Personalmente io vedo il futuro come una strada di notte: sai dove vuoi andare ma non sei mai completamente certo di cosa ti aspetta alla curva dopo, vai avanti con una sorta di incertezza rassicurante, perché ormai sei già in viaggio e non puoi far altro che andare avanti, aiutato di tanto in tanto da qualcuno e a volte brancolante andando completamente alla cieca e preso dalla paura di aver sbagliato direzione.
Quello che spesso non si apprezza abbastanza di questo viaggio è il viaggio in sé, con i suoi profumi, colori, sogni e imprevisti perché tutti cercano disperatamente un senso, una meta o una ricompensa. [...]
C'era una volta un elfo che doveva intraprendere un viaggio. I suoi amici dicevano che era semplice, ma i suoi genitori non la pensavano così, infatti volevano accompagnarlo per semplificargli il viaggio. L'elfo non voleva che i suoi genitori lo accompagnassero per paura della presa in giro. Allora riempì uno zainetto con dei vestiti, un cestino con del cibo e una bussola e partì. Lui diceva di non avere paura di niente e quindi era molto sicuro di sé. Dopo qualche decina di chilometri incontrò un orco. L'elfo lo guardò attentamente e vide che la pelle dell'orco era tutta disegnata, era tutta ricoperta delle paure dell'elfo. L'elfo era tanto spaventato che volle tornare indietro, ma l'orco con un solo salto lo raggiunse e gli disse che per intraprendere il viaggio doveva sconfiggere le sue paure. L'elfo era confuso, non sapeva come fare. Riflettè un attimo e si ricordò di una frase che gli diceva sempre sua mamma: 'Devi avere coraggio.' Allora prese un bastone e lo infilò in ogni immagine fino a sconfiggere l'orco. Dopo la sua sconfitta l'orco lasciò all'elfo due gradini di scale. L'elfo passò su e all'improvviso invecchiò di 5 anni. Si sentiva meno incosciente e più maturo. Camminò per altri chilometri fino ad arrivare ad una casetta. Entrò e vide una donna con dei bambini. La donna chiese all'elfo di badare ai suoi bambini e alla sua casa e gli disse che se non avesse obbedito non avrebbe mai finito il suo viaggio. Lui accettò ma non riusciva a tenere sotto controllo i bambini, allora li prese in braccio e li mise nelle culle, poi andò in cucina, lavò i piatti e mise a posto tutto, quando tornò la donna gli diede altri gradini e una porta. L'elfo l'aprì e vide una città dove non c'erano vandali, ma persone mature e questo paese si chiamavo futuro.
Daria Carbone - Scuola Media San Polo di Torrile
Lascia un commento!