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INDICE
Saggi e Racconti
1.1 LA MIA È VITA? [di Hell Pride]
1.2 LA MIA VITA IN UN ALTRO PAESE [di Stefano Rossi]
1.3 RISPETTARE LE REGOLE [di Filippo Cavalca]
1.4 IL MIO ARRIVO IN ITALIA [di Alexandra Nistor]
1.5 LE MONDE OU JE VIS [di Edwin]
1.6 A CASA MIA STO BENE [anonimo]
1.7 ABITUARSI AD UN’ALTRA VITA [di Federico Quindoralla]
1.8 CON IL TEMPO TUTTO PASSA [di Bledi Myftari]
1.9 SPOSTARSI [di Sbrodolina]
1.10 CAMERA MIA [anonimo]
1.11 PADRONI IN CASA [di Rastafani implacabile]
Poesie
1.12 PREGHIERA [di Antonella Felicinani]
1.13 SE ABITO IL MONDO [anonimo]
1.14 VOLEVA VIVERE [anonimo]
1.15 ABITARE IL MONDO [di Veronica Marosi]
Pensieri
1.16 IL MONDO IN UNA CANZONE [di Giovanna Nesci]
1.17 MI DESCRIVO IN CASA D’ALTRI [di Lorenzo Storniolo]
1.18 SONO INNAMORATA DEL MIO PAESE [di Carolina Vlasenco]
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1.1 LA MIA È VITA?
A volte mi chiedo cosa vuol dire vivere, perché molte persone dicono che la vita è divertimento e altre dicono che è fatica, lavoro e sacrifici. Sinceramente a me piace divertirmi ma a volte mi chiedo: cosa vuol dire vivere la propria vita?
Io cerco sempre di fare del bene, aiutare gli altri, non inquinare e poi mi diverto con gli amici. Ma non riesco a trovare quel qualcosa che soddisfi la mia domanda.
Un giorno non molto lontano ho incontrato delle ragazze che facevano tanto le galle, tutte truccate con tacchi. Ma cacchio erano più piccole di me!!! Poi mi sono girata e ho visto una ragazza con vestiti non di marca, non era truccata ed era semplice che si divertiva con degli amici. Era circondata da persone che la ammiravano ma non per quello che era fuori ma per il suo carattere, per la sua naturalezza. Allora ho capito che la vita non bisogna viverla perché qualcuno ci guarda e ci giudichi ma per viverla con altri; certo tutti sono diversi ed è per questo che il mondo è bello perché se tutti fossimo uguali che divertimento sarebbe? Invece di farsi belle non è meglio uscire con le amiche o conoscere altre persone magari diverse da noi? Io dico di sì! E voi?
“Hell Pride” – Istituto Toschi – 15 anni
1.2 LA MIA VITA IN UN ALTRO PAESE
Immaginandomi in casa d’altri penso che mi troverei un po’ a disagio, sentendomi straniero, in un mondo diverso dal mio. Accetterei volentieri di conoscere le loro culture, le loro tradizioni, la loro lingua senza dare giudizi negativi e rispettandoli. Mi piacerebbe che anche altre persone la pensassero come me e non giudicassero chi proviene da altri paesi senza conoscerli. Le diversità sono per me una grande ricchezza, credo che conoscerle mi aiuti a crescere.
Stefano Rossi – Sacro Cuore Traversetolo – Classe I A – 14 anni
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1.3 RISPETTARE LE REGOLE
Se dovessi descrivere gli altri in casa mia potrei dire che non è giusto che facciano quello che vogliono.
Se vengono nel nostro paese devono rispettare leggi che ci sono e non compiere solo azioni malvagie uccidendo, rubando e picchiando.
Spero solo che le persone che fanno queste cose malvagie la smettano e capiscano che il mondo è di tutti e certe regole vanno rispettate.
Se io dovessi andare in un altro paese lo rispetterei.
Questo è il mio pensiero anche se so che non sarà condiviso da molte persone.
Filippo Cavalca – Sacro Cuore Traversetolo – Classe II A – 15 anni
1.4 IL MIO ARRIVO IN ITALIA
Sono in Italia da due anni e sei mesi. All’inizio quando ho saputo che dovevo venire in Italia avevo paura di non abituarmi, di non imparare la lingua.
Quando sono arrivata dopo una settimana sono andata a scuola. Non sapevo neanche una parola di italiano, non conoscevo nessuno, per me era tutto strano!
Mi mancava la mia vecchia scuola, i miei compagni, i miei amici, mi mancava tutto, non riuscivo ad abituarmi all’idea che li avrei visti dopo un anno.
