aria e per la prima volta la sua pelle, bianca e candida venne scaldata dal sole. Con le sue scarpe poteva volare in alto e osservare tutto ciò che vi era di bello. Ora aveva la possibilità di non essere più solo di conoscere uomini come lui. Non voleva essere solo, ma a causa della sua altezza capì che dovette ritornare solo nel suo buco.

Classe II C

 96 

Il mondo

Si trovava in un posto bellissimo, e finalmente era uscito di casa, aveva visto il mondo con i suoi occhi e non con la fantasia. Capì che le scarpe da tempo erano magiche perché in poco tempo gli fecero girare il mondo, dall’Australia all’Asia, dall’Asia all’Africa, dall’Africa all’Europa e infine dall’Europa all’America. Vide come era il mondo veramente con le sue meraviglie, con le persone, le città pensò a tutto quello che si era perso rimanendo nel suo piccolo buco e alla solitudine che aveva vissuto, così decise di lasciare il suo piccolo buco per andare a visitare tutto il mondo.

Jack - Classe II C

 97 

Le difficoltà 

Era arrivato in un mondo che non conosceva, ma tutto ciò che lo circondava era bello e gli piaceva.
Incuriosito iniziò a camminare. Vedeva tanta gente, cercava di fermarla ma a causa delle sue dimensioni non lo vedevano. Si sedette su un sassolino a riflettere sulla sua condizione. Gli uomini che vedeva erano uguali a lui in tutto tranne che nelle dimensioni. Capì che era per questo motivo che era sempre stato solo e che avrebbe dovuto continuare a vivere costì.
Cercò allora di adattarsi in quel mondo per lui di “giganti” perché non riuscì più a ripararsi ne suo buco.

Classe II C 

 98

C'era una volta un omino

Dlin – dlon: Attenzione prego interrompiamo questa piacevole storia perché l’Associazione Nazionale per i Diritti dell’Omino (ANDO) ci ha proibito di continuare, in quanto essendo la prima ora del lunedì e essendo l’autore obbligato a scrivere dell’omino, l’egregio scrittore è inevitabilmente portato a odiare l’omino e l’omino senz’altro ricambia. Grazie e Arrivederci!!

Classe II C

 99 

Ridere

Un gruppo di ragazzi intenti a ridere e scherzare. Si rese conto che lui non sapeva cosa volesse dire “ridere e scherzare con qualcuno”, non sapeva che cosa si provasse. Era curioso ma aveva paura. Senza rendersene conto si mosse e nuovamente venne scaraventato dalle scarpe, questa volta nel bel mezzo del gruppetto di ragazzi. La botta fu forte e appena si riprese, sentì dalle voci chiedergli come stava. Tremava. I ragazzi continuarono a fargli delle domane, lui intimidito rispondeva e, pian piano, prendeva più consapevolezza di se e nel frattempo si rese conto di sentirsi bene o altri. Rimase per molto con loro e rimase stupito quando sentì chiedersi: “Vieni andre domani, vero?”. “Dai, vieni!” disse un altro. Il giorno dopo tornò dai ragazzi, anche il giorno dopo ancora e anche quello dopo. E pian piano scoprì ogni volta di più com’era bello stare con gli altri.

Ele - Classe II C

 100 

I migliori sono i bambini

Un essere umano. Immerso in un’immensa luce, mai conosciuta, si rese conto che tutto ciò che non aveva mai visto, che non avrebbe mai voluto vedere se non fosse stato per quel paio di scarpe da tennis non era poi tanto brutto. L’essere umano iniziò ad avvicinarsi, ma non procurò nessun sentimento negativo nel cuore del piccolo uomo, anzi egli iniziò a provare sentimenti che lo rendevano molto felice, che gli facevano venir voglia di saltare, di correre, di condividere questa sua voglia di vivere con il nuovo amico.
I due iniziavano a giocare insieme e non avevano neanche tanti problemi per la differenza di statura, infatti l’essere umano non era poi così grande, questa era l’unica cosa che creava dei dubbi al piccolo uomo. Con molte curiosità il piccolo uomo volle fare delle domande al nuovo conoscente, il quale però rispose con parole, versi da lui incomprensibili, che comunque lo facevano ridere e divertire. L’unico essere umano che seppe renderlo felice fu un bambino!

Francesca Sola - Classe II C