Personalmente io vedo il futuro come una strada di notte: sai dove vuoi andare ma non sei mai completamente certo di cosa ti aspetta alla curva dopo, vai avanti con una sorta di incertezza rassicurante, perché ormai sei già in viaggio e non puoi far altro che andare avanti, aiutato di tanto in tanto da qualcuno e a volte brancolante andando completamente alla cieca e preso dalla paura di aver sbagliato direzione.
Quello che spesso non si apprezza abbastanza di questo viaggio è il viaggio in sé, con i suoi profumi, colori, sogni e imprevisti perché tutti cercano disperatamente un senso, una meta o una ricompensa. [...]
Il futuro, secondo il mio parere, non è una meta da raggiungere: una meta finale oltre la quale non si debba più proseguire. Il futuro è soprattutto un viaggio da intraprendere: noi tutti ci troviamo già in questo viaggio senza accorgercene. Tutti i giorni facciamo delle scelte in modo consapevole oppure no; esse determinano continuamente il nostro futuro. Il nostro futuro è il nostro viaggio cominciato da quando abbiamo iniziato a leggere e scrivere e comprendere la realtà. Il futuro, così, diventa un insieme di obiettivi che noi vorremo realizzare durante il viaggio. Se non riusciamo a realizzare tali obiettivi li rimandiamo più lontano dicendo così che essi sono il nostro futuro.
Saty - Itis San Secondo - Anni 17
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