La difficoltà nell'essere giovani figli
e il rapporto con gli adulti

 

INDICE

SAGGI

1.1 La vera difficoltà [di Elena]
1.2 Tante volte [anonimo]
1.3 Obbedire [di Guido Alexandro]
1.4 Stranieri per loro [di Evita Conversi]
1.5 Essere figli, ma li siamo veramente? [di Mario Pilati]
1.6 Un mancato rapporto [anonimo]
1.7 Non ho grosse difficoltà [anonimo]
1.8 Me ne frego [anonimo]
1.9 Essere giovani e figli o non esserlo? [anonimo]
1.10 Non è facile essere figli, ma nemmeno genitori [anonimo]
1.11 Soddisfare le richieste dei genitori[anonimo]
1.12 Dover obbedire [anonimo]
1.13 Essere controllati [anonimo]
1.14 Un bel rapporto [anonimo]
1.15 Una fase che passiamo tutti [anonimo]
1.16 Le mentalità si scontrano [anonimo]
1.17 Un rapporto aperto [anonimo]
1.18 I tuoi genitori non se ne accorgono [anonimo]
1.19 Aspettative [anonimo]
1.20 Anche essere genitori non è facile [anonimo]

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1.1 La vera difficoltà

La vera difficoltà nell'essere figli non esiste, siamo noi che ce la creiamo.
Un'unica fatica consiste nell'incapacità di colloquiare con gli adulti, o per colpa dei genitori, talvolta sordi agli urli d'aiuto emessi dai loro figli, o per colpa di quest'ultimi spesso ostili e inaccessibili a ogni cosa.
Quante volte ognuno di noi ha provato ad instaurare un dialogo con loro e quante volte questo dialogo si è trasformato in un diverbio con urla per motivi di incongruenze ideologiche? Per tale motivo li sentiamo lontani dai nostri pensieri e perciò da noi.
Quante volte ognuno di noi avrebbe voluto parlargli di se stesso, domandargli i perché della vita; e quante volte ciascuno di noi non l'ha fatto pensando che non possano essere nostri amici?
Forse è vero, non sono nostri amici, sono qualcosa di più, anche se qualche volta li detestiamo, loro, i nostri "vecchi" sono gli unici capaci di regalarci un amore completamente disinteressato.

Elena - Melloni - 17 anni

1.2 Tante volte

Tante volte vorrei poter essere nella mente degli adulti, ma soprattutto dei miei genitori per poter capire cosa pensano, quali sono secondo i loro punti di vista i migliori comportamenti da acquisire verso i figli nelle diverse situazioni, a cosa pensano quando sono in pensiero per il/la figlio/a che ritarda dalla discoteca o esce con un/una ragazzo/a, di che cosa hanno paura di parlare e di che cosa fanno finta di niente cercando di nascondere il pericolo o la verità nascosta.
Molte volte, almeno questo capita a me, mi sembra di essere riuscita a comprenderli nelle loro decisioni o anche nei loro semplici comportamenti di tutti i giorni ma forse solo in parte perché ancora dopo tanto tempo nascondono sempre un aspetto sconosciuto. Sono come isole lontane o vicine, deserte o ricche di gente, con un sole luminoso o dopo una forte tempesta, cioè non si sa mai come bisogna comportarsi o come è meglio "prenderli" perché possono cambiare da un minuto all'altro anche solo vedendo un comportamento, un gesto, un verso o sentendo una telefonata o una parola non di loro gusto.
E questo però fa paura e credo che spaventi molti/e ragazzi/e di oggi che magari cercano di trovare un contatto,un punto fermo e tanta stima nei loro confronti.
Credo però che, purtroppo, anche per loro, non sia molto facile e abituale riuscire a crescere i propri figli senza alcuna difficoltà. Tante volte mi sono sentita ripetere che il lavoro dei genitori non è un lavoro facile e più ci penso più è vero e me ne accorgo sempre di più dalla vita di tutti i giorni vivendo a contatto con loro.
So che cercano "il meglio" per i loro figli, vogliono dargli tutto quello che magari loro non sono mai riusciti ad avere nella loro vita e a volte però lo fanno attraverso comportamenti e azioni non del tutto giuste, ma che sicuramente significano attenzione e voler bene a quello che per loro rappresenta il loro futuro.
Ebbene si, bisogna rendersi conto che noi siamo i loro sogni, i loro progetti mai potuti realizzare, la loro vita che continua e che speriamo continuerà anche per molto tempo.
Come è difficile essere genitori è altrettanto difficile essere figli ma questo credo sia il bello del gioco, anche se a volte un po' pericoloso e rischioso, ma che comunque dona tante ma tante soddisfazioni e amore.

