Esprimere il proprio stato d'animo con il pianto e con il sorriso è segno di forza di debolezza o di cos'altro?

[...] Al giorno d’oggi la società ci costringe ad essere persone che in realtà non siamo, è l’onore quello che conta, l’orgoglio, l’impassibilità di fronte ad ogni circostanza. Proprio per questo il pianto può costituire un segno di forza d’animo, di affronto aperto verso una società che annulla i sentimenti più personali. Coloro che mostrano le proprie emozioni aprono se stessi agli altri e riescono anche a comprenderli meglio. Alla fine di tutto quindi è così grave, vergognoso, fragile e pietoso mostrare noi stessi attraverso atti come il pianto o il riso? [...]

Scimmietta 46
3 erica I.T.C.Melloni

Sorrisi di circostanza e pianti liberatori

Ai giovani capita di esternare emozioni e sentimenti attraverso atti contraddittori. Non sempre i giovani si sentono liberi di esprimersi. Alcuni preferiscono far tacere le proprie emozioni. Per essere più precisi è meglio suddividere maschi e femmine...

"Spesso ai giovani capita di esternare emozioni e sentimenti attraverso atti contraddittori. Ad esempio lacrime di gioia e sorrisi di dolore. Capita quindi di mantenere un sorriso di circostanza o un pianto liberatorio. Non sempre i giovani si sentono liberi di esprimere le proprie emozioni. è una cosa molto soggettiva perché dipende dal carattere degli adolescenti. Alcuni preferiscono infilarsi una maschera di sola apparenza e quindi far tacere le proprie emozioni e far vedere agli altri che sono forti e coraggiosi e non sono deboli o sensibili. Si pensa inoltre che esprimere il proprio stato d'animo (pianto o sorriso) sia segno di forza. Per essere più precisi è meglio suddividere maschi e femmine. Vedere una ragazza piangere è una cosa quasi normale dato che le ragazze sono molto sensibili e dolci. Invece vedere un ragazzo piangere è molto raro e strano siccome spesso cercano di essere dei modelli, vogliono essere forti e coraggiosi, far vedere che non hanno paura di niente e che non sono "femminucce". Si pensa anche che esprimere il proprio stato d'animo sia segno di umanità* è normale piangere e ridere, specialmente nel periodo dell'adolescenza. Un'altra tematica da affrontare è il pianto* secondo varie statistiche esistono vari modi. C'è sempre da suddividere i maschi dalle femmine. I maschi in questo caso preferiscono tener tutto dentro oppure comunicare e sfogarsi con persone care. Le lacrime per piangere sono riportate da sofferenze nelle quali non è facile esprimere il proprio stato d'animo, quello che si prova. I giovani ridono per molte cose ma piangono soprattutto per amore o per delusioni. Come riportato da www.salus.it "nel mondo adolescenziale e giovanile, più sensibile e disposto a cambiamenti, possono essere evidenziate nuove espressioni di disagio mentale e comportamentale, che, per la loro diffusione, assumono il ruolo di patologie sociali." è inoltre riportato che "si evidenziano forti difficoltà a comunicare, a stabilire relazioni oggettive, ad esprimere o a comprendere stati emotivi". Mentre la Repubblica riporta alcuni esempi di adolescenti che hanno pensato di scrivere ad esperti e chieder loro consiglio "sono consapevole di tutte le gioie e dolori che giorno dopo giorno caratterizzano me e la mia vita." "è un mondo dove esistono gioie e dolori che però non possono essere considerati come le gioie e i dolori della fase adulta". Spesso i ragazzi si chiedono "perché devono essere infelici, tristi e rassegnati nei confronti di ciò che gli si presenta". Inoltre viene spiegato che "reperire un compenso alla felicità non dà sicurezza". Concludendo, si ricorda che è sempre meglio ridere che piangere anche se dipende dalle situazioni e dalle persone che ci stanno intorno."

Scimmietta 46 - 3 erica I.T.C.Melloni - 17

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