Personalmente io vedo il futuro come una strada di notte: sai dove vuoi andare ma non sei mai completamente certo di cosa ti aspetta alla curva dopo, vai avanti con una sorta di incertezza rassicurante, perché ormai sei già in viaggio e non puoi far altro che andare avanti, aiutato di tanto in tanto da qualcuno e a volte brancolante andando completamente alla cieca e preso dalla paura di aver sbagliato direzione.
Quello che spesso non si apprezza abbastanza di questo viaggio è il viaggio in sé, con i suoi profumi, colori, sogni e imprevisti perché tutti cercano disperatamente un senso, una meta o una ricompensa. [...]
Al mio futuro ci penso spesso, ma non riesco mai a trovare il finale, perché dipende tutto da come è lo svolgimento che a volte faccio fatica a trovare. Il mio futuro, a volte, lo immagino insieme ai miei amici e alla famiglia che mi sono costruita con le mie forze. Sicuramente fra qualche anno, quando rivedrò i miei amici e rileggerò questo testo, riderò come una matta sul mio passato e sui problemi che ho avuto perché erano troppo semplici rispetto a quelli del futuro. Secondo me il futuro è una meta che, costruendoti la scala, pian piano arrivi al massimo.
Elisa Adorni - Scuola Media San Polo di Torrile
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