Anonimo - Melloni

1.3 Obbedire

L'unica difficoltà che ho riscontrato nel rapporto con i genitori è data dall'obbedire o quasi sempre i genitori cercando di impartire ordini o perché non si fidano o per il bene del proprio figlio.
Questo non accade a me, infatti tra me, mio padre, e mia madre c'è un rapporto di completa fiducia e questo in un rapporto famigliare è molto importante.
Un'altra difficoltà che posso trovare è quella economica, infatti mi rode molto non essere dipendente dal punto di vista economico, mi tocca sempre chiedere soldi se devo uscire o voglio "viaggiare" per questo ho deciso di avere un lavoretto e nello stesso tempo studiare.
Vi ringrazio per lo spazio datoci.

Guido Alexandro - Melloni - 4 - 17 anni

1.4 Stranieri per loro

Nel 2003, credo che la difficoltà più frequente nei giovani, sia il fatto di non essere ascoltati e capiti dagli adulti; questo perché non siamo al centro della loro attenzione, bensì è quasi come se noi fossimo degli stranieri per loro. Sono sempre più presi dal loro lavoro e dai loro problemi che mai hanno il tempo per ascoltare le nostre difficoltà, anzi a volte sembra quasi che non gli importi niente di noi. Perciò i ragazzi preferiscono anche non cercare più il dialogo con il genitore.
Credo che i ragazzi preferiscano confidarsi con i loro coetanei perché appartengono al loro stesso mondo fatta di incomprensioni e di difficoltà. Quando non c'è dialogo, non esiste neppure il rapporto con gli adulti, ma quest'ultimo diventa invece, un rapporto basato su scontri, quando non siamo capiti e di incomprensioni.

Evita Conversi - Melloni - 4 B Erica - 17 anni

1.5 Essere figli, ma li siamo veramente?

Ferma! Ferma! Ferma.
Andiamo piano.
"Essere figli che fatica?" Ma chi è che l'ha detto?
Questo è un argomento, che solo un genitore può trattare.
Essere figli, ma li siamo veramente? In casa comando io con le mie necessità o i miei genitori con manie di protezione e valorizzazione di alcuni principi antichi?!
Che fatica? Ma scusa. Ma è "così faticoso" tornare a casa alla sera ad un orario prestabilito in comune con i tuoi?
E' così difficile fare il proprio dovere a scuola ovvero passare qualche ora a casa a studiare e a scuola attenti? E' possibile? Perché alla fine, tranne per alcuni casi, è questo che un genitore vuole. Si certo, c'è anche il fattore della compagnia dei tuoi amici, del/la tuo/a ragazzo/a, sicuramente!
Ma pensa cosa fanno loro per te, figlio, tu che stai leggendo, tu che molte volte gli tieni nascosti i tuoi pensieri, le tue paure, i tuoi dubbi, i tuoi problemi, preferisci parlarne con i tuoi amici? Con la tua compagnia? Va bene te lo concedo! Però ricordati lettore, che i tuoi genitori molto difficilmente ti danno cattivi consigli, mentre un amico, anche il migliore, può avere interessi nel parlarti e consigliarti, Per la cronaca…
Io non vado molto d'accordo con i miei, ma è per colpa mia o per colpa loro?Già, colpa, che problema, nelle discussioni familiari si usa molto ma…chi ha dei problemi seri sa cosa voglio dire quando la colpa è una parola pretesto per scaricare un po' di tensione accumulata. Sai cosa ti dico…che fatica scrivere! Soprattutto su questo argomento.
Ciao

Mario Pilati - Maria Luigia - III

1.6 Un mancato rapporto

La difficoltà di essere figli sta proprio nel rapporto o meglio nel mancato rapporto con i genitori e gli adulti in genere.
Infatti spesso nonostante la buona volontà di entrambi la comunicazione tra genitori e figli è praticamente nulla.
Secondo me la colpa non è di nessuno in particolare semplicemente la differenza di mentalità e di scopi non permettono un rapporto di confidenza come molti genitori pretendono di avere dai figli.
Infatti mentre noi ragazzi cerchiamo nella figura del genitore una persona che ci dia fiducia e ci lasci crescere con calma anche commettendo i nostri errori loro, anche se per proteggerci non fanno altro che limitarci imponendoci dei limiti che obbiettivamente alla nostra età non hanno più molto senso.

