Se pensi da dove vieni e dove stai andando,
su quale strada stai viaggiando?
 
   
 

INDICE

Saggi

3.1   LA STRADA DELLA CONOSCENZA [di Catta Bluas Bloise]
3.2   CIO' CHE SONO OGGI, CIO' CHE E' STATO, CIO' CHE SARA' [anonimo]
3.3   MA CHE MONDO CI STANNO PREPARANDO? [di Claudia Lanzillotti]
3.4   COSA ASPETTARSI DAL FUTURO? [di Stella]
3.5   PER FORTUNA O PURTROPPO [di Smile]
3.6   LA MIA STRADA NON VIAGGIA SECONDO LE MIE IDEE [di Zoe]
3.7   CHI VIVRA', VEDRA' [di Azzurra Fancellu]
3.8   FUORI DAL MONDO [di Maria Luisa Pani]
3.9   NOI E IL MONDO [di Fabrizio Pispisa]
3.10 IO VADO DOVE MI SENTO DI ANDARE [di Giulia]
3.11 BISOGNEREBBE PENSARE DI PIU' AL PRESENTE[di Matteo Lagasi]
3.12 TUTTO CORRE VIA TROPPO VELOCEMENTE[di Silvia (SOE) Bianchini]
3.13 LA STRADA MENO SBAGLIATA [di Lorenzo Mendogni]
3.14 DA CHE STRADA STO VENENDO? [di Cristian Narducci]
3.15 IL NOSTRO FUTURO [di Manuela De Luca]


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3.1 LA STRADA DELLA CONOSCENZA

La strada della conoscenza, dell'esperienza. E' difficile spiegarlo… E' un cammino che a volte mi sembra necessario altre invece, nei momenti più tristi, sembra che non mi rappresenti per niente. E' una strada in cui ho occasione di incontrare persone fidate, che con una semplice parola mi tirano su di morale e mi spingono ad andare avanti, a non fermarmi nelle difficoltà e a crescere.
Mi è capitato anche di avere a che fare con persone … brutto dire "gelose" ma è la parola che adesso mi viene in mente. Gelose non di me, ma di ciò che stavo cercando di costruire. Alla fine dei conti, mi è servito anche "trattare" con loro perché la tristezza e lo scoraggiamento sono passati ma l'insegnamento è rimasto, e credo che ancora mi sarà di aiuto, accompagnandomi.
Catta Bluas Bloise - ITIS Parma -classe IV A - 17 anni

3.2 CIO' CHE SONO OGGI, CIO' CHE E' STATO, CIO' CHE SARA'

Pensando a ciò che sono oggi, inevitabilmente penso anche a ciò che è stato e a ciò che sarà. Se sono giunta fino a qui e in questo modo è grazie (o a causa) di ciò che mi ha circondato fino ad oggi, di come mi sono rapportata alle situazioni, di come ho interpretato ciò che mi è successo e soprattutto delle scelte che ho fatto. Tutte queste cose però penso che saranno le stesse che mi porteranno avanti, anzi che io porterò avanti. Penso di essere una ragazza piena di contraddizioni, di lati piacevoli e belli e altri terribilmente insopportabili. Sono solo all'inizio della mia strada, ho già fatto tante esperienze ma tante ne verranno ancora. La strada che sto percorrendo non so assolutamente dove mi porterà, voglio vivere ogni giorno intensamente, provare tutte le emozioni (belle e brutte) che la vita mi farà provare. La strada su cui sto viaggiando giorno per giorno, seguendo una "linea pretracciata" e che potrà subire forti curve tortuose, o viaggiare sempre lineare, ma che sarà sempre la mia strada che percorrerò sola o con l'aiuto di qualcuno che vorrà "passeggiare" insieme a me.
Anonimo - MELLONI Parma - classe III - 17 anni

3.3 MA CHE MONDO CI STANNO PREPARANDO?

Ascolto il vento, odoro la pioggia, respiro il profumo dei pini.E la società sembra non avere più sensi.
Eppure non sta morendo, non ancora!
Se è una terra malata quella che troveremo domani, se continuerà ad essere ferita dalle piccole e grandi violenze quotidiane, che faremo noi adulti di domani, come la cureremo?
Ci hanno fatto credere che è normale essere divisi perché siamo nati dalla parte opposta di una linea immaginaria, ci hanno fatto credere che é normale morire di fame perchè altri mangino di più. Basta menzogne e ipocrisie!
La società odierna sta dimenticando l'essenza più pura e genuina del proprio essere e le paure aumentano nutrendosi delle nostre incertezze.
La speranza abbandona sovente il mio cuore, privandolo del fiato per correre ancora, ma poi se osservo una ago di pino che brilla alla luce del sole, una cima innevata, un bambino che ride rompendo con fragore il silenzio caotico del mondo, allora penso che giustizia, libertà, amore per le cose e le persone, non siano lontani miraggi, ma che siano solo schiacciati,tenuti nascosti per chissà quale motivo.
Rimeditare gli errori passati e presenti, reprimere la paura, calpestare la sabbia della luna e insieme sgomberare una discarica di immondizia, ecco, questo forse ci salverà e farà per il domani un mondo migliore.
Claudia Lanzillotti - Istituto Agrario di Cesena - classe V

