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Saggi
1.1 “TRUZZI” [Anonimo]
1.2 LA LIBERTA’ [di Bibiana Monti]
1.3 MODELLO SIGNIFICATIVO [di Zia]
1.4 LA LIBERTA’ E’… [di Martina]
1.5 PER ME LIBERTA’ E’ … [Anonimo]
1.6 LA LIBERTA’ [di Daniela Zoto]
1.7 CHE VITA SAREBBE SENZA LIBERTA’? [di Terry]
1.8 LIBERTA’ [Anonimo]
1.9 UN PEZZO DI CARTA [di Woz]
1.10 APRII GLI OCCHI [di Silvia]
1.11 LA LIBERTA’ [di Blasfemo]
1.12 NON HO CHIESTO DI NASCERE [di Andileidy Bautista Jimenez]
1.13 SCHIAVO DELLA LIBERTA’ [di Alessandro Bonazzi]
1.14 LIBERTA’ [di Gaia Gherardi]
1.15 LIBERI, LIBERI SIAMO NOI [di Veronica Bertorelli]
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1.1 “TRUZZI”
Parlar di droga e alcool è troppo banale. Lo sanno tutti: ti si vanno ad intaccare i pochi neuroni che hai in testa. E poi dopo un po’ il tuo corpo ne ha più voglia di prima. E non riesci più a smettere.
La moda è la stessa cosa: tutti quei struzzi, che guardano MTV. Al sabato vanno a fare una vasca in via Cavour. Poi la sera tutti in discoteca ad ascoltare techno house dance.. tutti con le scarpe della Nike o di Prada (a seconda del sesso), con le braghe di Richmond, la camicia di seta bianca e sopra una felpa di qualcosa tipo Armani o Versace…, Ali no, la cuffia di Armani… e gli occhiali D&G… quanto varrà tutta sta roba? 1000 €?
Ma vaffanculo!
Io ho 1 vespa del 1982 tutta scassata... Va benissimo… esco con gli amici al pomeriggio. Andiamo a fare i coglioni in giro. Ci basta poco. Un parchetto pubblico, la stalla di un amico, il campo della chiesa. Non esigiamo mica la footlocker.
I nostri hobbies sono fare stupidate dove c’è da farsi male, poi fare sport dove c’è da farsi male, e poi farsi male… no scherzo. C’è anche farsi fermare dalla stradale perché eravamo in 3 sulla vespa. Due posti, più uno sul portapacchi, volendo ce ne sta 1 quarto in piedi sulla pedana, davanti a chi guida, ma deve essere un tipo molto piccolo…
Petardi è la parola d’ordine, anche 2 di notte è la parola d’ordine.
Svegliare il prete alle 2 di notte con i petardi sul suo davanzale è il massimo dello spasso… e poi si scappa in macchina con i finestrini giù e lo stereo a balla con su un po’ di innocuo metal, qualcosa tipo Marilyn Manson o Linea 77. Se i vestiti si stracciano mentre cela diamo a gambe o scavalchiamo una ringhiera, chi se ne sbatte, tanto li ho presi quasi tutti al mercato…
Ma se questo tema lo scriveva uno struzzo con addosso 1000€ di vestiti, nongli veniva in mente di parlare di tutte le mode che segue! Avrebbe parlato di droga… che palle...
Anonimo
1.2 LA LIBERTA’
La libertà penso sia uno dei valori più importanti e penso anche sia opportuno combattere per ottenerla.
Possiamo intendere la libertà come indipendenza, infatti al contrario della dipendenza, quando sei libero, sei sciolto da ogni legame che magari ti opprime. Infatti essere libero almeno come la penso io, significa appunto fare quello che vuoi e soprattutto fare quello che ti senti di fare. Per molti giovani la libertà si ottiene quando si compiono 18 anni o almeno certi pensano di ottenerla a quella età, quando non bisogna sottostare alle “regole” dei genitori, quando si ha la macchina. Ci sono molte sfaccettature per definire la libertà dalla più piccola sciocchezza a quella più grande ad esempio come quando si decide di abitare da soli…
Io intendo la libertà come distaccamento totale dalla routine quotidiana, dalle solite abitudini, soliti problemi insomma tutte quelle piccole o grandi dipendenze che non ti fanno sentire veramente libero. Per questo io quando cerco di immaginarmi libera mi penso sola, senza nessun oggetto nessuna persona che mi possa disturbare… insomma libera!!
Come ho ribadito all’inizio penso che la libertà sia molto importante ed è importantissimo che ognuno, anche in una minima parte, ce l’abbia, e se non fosse così… l’ottenga!
Bibiana Monti – M. LUIGIA Parma – classe III europeo – 17 anni
1.3 MODELLO SIGNIFICATIVO
Non credo che essere modello significativo per altri renda liberi, ma al contrario penso crei una forte dipendenza.
Chiunque si senta un modello è in un certo senso, costretto a prestare sempre attenzione a ciò che fa, perché è consapevole di venir copiato in ogni sua sfaccettatura.
Essendo però costretto a far ciò che lo mette più in risalto, viene privato di una parte della sua personalità e quindi il modello che tutti gli altri prendono in considerazione è una persona vuota.