Anonimo - ITIS - 4 A Mecc. PG - 17 anni

1.7 Non ho grosse difficoltà

Poco tempo fa mi è stato posto un quesito: qual è la difficoltà nell'essere giovani figli e qual è il rapporto con gli adulti.
Sinceramente non mi sono mai posto domande del genere, anche perché, non so gli altri, non ho grosse difficoltà con gli adulti, tantomeno con i miei genitori.
Con questo non voglio dire che non ho mai litigato con mamma e papà, come tutti i genitori anche loro mi chiedono con chi esco, a che ora torno, dove vado, e come tutti i miei compagni penso che siano domande un po' "fastidiose", nel senso che ci fanno sentire, alla nostra età, non ancora "liberi".
Le uniche difficoltà per ora sono i voti, e di conseguenza l'essere sincero nel campo scolastico.
Penso, anzi n sono certo, che ci saranno altri problemi, con il passare degli anni, più o meno gravi, ma in fondo c'è da capirli, sono i nostri genitori, sono loro che ci hanno dato la vita e sono più che logiche le loro continue preoccupazioni per i loro figli.

Anonimo - ITIS

1.8 Me ne frego

Me ne frego.
La fatica più grande nel rapporto con i miei genitori consiste nel far capire loro che in certi momenti è meglio tenere la bocca chiusa e pensare ai propri affari, mi riferisco al fatto che molte volte, quando sono nervoso o semplicemente stanco, cominciano a rompere tempestandomi di domande o a farmi prediche sul disordine che c'è nella mia stanza: se voglio vivere nel caos totale, avrò pure il diritto di farlo, o no!?!
Un'altra cosa che non sopporto dei miei genitori e degli adulti in generale, è il loro penare che "se vai con quelli che si fumano le canne, sei un drogato anche tu".
Questo mi da particolarmente fastidio, poiché sembra quasi che i giovani non abbiano un cervello proprio, ma ragionino con quello dei coetanei, mentre ognuno fa quello che vuole: se voglio fumarmi una canna me la fumo, sennò niente, me ne frego totalmente di quello che fanno i miei amici, se loro si fanno in vena, non vuol dire che sia costretto a farlo anch'io!
P.s. Ho scritto questo testo, mettendo su carta tutto ciò che mi è venuto alla mente, senza badare particolarmente all'ortografia.

Anonimo - ITIS - 4 B Mecc - 17 anni

1.9 Essere giovani e figli o non esserlo?

Essere giovani e figli o non esserlo?? Questo è il dilemma! Tutto ha aspetti positivi e negativi, io cerco sempre di vedere quelli buoni…con i miei genitori ho un rapporto stupendo, c'è sempre un grande dialogo, se ho bisogno di qualcosa posso sempre contare su di loro.
Certo ci sono anche i contrasti, dovuti principalmente alla differenza di età, a come vedono le cose e le rapportano con quelle del loro tempo. Quel che magari per me non è cosa grave o naturale per i miei può essere una cosa da evitare. Hanno inoltre una grande fiducia in me che deriva dal fatto che sono riusciti ad inculcarmi un buon insegnamento e sanno che sono un ragazzo con la testa sulle spalle e che ho un'età in cui posso decidere da solo cosa è bene o male per me e per gli altri.
Ormai non mi fanno più i soliti discorsi sulla droga, anche perché li ho recepiti in pieno e non vedo il motivo o il bisogno di farne uso.
Come ho detto prima con i miei ho uno splendido rapporto, non sempre però tutti hanno questa fortuna…
Nella mia infanzia sono stati inoltre molto importanti i nonni perché fino a circa 6 anni ho vissuto con loro e mi hanno tenuto a bada siccome i miei lavoravano entrambi.
In conclusione, non ho avuto e spero non avrò mai grandi contrasti con gli adulti, essere giovani secondo me è una vera e propria pacchia!