3.4 COSA ASPETTARSI DAL FUTURO?

Bella domanda! Probabilmente ci saranno guerre, conflitti, devastazioni, inquinamenti di ogni specie, mutazioni genetiche, bombe, carestie ed epidemie, ci saranno solo 2 stagioni opposte tra loro, estinzioni di animali e sopravvento della tecnologia.. oppure pace, speranza, amore, concili e alleanze, risanamento delle acque, nuove scoperte… forse troveremo un modo per smaltire definitivamente i rifiuti, per fermare l'estinzione degli animali, per curare l'AIDS, per sanare la fame nel mondo, per trovare l'elisir d'eterna giovinezza… forse! Beh una cosa è certa.. se la nostra generazione non si da da fare per fare più bambini, la razza umana finirà prima di tutto il resto.. forza mamme e papà cosa aspettate?! Il futuro è nei bambini..
Stella - I.T.C. MELLONI Parma

3.5 PER FORTUNA O PURTROPPO

Vengo da una famiglia non ricca, o meglio con pochi soldi, ma ricca dentro. La mia infanzia è stata bella, molto difficile, ma bella nel complesso! Sto andando verso un mondo che non mi piace e che non soddisfa i miei bisogni, per questo appena potrò me ne andrò in Australia.
Per fortuna o purtroppo (parole di Giorgio Gaber quelle che ho appena scritto) sto percorrendo una strada difficile per raggiungere la mia meta (l'Australia) ma sono sicura che ci arriverò.
Sono tra quelle persone che agiranno per cambiare le cose, sono tra quelli che faranno di tutto per rivoluzionare il mondo, sono tra coloro che si batteranno per i valori in cui credono…
Non sono gli adulti che ci stanno preparando il futuro, o meglio, loro lo stanno preparando in un modo, ma noi lo cambieremo completamente!
Smile - I.T.C. MELLONI Parma - classe III A ERICA - 16 anni

3.6 LA MIA STRADA NON VIAGGIA SECONDO LE MIE IDEE

Vengo da una famiglia unita e che mi ha sempre saputo aiutare, affrontando tutti i problemi che ci sono stati.
La mia strada non viaggia secondo le mie idee. Sono tante le cose che vorrei modificare ma sono una ragazza di 16 anni, e posso cambiare poche, anzi, pochissime cose. Quando avrò la possibilità me ne andrò da qui, lascerò questa città. Anche se non ho una meta ben precisa.
Ma voglio che la mia strada sia scelta solamente da me stessa, nessuno può interferirne.
Zoe - MELLONI Parma - classe III A + - 16anni


