Le diversità che ci distinguono ci uniscono o ci separano?

[...] In un mondo pieno di perfezione fasulla e autoconvinzioni, di persone fatte e strafatte (in ogni senso possibile e “inimmaginabile”) cosa significa essere veramente diversi? Secondo quale criterio una persona è diversa? Ognuno è unico e se due persone sono “uguali” significa che uno dei due sta fingendo per essere accettato, per non essere diverso. L'accettazione della comunità per alcune persone è essenziale. Ma si è veramente accettati se quella persona non è se stessa? [...]

Anonimo
Liceo Bertolucci

La persona più diversa


La persona più diversa che io abbia mai conosciuto era una mia compagna di classe delle medie.
Si chiamava Veronica ed è una Testimone di Geova.
Mi ha sempre colpito la sua religione.
Era come se fosse dipendente da questa.
Nei primi due anni di scuola era più chiusa e timida e ne parlava solo se i professori le chiedevano di farci conoscere anche a noi questa religione.
Al terzo anno invece, quando la nostra amicizia è diventata più aperta, ce ne parlava più spesso.
Qualche volta a provato a invitare qualcuno della classe, compresa me, a delle adunanze, le nostre messe.
Io ho accettato l'invito perché mi è sempre piaciuto conoscere le diverse culture e in questo caso le diverse religioni.
Queste adunanze sono molto diverse dalle nostre tipiche domeniche mattina.
Si svolgono per circa due ore, durante le quali quasi sempre un uomo battezzato tiene un discorso legato alle vicende narrate nella bibbia.
Dopo si procede con la lettura di un loro testo dove alla fine di ogni argomento ci sono delle domande alle quali le persone sedute rispondono provando a rendere un concetto chiaro a tutti.
Questo richiede uno studio, infatti ho visto varie volte Veronica ripassare e prendere appunti.
Ciò mi ha molto impressionata, perché la religione viene pensata come uno studio di qualcosa che deve essere spiegato per dare un senso a tutta la nostra esistenza.
Tornando a Veronica ho capito che piano piano voleva farmi convertire alla sua dottrina.
Mi sono sentita come forzata e tradita perché mi usava per raggiungere un suo scopo.
Dopo, la nostra amicizia è svanita, anche in apparenza, è sempre rimasta per me una ragazza gentile ma vuota.
La sua diversità ci ha separato perché il suo gesto è stato molto invadente e inappropriato.
Mi sono resa conto che dopo la fine delle medie i rapporti con le altre ragazze non sono svaniti, forse perché la nostra vita non è completata dalla religione: siamo troppo diverse.


Anonimo - Liceo Bertolucci

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