Anonimo - ITIS - 4 B Mecc - 17 anni

1.10 Non è facile essere figli, ma nemmeno genitori

Non è facile essere figli, ma nemmeno genitori. Questa è la condizione del dibattito, quello vero. Ognuno deve rispettare i propri diritti e i propri doveri, ma cosa succede se uno delle due parti fa prevalere i propri diritti? Succede che si entra in una specie di regime dittatoriale, dove il potere è in mano ai genitori, i quali, lo esercitano a loro piacimento, scavalcando i diritti dei figli.
E' proprio così che a volte i genitori esercitano i propri doveri e allora, all'impotente figlio, non spetta che subire. Questo prima o poi finirà, quando non interverrà qualcosa, o qualcuno a far capire a qualche genitore, che sono stati giovani anche loro. Questo è quello che dovrebbero capire la maggior parte dei genitori, che sono stati giovani anche loro!! Credo che sia arrivata l'ora di dare un po' di fiducia ai giovani soprattutto se sono diciassettenni. Dove finiremo?! Oppure, dove siamo finiti?!

Anonimo - ITIS - 4 B Mecc - 17 anni

1.11 Soddisfare le richieste dei genitori

Si forse è vero essere figli non è poi così tanto semplice soprattutto se uno non ama in modo particolare la scuola, questo per quanto riguarda il mio caso.
Inoltre soddisfare le richieste dei genitori non dico che sia impossibile, ma quasi, al giorno d'oggi i genitori vorrebbero figli intelligenti, precisi, scrupolosi già da subito.
Ma questo purtroppo non è possibile perché ogni persona ha i suoi difetti, e spesso da questa incomprensione nascono litigi, discussioni ma anche piccoli ricatti per esempio il non farti uscire il sabato sera, o farti rientrare ad un orario incomprensibile.
Io penso che i genitori si dovrebbero accontentare di più, anche se loro spesso dicono che quando erano giovani loro le cose che facciamo noi non ce lo immaginavamo neanche.

Anonimo - ITIS - 4 B Mecc - 18 anni

1.12 Dover obbedire

Per me la difficoltà più grande dell'essere figli è di dover obbedire ai genitori senza potersi lamentare più di quel tanto per non rimetterci quel poco di libertà che si ha, il dover fare quel che dicono i genitori senza discutere ecc.
Il brutto di essere figli è il dover dire ai genitori sempre dove si è. A me, ad esempio, piace prendere su il motorino e partire senza una meta precisa e di improvvisare volta per volta senza che ci sia qualcuno che si preoccupa se non mi vede arrivare a casa.
I figli però hanno anche una grande responsabilità: cercare di non dare preoccupazioni ai propri genitori e non farli soffrire anche se queste cose a volte si scontrano con i nostri desideri. Ad esempio a me piacerebbe comprarmi una macchina, ma i genitori hanno sempre delle "storie": una è troppo potente, un'altra va troppo forte ed un'altra è troppo vecchia. Io penso che i genitori debbano lasciare più spazio ai loro figli perché, a mio dire, "si sente meglio chi, facendo una cosa che gli piace, si rompe una gamba di chi non la fa per paura di rompersela e, in fondo, non si gode la vita come, invece, fa il primo".
Ad esempio, se potessi, preparerei una moto da corsa per il semplice piacere di prepararla, preparerei un'auto da rally per usarla nelle carraie e divertendomi passerei così il mio tempo, andando con la mia "fortuna" auto con pista ai 250 all'ora perché solo così mi diverto e riesco a distendermi i nervi;a me piacerebbe costruire un trattore da "tractor pulling" per poter competere con altri nelle gare italiane ed europee (in tutte le categorie) e sentirmi così realizzato, finalmente.
Nonostante quello che ho detto penso, comunque, che essere genitori sia il mestiere più difficile di questo mondo, perché tenere "testa" a noi giovani, lo so bene, è assai difficile, perché, lo ammetto, spesso pretendiamo troppo dai nostri genitori.

Anonimo - ITIS

1.13 Essere controllati

Essere figli comporta l'essere controllati in tutte le azioni, un po' è giusto, ma non troppo, ci devono lasciare un po' di libertà
A volte non sono d'accordo con le nostre scelte ed una volta affrontate ce le rinfacciano sempre, come se avessimo compiuto un passo grande e irrimediabile nella nostra vita.
Poi non ci dovrebbero stressare troppo per la scuola, in quanto uno fa quello che può e non dovrebbero pretendere sempre di più.

