Personalmente io vedo il futuro come una strada di notte: sai dove vuoi andare ma non sei mai completamente certo di cosa ti aspetta alla curva dopo, vai avanti con una sorta di incertezza rassicurante, perché ormai sei già in viaggio e non puoi far altro che andare avanti, aiutato di tanto in tanto da qualcuno e a volte brancolante andando completamente alla cieca e preso dalla paura di aver sbagliato direzione.
Quello che spesso non si apprezza abbastanza di questo viaggio è il viaggio in sé, con i suoi profumi, colori, sogni e imprevisti perché tutti cercano disperatamente un senso, una meta o una ricompensa. [...]
Io penso che sul proprio futuro un individuo possa solamente pensare a come sarà, le persone che vorrebbe avere vicino e che lo possano aiutare, perché tutto il resto viene da se. Nel viaggio intermedio tra il presente e il futuro accadono una serie di avvenimenti, più o meno gradevoli che contribuiscono a farci crescere e a capire sempre meglio come è fatta la vita, ed è in base a quegli avvenimenti che sapremo sempre di più con maggiore certezza chi vorremmo essere in futuro.
Ottavia - Liceo Canossa - Anni 14
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