[...] La crisi ha sconvolto l'intera umanità, ma maggiormente coinvolti sono i ragazzi. Noi giovani usciamo dalle scuole pensando se valga davvero la pena vivere solo di presente. Non abbiamo prospettive se non enormi nuvoloni grigi e grande povertà culturale.
Nella maggior parte dei casi i giovani lasciano gli studi e di conseguenza non avranno mai un lavoro adeguato.
Penso che in Italia, rispetto ad altri paesi, non si tenga conto delle nuove generazioni.
I giovani devono cercare di prendere la situazione in mano e fare capire ai politici che siamo noi il futuro di questa nazione.
Il futuro può essere diverso per ogni singola persona: noioso, allegro, pieno di delusioni e di viaggi e scoperte, ma soprattutto con un obiettivo.
Io, però, non ho mai saputo cosa voglio, non ho mai avuto un obiettivo, avevo paura di non riuscire. Mi è toccato di andare avanti alla cieca, ma a guidarmi c'è sempre stata la speranza e oggi grazie a questa speranza ce l'ho un obiettivo.
Ovviamente la paura rimane, di perderlo o solo di non raggiungerlo, ma la lascio in un angolo nascosta sperando che non riemerga, perché il futuro è uno ed è imprevedibile.
Federica Brozzi - Scuola Media San Polo di Torrile
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