Anonimo - Ulivi

1.14 Un bel rapporto

Io personalmente non ho problemi con i miei genitori, ci parlo tranquillamente, ho un bel rapporto anche se spesso mi rimproverano per la scuola visto che non vado bene e non mi piace studiare.
Posso dire che con la mia famiglia ci sto bene, mi lasciano molta libertà su tutto, perché si fidano di me e questo mi fa molto piacere, mi lasciano questa libertà perché mi considerano un bravo ragazzo. Con i miei genitori c'è molto dialogo però mi da fastidio quando fanno troppe domande su amici che non conoscono se mi vedo con delle mie amiche, vogliono sapere se frequento persone con la testa sulle spalle, visto che per loro sono la cosa più importante della loro vita non vogliono che mi succeda qualcosa di brutto. Mi fa molto piacere che si preoccupino per me, ma sto crescendo e maturando e magari no dovrebbero essere così protettivi, e forse questo l'hanno capito anche se qualche domanda su cosa faccio al sabato me la pongono. Io sono contento della mia famiglia perché in molte situazioni mi fanno partecipe di discussioni e decisioni e comunque ascoltano le mie idee e proposte e magari ascoltandole e questo fa piacere. Sono contento della mia vita anche se sotto qualche aspetto banale potrebbe andare meglio.

Anonimo - ITIS

1.15 Una fase che passiamo tutti

Credo che il difficile rapporto che si ha con i genitori sia una fase che passiamo tutti nella vita, per gli adulti, è un problema ormai sorpassato, noi giovani lo stiamo vivendo, che con più tristezza e angoscia, chi con più serenità.
A volte, ci sembra che il mondo ci cada addosso e sono pochi gli adulti che riescono a capire le nostre cose più intime, credono che a noi niente sia permesso, tendono a nasconderci molte cose e non so per quali paure ci stanno addosso in una maniera soffocante.
Un tempo l'educazione in famiglia era diversa, c'era più serietà e tutto veniva affrontato con più riservatezza, eppure certe cose accadevano ugualmente oggi, nel 2002/03 le cose che accadono, un tempo viste male, avvengono tutti i giorni, ma non capisco come con la mentalità tanto aperta di oggi si continua a sbagliare continuamente.
E allora mi chiedo, siamo noi figli sempre in errore o ci sono dei motivi o dei comportamenti in famiglia che ci giustificano a fare certi errori? I genitori devono o non devono essere un esempio?
Secondo me, non esistono delle vere difficoltà, ad essere figli, tutto sta all'atmosfera famigliare, per esempio per me non è una difficoltà, perché accetto le loro idee e ho la fortuna di avere dei genitori che mi sanno ascoltare e dedicano sempre tanto tempo a me, quasi si divertono a sentire esporre le mie "matane quotidiane" e non mi nascondono il loro passato da adolescenti.
So che per molti invece non è così, quella serenità e protezione che dovrebbe dare la famiglia, viene vista come un inferno, in cui i genitori non fanno altro che litigare, e i figli tendono a sfogare i loro problemi contro il mondo che li circonda, e diventa tutto più problematico per affrontare la vita in maniera serena.
Quello che chiedo agli adulti è di saperci ascoltare e non trascurare i nostri problemi, rispetto a quelli che possono essere i loro problemi, visto che ci hanno messo al mondo abbiamo il diritto anche noi ad una vita felice no!?!
In quanto a me, spero di diventare in futuro una mamma speciale, perché c'è tanto bisogno!