Avevo paura di non imparare la lingua. Dopo quattro mesi sono riuscita a parlare bene questa lingua, un ostacolo era passato.
Dopo ho conosciuto delle ragazze che mi hanno aiutato ad inserirmi nel nuovo paese, mi hanno insegnato meglio la lingua, ho cominciato ad uscire con loro… mi trovavo molto bene, sono contenta di averle conosciute.
Adesso mi sono abituata, ho degli amici e dei compagni fantastici.
Alexandra Nistor – Sacro Cuore Traversetolo – Classe II A – 16 anni
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1.5 LE MONDE OU JE VIS
Le monde où je vis compte six milliards d’habitants. Parmi ceux-ci, il y a plein de nationalités et de personnes différentes.Moi, je suis Belge. Je vis en Italie depuis peu avec ma famille.Les Italiens sont sympathiques mais je les trouve agressifs au volant ! Je me suis vite intégré dans le pays. Je vais dans une école Européenne, où là, on parle différentes langues. J’ai des amis belges et français, ce qui me permet de rester en contact avec ma langue maternelle.Dans ma nouvelle vie à Parme, j’habite dans une grande maison dans la campagne. A Mariano. Dans ma famille, nous sommes dix. Quatre enfants, mes parents, notre aide familiale et les animaux.Durant les week-ends, je fais pas mal de choses. Ou bien je travaille ou bien je me repose ou alors j’invite des amis. Avec eux, je m’amuse en regardant la télévision ou en parlant. J’ai aussi un grand jardin avec un énorme champ derrière. Pendant les chaudes journées, on peut jouer au basket ou au foot.La plupart de mes amis s’amusent presque toujours car ils vivent en appartement. En appartement, ils peuvent faire des choses que moi je ne peux pas faire. Ils peuvent sortir, s’occuper chez eux, etc… Mais ils ne peuvent pas prendre l’air en se promenant ou autre chose. Ils peuvent par contre aller dans des parcs.Quand je vais chez mes amis, on se balade au centre ou on joue à la playstation. Evidemment, je m’ennuie pas, car je n’ai pas souvent l’occasion d’aller au centre. Ça c’est l’inconvénient de vivre dans une maison.Je suis souvent avec mes amis, pour ne pas rester seul.Pour moi, vivre c’est être ensemble. C’est avoir le plus de rencontre possible et s’amuser.
Edwin – Scuola per l’Europa
1.6 A CASA MIA STO BENE
Io a “casa mia”, cioè nel mio mondo, nel mio paese mi trovo bene, soprattutto quando sono circondata da persone a cui tengo, e quando so che sto bene con gli altri tutti i problemi spariscono… Penso sia molto importante sentirsi davvero parte del proprio mondo, e secondo me gli altri che provengono da un altro paese, da un altro stile di vita e che si è staccato dal suo mondo, si trovano in una situazione di confusione e invece di chiudersi in loro stessi, come spesso succede in questi casi, dovrebbero mostrarsi più aperti a entrare a far parte di casa nostra. Quindi tutti dovremmo cercare di convivere pacificamente nello stesso contesto senza aver paura di non trovarsi bene.
Anonimo – ITC Melloni – 16 anni
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1.7 ABITUARSI AD UN’ALTRA VITA
Se io dovessi andare a vivere in un altro paese mi sentirei all’inizio molto a disagio perché non conoscerei la lingua e mi dovrei abituare.
La cosa più importante è che dovrei abituarmi a vedere i miei amici solo poche volte all’anno, però mi impegnerei a imparare la lingua e a fare nuove amicizie.
Ogni persona deve trattare in modo gentile chi proviene da altri paesi per imparare ad accettare le diversità.
Federico Quintoralla – Sacro Cuore Traversetolo – Classe II A – 15 anni
1.8 CON IL TEMPO TUTTO PASSA
Io vedo gli altri a casa mia che si sentono a disagio come mi sono sentito io la prima volta che sono venuto in Italia.
All’inizio sono da soli perché non conoscono nessuno e non sanno parlare neanche la lingua, ma col tempo imparano la lingua, conoscono persone e staranno bene come sto bene io con loro adesso.
Bledi Myftari - ITPACLE Traversetolo – Classe I A – 15 anni
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1.9 SPOSTARSI
Secondo me le persone che si spostano per motivi di lavoro o per qualsiasi altro motivo quando per esempio vengono in Italia non si sentono molto in casa loro perché è come se un italiano va in Africa e si sente un po’ come dire diverso, perché ogni luogo ha culture diverse tradizioni religioni ma che comunque uno deve sempre rispettare.
