Personalmente io vedo il futuro come una strada di notte: sai dove vuoi andare ma non sei mai completamente certo di cosa ti aspetta alla curva dopo, vai avanti con una sorta di incertezza rassicurante, perché ormai sei già in viaggio e non puoi far altro che andare avanti, aiutato di tanto in tanto da qualcuno e a volte brancolante andando completamente alla cieca e preso dalla paura di aver sbagliato direzione.
Quello che spesso non si apprezza abbastanza di questo viaggio è il viaggio in sé, con i suoi profumi, colori, sogni e imprevisti perché tutti cercano disperatamente un senso, una meta o una ricompensa. [...]
Caro Ben,
ripensando a quello che mi hai scritto nella tua ultima lettera mi viene in mente di farti questa domanda: che cos'è il futuro? Ecco questa domanda mi lascia riflettere parecchio! Dopo un intero giorno posso dire di aver trovato una 'definizione' di futuro per me. Il futuro per ora mi è un po' oscuro ma sforzandomi potrei interpretarlo come un lungo cammino in una foresta, piena di ostacoli (rapidi, rami, ...) e di pericoli ( animali...) che finalmente dopo varie sofferenze finisce. Anche se un po' malridotti, ma se ne esce! Il futuro resta per me una meta, un obiettivo da raggiungere, che bisogna raggiungere anche se come detto prima bisogna affrontare infinite ingiustizie ed ostacoli. Insomma questa mia visione del futuro potrebbe spaventarti, ma come sai, trattare di questo argomento non è sempre facilissimo perché francamente si ha sempre un po' di paura a guardare al di là del giorno in cui si sta vivendo. Ti chiedo di rispondere scrivendo cosa ne pensi del futuro, confrontando così le nostre ipotesi potremmo capire meglio.
Anonimo - Liceo Ulivi - Anni 16
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