Anonimo - Ulivi

1.16 Le mentalità si scontrano

Ogni giorno diventa sempre più difficile avere dei buoni rapporti con i genitori, le mentalità si scontrano i caratteri si incrociano, i tempi cambiano, oggi i figli diventano sempre più egoisti perchè credono di poter dominare il mondo mentre i genitori diventano sempre più menefreghisti perché rinunciano a lottare. Ognuno di noi si immagina di essere un buon figlio ma c'è sempre qualcosa che purtroppo non è corretto, i genitori ti assillano, non ti capiscono ti scaricano mille colpe addosso e così si diventa ciò che non si vuole, per un motivo o per un altro c'è sempre qualcosa che non và.
Ci sono tantissimi ragazzi che non hanno nessun tipo di dialogo, vivono lo stesso tetto ma sono comunque lontani, il figlio perché troppo preso dagli amori, dai computer, dagli amici e dai sogni, e genitori perché troppo presi dal lavoro o da mille cose da fare. Questo è l'unico motivo per il quale ci sono sempre più difficoltà tra figli e genitori perché la loro disponibilità, il dialogo o ogni minimo gesto di affetto viene a mancare.

Anonimo - Ulivi

1.17 Un rapporto aperto

Alcuni ragazzi non si confidano e non parlano con i genitori magari il ragazzo non ha confidenza con i genitori oppure i genitori non si interessano del figlio.
Io ho un rapporto abbastanza aperto con i miei genitori anche se qualche volta loro pretendono di sapere un po' di più di quello che faccio.
A volte si litiga per cose abbastanza stupide anche se subito si chiarisce discutendo comunque avendo sempre torto per i miei genitori.

Anonimo - Ulivi

1.18 I tuoi genitori non se ne accorgono

Io sono una ragazza di 16 anni e come penso ogni ragazzo della mia età sente dentro di se che sta maturando, che non è più un bambino, ma il bello è che tu e i tuoi coetanei ve ne accorgerete ma i tuoi genitori non se ne accorgono anzi ti giudicano ancora un bambino irresponsabile sul quale non riporre mai la propria fiducia questa è proprio la descrizione dei miei genitori infatti sono loro a decidere quando sei troppo grande e quando sei troppo piccolo ad esempio dicono che sono ancora troppo piccola per andare in discoteca con i miei amici oppure dicono che sono ormai grande e che dovrei anche aiutare a fare delle cose in casa ma si vogliono decidere o sono troppo grande o sono troppo piccola!!
Poi un'altra cosa che mi da molto fastidio è che tendono sempre a confrontarmi con le altre persone della mia età ma non in modo positivo ma bensi in modo negativo soprattutto mia mamma.
Poi se magari su un pomeriggio su 10 faccio tardi di 10 minuti è come se avessi fatto tardi tutti i 10 pomeriggi poi non capisco che male c'è nell'uscire tutti i pomeriggi naturalmente io sono la prima a dire che se ho dei compiti oppure qualcosa di più importante da fare sono la prima a rinunciare ad uscire un pomeriggio non c'è bisogno che me lo vengano a dire. Poi un'altra cosa che non sopporto è quando gli dici di darti ad esempio 20 Euro loro te ne danno 15 oppure gli dici di dartene 10 loro te ne danno 8, non riesco proprio a capire il perché tendono sempre a diminuire poi se gli chiedi ad esempio dei soldi lunedì poi glieli chiedi sabato loro iniziano subito a fare le storie dicendo che glieli avevo appena chiesti eppure mi dico anche loro sono stati giovani e potrebbero anche cercare di venirmi incontro dato che non lo fanno mai. Poi molto stranamente mi paragonano sempre alle mie sorelle ma che cosa hanno loro in più di me non siamo forse tutti esseri umani non abbiamo all'incirca tutti gli stessi bisogni e allora mi domando perché tendono sempre a "diminuire" quello che in realtà non è neanche troppo ma è il minimo che serve ad una ragazza della mia età!
In conclusione come si è potuto capire io non ho un gran rapporto con i miei genitori specificatamente con mio padre anche perché quelle poche volte che parlo è per chiedergli qualcosa (soldi, una firma…) e lui per farmi fare qualcosa tipo una commissione. Invece con mia mamma parlo un po' di più anche se posso garantire che nessuno dei 2 è a conoscenza della mia vita privata.