Io posso parlare in prima persona sono venuta e sono stata aiutata e non messa da parte ma questo è anche un po’ una cosa soggettiva. Gli altri si sono comportati in modo molto bello con la mia famiglia perché hanno capito il vero motivo per cui mi sono spostata perché è normale che non è molto positivo che una famiglia si sposti dal proprio luogo di nascita non piace a nessuno.
Io mi trovo bene in Italia, per i bambini è molto più facile inserirsi all’interno di un gruppo poi per chi è venuto da piccolo secondo il mio giudizio considerano più il luogo in cui sono andati a vivere il proprio luogo che quello in cui sono nati.
Sbrodolina – ITC Melloni – 17 anni
1.10 CAMERA MIA
Io in casa mia passo la maggior parte del tempo in camera mia perché io mi sento a casa in camera magari davanti alla tv. Anche se preferisco ancora passare le giornate in compagnia di mio fratello, giocando insieme ai videogiochi o guardando la televisione tutti insieme anche con i miei genitori.
In casa mia mi sento quasi ovunque a mio agio perché ho una famiglia fantastica che si prende sempre cura di me e di mio fratello, mi aiuta e mi è vicina nei miei momenti difficili. E io cerco di fare sempre del mio meglio per farli essere fieri e orgogliosi di me.
Anonimo – Liceo M. Luigia
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1.11 PADRONI IN CASA
Quando qualcuno dice “Padroni in casa nostra” forse non ha tutti i torti… o no?!! Possiamo dire che siamo tutti uguali, se vogliamo essere ipocriti. È proprio impossibile dire che non esistono diversità. Nella mia ignoranza posso di certo affermare che ognuno dovrebbe rispettare le tradizioni del territorio in cui va ad abitare.
Rastafani implacabile – ITC Melloni – 16 anni
POESIE
1.12 PREGHIERA
Terribili pensieri attraversano la mia mente.
Ore di angoscia e disperazione passo davanti alla televisione;
giorni e notti disperata, stanca, affranta mi assopisco;
incubi terribili, terrificanti mi svegliano,
urla, grida strazianti escono dal mio profondo del cuore.
Dio mio! Che cosa ne sarà del futuro della nuova generazione?
Ricordo le orrende immagini e suoni che sento ancora nelle mie orecchie.
Attraverso documentari tv, ricordo nel lontano 43…
Sento ancora nelle mie orecchie l’eco dei rombi degli aerei e le bombe che distrussero il nostro paese e oggi a distanza di ben 63 anni, si riprende a sparare.
Che ne sarà del mondo intero? Mi chiedo.
Sarà questa la fine del mondo?
E’ vicina l’ora dell’apocalisse che la Bibbia ci avverte?
Alzo gli occhi al cielo pregando:
“Padre Onnipotente abbi pietà di noi,
fa che sia pace e mai più guerra”.
Antonella Felicinani - I.T.C. G.B. BODONI Parma – Classe I C
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1.13 SE ABITO IL MONDO
Se abito il mondo vivo.
Vivo le mie emozioni, vivo ogni attimo, vivo ogni parte del mio essere.
Se abito il mondo credo.
Credo in me e in qualcosa che sono, credo nei miei ideali e chi li calpesterà avrà calpestato la mia essenza. Li difenderò, se abito il mondo troverò la forza.
Perché se abito il mondo devo affrontare.
Nulla saprà scivolarmi addosso.
Non mollerò.
Se abito il mondo osservo.
Tutto è così bello, quanto mi arricchisce!
Se abito davvero il mondo non posso fare a meno di gioire.
Se abito il mondo tutto sarà più semplice.
Anonimo – Liceo Scientifico G. ULIVI Parma – Classe IV D
1.14 VOLEVA VIVERE
Voleva scoprire, osservava con amore tutto ciò che aveva intorno.
Ha vissuto tutte le sue emozioni e ha gioito ogni giorno.
Ma le hanno tagliato le ali.
Voleva solo scegliere come essere felice.
Voleva abitare il mondo e non fuggire da esso
in uno sciame senza nome.
Senza le ali non ce l’ha fatta.
Voleva scegliere ma hanno scelto per lei.
Questa è la sua prigione.
Anonimo – Liceo Scientifico G. ULIVI Parma – Classe IV D
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1.15 ABITARE IL MONDO
Giro per il mio paesino
e non mi rendo conto
di quante persone ci sono
in questo posto piccolino,
penso alla gente del mondo:
orientali, occidentali,
persone uguali,
con cuore diverso,
e
si fanno la guerra
per abitare il mondo.