3.7 CHI VIVRA', VEDRA'

Esiste un mondo che scopriamo giorno dopo giorno. Un mondo sconosciuto, fatto di persone e cose, che ci affascina per il suo mistero e ci rapisce.
E' a questo mondo che apparteniamo!
Siamo delle minuscole pedine che si muovono su una scacchiera truccata e ogni mossa è calcolata; dei burattini incapaci di animarsi e di muoversi sulla scena, senza il loro pubblico; anime fragili e disorientate sparse qua e là; ma soprattutto siamo persone: persone uniche, diverse, ambiziose. Uomini e donne che immersi nella frenesia e nel tumulto dell'era moderna si apprestano a percorrere una strada piena di curve tortuose, salite ripide, discese e buche, grosse buche…
Miriadi di giovani sognatori, amanti della vita o convinti di esserlo; giovani affascinati dal progresso, maniaci delle emozioni forti; giovani come me: una vita come tante, fatta di giornate monotone e divertenti all'insegna della scuola, degli amici e delle migliaia d'interessi che riempiono il mio tempo. E poi tanti pensieri, centinaia di domande e troppi dubbi. Finché arriva il momento di chiedere a se stessi: "Ma da dove vengo? Dove sto andando e su quale strada sto viaggiando?"
Fondamentalmente sto viaggiando verso una meta lontana, forse irraggiungibile, sperando comunque che da qualche parte ci sia un futuro anche per me.
Vorrei essere la sola artefice incontrastata della mia esistenza e la strada su cui sto viaggiando è una strada pericolosa, priva di segnaletica. Una strada fatta di speranze e gioie, ma anche di delusioni e amarezze. Eppure vengo da un mondo che adoro… Un piccolo angolo di paradiso chiamato "Fanciullezza" in cui non conoscevo che il gioco e le grandi felicità e i piccoli dolori si esprimevano attraverso i sentimenti più puri e autentici.
Ma un giorno insegue l'altro e si cresce. Arriva un momento in cui capisci come funzionano le cose e ti scontri con la realtà ingiusta e priva di senso che vivono i tuoi tempi. E una volta constatato il palese fallimento della tua società cominci a chiederti che ne sarà di te.
Così è la vita gente!
E a diciannove anni comincio ad avere paura. Già perché sto andando alla ricerca di un mondo diverso, un mondo che non deluda le mie aspettative. E' per quanto mi sforzi a fare qualcosa per cambiare questo mondo malato, mi rendo conto che non basta!
Il mondo che ci stanno preparando è fatto di guerra, odio, disoccupazione, terrorismo e ingiustizie. Pretendere di cambiarlo è impossibile. Ma impossibile non è un fatto, solo un'opinione… Quindi diamoci dentro ragazzi…
Perché siamo noi che costruiamo il mondo!
Azzurra Fancellu - Liceo Galileo Galilei Macomer - classe V B - 19 anni

3.8 FUORI DAL MONDO

Non esserci, diventare invisibile, scomparire per un minuto dalla frenesia quotidiana dell'orologio che corre inarrestabile per vincere la più impegnativa delle gare contro il tempo. Cancellarmi vagare e perdermi da randagia tra nebbie e vapori così leggera senza pensieri né ansie, trasportata solo dall'illusione di non sentirmi viva. Scivolare fuori dal mondo per non essere travolta come fa l'inchiostro sulla carta, le onde sugli scogli, le gocce sulle foglie come il fiume scorre sul suo letto. Estraniarmi è un sogno, un sublime desiderio come le radici cercano l'acqua e il nutrimento vitale dalla madre terra, come l'amore cerca amore io cerco una concessione… Ma seppure così semplice io l'ho già esaurita prima di ricevere il permesso in uno di quei tanti momenti in cui vorresti ma non puoi… Fuggire per poi ritornare e affrontare sempre e ancora una volta un mondo stanco che ha bisogno di riposo!
Maria Luisa Pani - Liceo Galileo Galilei Macomer

3.9 NOI E IL MONDO

Noi giovani, la generazione del nuovo millennio, coloro ai quali è destinato il mondo che ci stanno preparando e che ci stiamo preparando, siamo contenti di ciò che ci aspetta varcando la soglia della maturità?
A questa domanda sarebbe difficile rispondere dal punto di vista oggettivo dato che vi sono dei vantaggi di tipo scientifico e culturale.
Invece gli svantaggi sono ahimè le guerre che ci stanno riducendo a degli esseri che neanche si possono paragonare agli animali (di solito simbolo di inciviltà). E poi come se non avessimo sfruttato e maltrattato abbastanza il nostro pianeta vogliamo andare a colonizzare altri pianeti. In meno di un secolo siamo riusciti a distruggere un mondo che diciamo era equilibrato fino a che l'uomo con le sue scoperte l'ha ridotto all'osso. Comunque bisogna smettere di dare la colpa agli altri e iniziamo anche a prenderci noi qualche responsabilità.
Fabrizio Pispisa - Liceo Galileo Galilei Macomer


3.10 IO VADO DOVE MI SENTO DI ANDARE

Io vado dove mi sento di andare, vado con i miei amici, li seguo e stiamo insieme così nessuno si sente solo. Vado verso qualcosa, che non so ancora cosa sia, ma lo scoprirò quando avrò capito cosa fare da grande. Viaggio su una strada che si unirà ad una strada più grande dove dovrò superare tante persone per arrivare alla fine, ma spero che ognuno di noi riuscirà ad arrivarci senza fare incidenti.
Giulia (peske freske) - Liceo Scientifico Ulivi - classe II C - 15 anni

3.11 BISOGNEREBBE PENSARE DI PIU' AL PRESENTE

Il futuro è importante però bisognerebbe pensare di più al presente, la gente spesso non vive il presente perché pensa troppo al futuro.
Secondo me il modo migliore per creare un futuro migliore è vivere il presente nel migliore dei modi. Perché è dal presente che poi si costruisce il futuro. Il futuro poi è imprevedibile, non sai mai cosa possa riservarti.
Matteo Lagasi - Istituto Agrario - Bocchialini - classe IA



