[...] La crisi ha sconvolto l'intera umanità, ma maggiormente coinvolti sono i ragazzi. Noi giovani usciamo dalle scuole pensando se valga davvero la pena vivere solo di presente. Non abbiamo prospettive se non enormi nuvoloni grigi e grande povertà culturale.
Nella maggior parte dei casi i giovani lasciano gli studi e di conseguenza non avranno mai un lavoro adeguato.
Penso che in Italia, rispetto ad altri paesi, non si tenga conto delle nuove generazioni.
I giovani devono cercare di prendere la situazione in mano e fare capire ai politici che siamo noi il futuro di questa nazione.
Il futuro è una cosa, una sensazione che non puoi sapere che ti aspetta, ogni secondo ti succedono cose che magari tu non ti aspettavi. Ma anche se gli anni passano i sogni devono restare, così come il porsi domande e obiettivi da raggiungere. C'è la paura di non riuscire.. è una continua sfida e un continuo combattimento per fare le cose che desideri di più. C'è la paura di perdere persone per te importanti. Gli unici che ci possono aiutare a guardare avanti, a farci aprire gli occhi, sono sempre i più vecchi, quelle persone che hanno già avuto l'esperienza e ci danno consigli, si contrappongono a noi e ci dicono anche dei 'no'. Loro possono essere i genitori!
Giùgiù - Itis Fidenza - Anni 15
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Alessandro - Ho gie0 confermato la mia pizetciparaoen al convegno del 21 aprile che non voglio perdere assolutamente. Perche8 non approfondite Twitter, di cui fino ad ora se ne e8 sentito parlare poco? Buon lavoro
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