[...] In un mondo pieno di perfezione fasulla e autoconvinzioni, di persone fatte e strafatte (in ogni senso possibile e “inimmaginabile”) cosa significa essere veramente diversi? Secondo quale criterio una persona è diversa? Ognuno è unico e se due persone sono “uguali” significa che uno dei due sta fingendo per essere accettato, per non essere diverso. L'accettazione della comunità per alcune persone è essenziale. Ma si è veramente accettati se quella persona non è se stessa? [...]
Era il primo giorno delle medie, e quando la professoressa fece l'appello si accorse che mancava un ragazzo, era un africano.
Allora io pensavo che quel ragazzo fosse un nullafacente, perché non avevo mai visto nessuno saltare il primo giorno di scuola.
Arrivò solo una settimana dopo e si scuso per aver iniziato tardi la scuola dicendo che era ancora in Etiopia.
Queste parole a me scioccarono perché per me sarebbe impossibile imparare una lingua cosi bene e cosi velocemente.
Infatti si dimostrò brillante in tutte le materie e divento anche uno dei miei migliori amici.
Anonimo - Liceo Bertolucci
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