3.12 TUTTO CORRE VIA TROPPO VELOCEMENTE

La mia risposta è semplice: un'autostrada, dove tutto corre via troppo velocemente come acqua in una cascata, come il vento tra le foglie…
Ogni attimo va vissuto con il sorriso tra le labbra, un fiore tra le dita e una risata nelle orecchie accompagnata dalle dolci note delle melodie di Johan Strass…
Silvia (SOE) Bianchini - Liceo Scientifico Ulivi - classe II C - 15 anni


3.13 LA STRADA MENO SBAGLIATA

Io non credo di aver scelto la strada più facile o più semplice e non credo neanche di aver scelto la strada giusta, però sono certo di aver scelto la meno sbagliata. Non riesco a credere alle mie orecchie quando sento dei miei compagni delle medie dire: "Non vado più a scuola perché mi sa briga studiare". Anche a me un po' studiare stufa, poi però sono sicuro che servirà per un qualsiasi lavoro che sceglierò. Io non sono un "santarello" però credo che per passare abbastanza bene la vita futura un titolo scolastico possa servire e non riesco a capire perché ragazzi di 14-15 anni vadano a lavorare e non studino più, non so, non riesco a capirli, perché secondo me vivono nel domani, non pensano ad una futura vita e se ne fregano altamente. Poi ci sono anche quei ragazzi che smettono la scuola e addirittura vengono a dire a noi che siamo dei cretini secchioni, io non rispondo perché sono sicuro che in cuor mio ho fatto la scelta più giusta… e non la meno sbagliata come ho scritto prima.
Lorenzo Mendogni - I.T.C. Bodoni - classe I F - 14 anni

3.14 DA CHE STRADA STO VENENDO?

Da che strada sto venendo? Che bella domanda.
Ho percorso una strada lunga 16 anni, provate a calcolare i chilometri, ormai ho due gambe di ferro con tutta la strada che ho percorso. Ma mentre sto correndo penso alle cose che sto facendo.
La scuola, gli amici, i sabato sera, lo sport, le ragazze, la famiglia, l'amore. La scuola…? E lo so… non soffermiamoci molto, la cosa positiva sono i tanti nuovi amici che ho conosciuto.
Gli amici, la cosa più bella che sto trascorrendo dei giorni indimenticabili, brutti e belli.
A volte mi sveglio e penso… se non avessi questi amici, come sarei? Come mi comporterei? Meglio così dai.
Il sabato, ho poche parole per definirlo… la pace… il divertimento… e il letto.
Sport niente male, continuo a cavarmela bene.
Ragazze non c'è male… mmm.
Famiglia così così… giorni belli e giorni brutti, a volte non li capisco proprio.
"Mi da un paio di scarpe belle robuste, sa devo correre molto… non mi chieda quanto perché ne io, ne nessun altro sappiamo quanto dovrò camminare".
Cristian Narducci - Istituto professionale "P. Giordani" - classe II F


3.15 IL NOSTRO FUTURO

Spesso ci si domanda come possa essere il futuro, questa cosa astratta priva di anime e vuota.
Spesso si spera ad esso come una cosa possibilmente positiva e se si pensa a qualche ostacolo si volta pagina.
Siamo ignoranti del "brutto" e ci mostriamo fedeli in tutto ciò che vogliamo, ma siamo degli esclusivi egoisti.
Si ha paura di quel che siamo e di quel che saremo facendo riferimento all'aiuto di chi può ascoltarci.
Personalmente la vita non si chiamerebbe così se non fosse formata dal futuro.
Non capisco perché si ha tanta premura di questa parola che subito se cade in un vuoto.
Non si potrebbe pensare ad un futuro perfetto, omogeneo per tutti, si spera ma non si vuole, si vuole ma si esita.
Personalmente, affermare di volere un mondo con la pace sarebbe infantile o per lo più troppo scontato, perché senza guerre la pace non esisterebbe, senza cose negative non esisterebbero cose altrettanto positive.
Si continua a vivere come sempre soffermandoci su questa parola, pensando a cosa voglia dire e se lo stiamo vivendo.
Non ci rendiamo conto che non c'è bisogno di preoccuparsi come pazzi, perché ogni nostro minimo respiro rappresenta chiaramente ogni attimo del nostro futuro.
Manuela De Luca - Scuola media statale "G. Ferrari" - classe III A - 13 anni