Ma come può essere se è tutto così grande?
Veronica Marosi - I.T.C. G.B. BODONI Parma – Classe I C
1.16 IL MONDO IN UNA CANZONE
Adesso, su questo palco, vi chiedo solo di ascoltare,
sono una semplice ragazza, che ha voglia di cantare.
E non cominciate a bisbigliare che il rap fa schifo,
perché questo è chi sono, ciò che ogni giorno vivo.
Ho dovuto avere forza per arrivare in questo posto
perché sulla mia strada ho sempre avuto tutti contro
ed è per questo che è così difficile abitare il mondo,
perciò sta attento che per la tua diversità avrai tutti addosso;
ma non farti condizionare, tu cammina a testa alta,
lo sai che in questi casi ti salva solo la calma.
Tu stringi la tua croce e continua a sperare,
vedi, anche Gesù Cristo in certi casi ti potrà aiutare.
No… adesso non dirmi che Lui non serve a niente
perché se fosse così, non sarei davanti a tutta questa gente.
Non fare come fanno tutti quei gran falliti,
che vanno in giro a bestemmiare, sentendosi dei divi…
Si dice che se una cosa non ti uccide, ti rafforza,
forse è per questo che vi parlo delle mie mille e una lotta.
Se vi ho rotto il cazzo, spegnete il mic adesso,
stoppatemi la base e buttatemi in un cesso.
Mi è già capitato, sapete, se mi fermate adesso,
un giorno mi rimpiangerete, pensando a ciò che è successo.
Quindi ora, per favore, ascoltate questa canzone,
io sono qui a rappresentare tutte quelle persone
che si distinguono dagli altri, semplicemente perché hanno un cuore.
Se di qualcuno vuoi fidarti,
quella persona ce l’hai davanti.
Se vuoi un mondo per rappare,
il mio è quello in cui puoi entrare.
E se il rap non ti piace,
creati il mondo che ti pare
ma non farti condizionare
e non cadere in fondo.
Ecco come abitare il mondo.
Se c’è un consiglio che posso darvi
è di non avere paura e farvi avanti,
quando c’è qualcosa che volete dire
sparate delle rime,
non abbiate timore, lasciatele uscire
e magari non tutto è bello ciò che è detto,
quindi alcuni lasciano perdere, si tengono tutto dentro.
No. Questo non ha senso
ma è solo ciò che penso,
è il mio modo di fare
e se non vi piaccio, vi manderò a cagare.
Però, vi prego, lasciatemi in pace, io voglio solo cantare,
e penso che con questo non faccio niente di male.
So che non è facile riuscire ad andare avanti
ma in questo mondo, per farlo, devi solo scantarti.
Devi farti forza, pensando a una cosa bella,
io penso a un mondo marcio che dice “Segui la stella…”
Ed è quello che sto facendo,
la sto rincorrendo,
e spero che i miei sforzi non verranno buttati in un cesso.
Tutto è successo così in fretta, mi ritrovo su un palco,
quando pochi giorni fa rappavo col poster di mondo accanto
ma a realizzarmi mi ha aiutato una donna che ancora ringrazio.
Avete capito cosa intendo?
Per abitare il mondo
devi rialzarti se cadi in fondo,
smerdali guardandoli negli occhi se ti rompono
e fagli capire
chi è che decide.
In pratica, quello che Lil G. vi vuol dire
è di seguire il vostro sogno e di stare attenti a chi vi vuole rincoglionire.
Giovanna Nesci - I.T.C. G.B. BODONI Parma – Classe I C
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PENSIERI
1.17 MI DESCRIVO IN CASA D’ALTRI
Mi sentirei straniero e sarei a disagio, però conoscerei volentieri culture e tradizioni non giudicandole negativamente e non dando giudizi affrettati. Avrei il desiderio che le persone razziste non giudicassero negativamente senza conoscere.
Lorenzo Storniolo - ITPACLE Traversetolo – Classe I A – 15 anni
1.18 SONO INNAMORATA DEL MIO PAESE
Mi sono trasferita da poco tempo in Italia. Quando sono arrivata volevo ritornare in Moldavia, mi mancavano mio fratello, mio padre e i miei amici. Mi piace l’Italia ma sono innamorata del mio paese. Non mi piace abitate in Italia perché non conosco la lingua e la maggior parte dei ragazzi sono brutti.
Carolina Vlasenco - ITPACLE Traversetolo – Classe I A – 17 anni
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