Anonimo - Ulivi

1.19 Aspettative

Ai giorni nostri essere figli richiede una grande fatica! Molti genitori si aspettano dai propri figli più di quanto questi possano dare.
Noi ragazzi veniamo molte volte condizionati anche se non in modo diretto dai nostri genitori. Cerchiamo sempre di fare delle scelte che non deludano le loro aspettative anche se è molto difficile, visto che molte volte qualunque scelta noi facciamo non va mai bene.
In molte situazioni li capisco anche perché loro vogliono solo il nostro bene anche se non tutti i giovani lo capiscono.
Molti ragazzi che sono in conflitto con i propri genitori, anche per inutili gelosie, per esempio perché danno più attenzioni alla sorellina o fratellino più piccolo, fanno il contrario di ciò che magari sanno che i loro genitori si aspettano da loro, solo per far loro dei dispetti.
Altri ragazzi cercano invece di andarle incontro, cercando di fare il più possibile per renderli fieri di essi. Anche il solo fatto di andare bene a scuola, o essere gentili, farsi vedere maturi rende molti genitori fieri dei loro figli. Molti ragazzi non riescono ad avere un buon rapporto con i propri genitori, sopratutto perché questi cercano di ostacolare i propri figli in ogni loro scelta, magari solo perché da giovani non hanno potuto fare liberamente le loro scelte ed ora le rimpiangono sopra i loro figli, portandoli così a non avere un buon rapporto. Sarebbe bello che tutti i giovani figli avessero un buon rapporto con gli adulti, cioè con i loro genitori, potendo così sfogarsi e confidarsi con loro, parlare liberamente senza aver paura della loro reazione. Alla fine secondo me la difficoltà più grande dei figli è cercare di non deludere le aspettative dei nostri genitori.

Anonimo del Liceo Galilei di Macomer

1.20 Anche essere genitori non è facile

Essere figli, che fatica! Ma anche essere genitori non deve essere facile come bere un bicchiere d'acqua. Parlo per esperienza personale, naturalmente, ma non cedo che il rapporto con i miei genitori si distanzi tanto da quello dei miei coetanei con i loro "vecchi". I miei sono persone molto comprensive, intelligenti e, soprattutto molto aperte alle problematiche di noi ragazzi. Problematiche che fondamentalmente riguardano la scuola e l'amore.
Per quanto riguarda la scuola i miei genitori sono molto intransigenti, ci tengono tantissimo al mio rendimento scolastico molto più di quanto ci tenga io! E così ogni volta che prendo un brutto voto succede un piccolo dramma a casa mia!
Spesso sono portata a nascondere i miei "nei scolastici" per paura di eventuali punizioni… che aumentano quando le bugie vengono scoperte. Comunque alla fine mi perdonano perché mi danno fiducia e perché mi vogliono bene e gli dispiace vedermi triste, di malumore.
Devo ammettere che spesso approfitto di questa specie di "potere" che ho sui miei, e non me ne faccio certamente un motivo di vanto! Quindi le maggiori difficoltà le riscontro in ambito scolastico.
Per quanto riguarda l'amore devo ammettere che ho trovato un'apertura mentale e una comprensione, soprattutto da mia madre, che non mi sarei aspettata.
Parlo liberamente di quello che mi succede, di ragazzi conosciuti, di ragazzi che mi piacciono, delle mie piccole "storie" e dall'altra parte non trovo una madre severa ma una sorella maggiore, una sorella e un'amica che mi aiuta consigliandomi sempre per il meglio. E ha sempre ragione, "le madri non sbagliano mai". Il fatto è che lei si limita a darmi dei consigli poi io li tengo in considerazione ma alla fine faccio sempre e comunque di testa mia.
Quante volte dentro di me l'ho ringraziata ma trovo difficoltà a esternarle la mia gratitudine. Ho paura di essere "troppo sdolcinata" non amo particolarmente le smancerie…
Ma dentro di me so quello che provo: io li adoro i miei genitori!
Spesso sono acida e sgarbata perché ci sono giorni in cui sono così tutti, non lo faccio apposta per farli rimanere male, e vorrei che riuscissero a capirlo.
Se dovessi fermarmi a pensare a tutto quello che hanno fatto per me e che ancora oggi continuano a fare, a tutte le rinunce che hanno fatto per me non dovrei smettere un secondo di dirgli "grazie, me ne ricorderò"!
Ma la realtà è che spesso pensiamo che ci sia tutto dovuto.
Cosa si può fare per rimediare a questo smodato egoismo?
Non ne ho idea, forse bisognerebbe farsi un esame di coscienza ogni tanto. Ma sarebbero solo cinque - dieci minuti al massimo di pentimento.
Per poi ricominciare con le noie di tutti i giorni.

A
nonimo del Liceo Galilei di Macomer