Dall’altro lato i ragazzi vedendo un ragazzo sicuro di se e all’apparenza felice e soddisfatto della vita che svolge seguono lui e lo imitano in tutto e per tutto.
ZIA – M. LUIGIA Parma – classe III europeo - 16 anni
1.4 LA LIBERTA’ E’ ….
La libertà è quella sensazione impercettibile che nessun uomo libero sa di avere.
Libertà è un sorriso, una macchina, un deserto e un oceano, una spiaggia, una canzone, una chitarra, il bianco, il rosso, il giallo e il nero. Integrarsi, accettare, scegliere, urlare, muoversi, colorare, capelli sciolti, capelli biondi e quelli neri, un albero, la notte ingannevole e il giorno simpatico, un’onda, una conchiglia, un soffio di vento, la bandabardò, un vestito, un disegno, un sapore.
Un piccolo paradiso che c’è in ognuno di noi. Se un alieno venisse sulla terra e mi chiedesse quale è la cosa per cui vale la pena vivere gli direi sicuramente la libertà.
Martina - MELLONI Parma
1.5 PER ME LIBERTA’ E’ …
Penso che libertà voglia dire vivere libero di fare le proprie scelte senza essere condizionato da amici o parenti. Libertà significa andare controcorrente ed esserne felici e consapevoli di essere diversi. Una persona si sente libera quando lo è mentalmente, quando non deve pensare al giudizio altrui.
Anonimo - MELLONI Parma
1.6 LA LIBERTA’
La libertà secondo me bisogna guadagnarsela, dando fiducia ai genitori perché è una cosa così grande che è difficile da controllarla da soli.
Daniela Zoto - GIORDANI Parma – classe IV A – 19 anni
1.7 CHE VITA SAREBBE SENZA LIBERTA’?
La libertà per l’uomo è come la scintilla che fa scattare la vita. Chi non è libero muore dentro, libero di pensare, soprattutto libero di volere, decidere, parlare e fare, libero di volare e sognare un’isola che non c’è. Libero di costruirsi un mondo interiore senza pregiudizi, liberi di essere ciò che si vuole, se ti senti di correre nella gente, fallo! Libero di viaggiare e di scoprire cose nuove, libero di esprimersi e di mettersi in gioco, libero di amare senza paura. Ridere ti fa sentire libero, guardare negli occhi una persona di cui hai timore è essere libero, vivere, vivere, vivere e vivere ancora è essere libero!
Tirate fuori la pazzia che avete dentro e vi sentirete liberi! Giuro amo!
Terry - GIORDANI Parma – classe IV A – 19 anni
1.8 LIBERTA’
La libertà è per tutti una cosa irraggiungibile, soprattutto per noi giovani che dipendiamo sempre da qualcun altro.
In poche parole: la vita è bella solo per chi la sa vivere.
Anonimo - GIORDANI Parma
1.9 UN PEZZO DI CARTA
Ciao a tuttiragazzi! Eccomi qua, mi sono ritrovato a cercaredi scrivere su questo pezzo di carta e, dico la verità, non so ancora minimamente che cosa debba fare o scrivere.....Non ne avevo neppure tanta voglia di compilare questo foglietto, potevo starmene tranquillamente sdraiato sulmio lettino ma poi ci ho pensato un attimo....perché nonsfruttare questo pezzo di carta ( a prima vista potrebbe sembrare così) per raccontare un po’ dei miei pensieri, un po’ di quello che vedo, che provo??
Certo, forse noninteressaa nessuno (cosa molto probabile) o forse troverò altre persone che la pensano come me...boh, chi cosa?Però.. é un'opportunità che ho e dunque...
Non sopporto l'inutilità di certa gente. Non mi piace la gente che vedi in coda il weekend per andare nei centri commerciali a non fare niente. Non mi piacciono le compagnie di paese, che stanno tutto il giorno a inventarsi un modo per far passare del tempo senza valore, non mi piace la gente che si veste elegante per andare al cinema il venerdì sera senza sapere nemmeno cosa proiettano. Non mi piace la gente che fidanzando si dimentica di avere degli amici. Non mi piacciono quei poverini che quando gli chiedi che musicaascoltano ti rispondono tutta, o peggio ancora quella della radio. Non mi piace MariaDe Filippi e la televisione patetica che va sempre piùdi moda. Non mi piace il pessimismo perché non serve a niente. Non mi piace chi ti guarda le scarpeprima del viso. Inrealtà non mi piace chi si crea un'immagine in generale, gli arrivisti, quelli per cui la meta conta più del cammino: la vita non ha un traguardo, forse solo mete successive magari nemmeno quelle...Lo so forse quello che ho scritto non importerà a nessuno e, sinceramente non so nemmeno se c'entra molto col tema libertà e dipendenze: ma non importa.....volevo solo raccontarmi....SAYONARA FRATELLI !!
JESUS OF SUBURBIA
Woz – ULIVI Parma – classe III H
1.10 APRII GLI OCCHI
Aprii gli occhi, non sapevo dove mi trovassi "volavo" impossibile descrivere o esprimere quelle sensazioni che provavo, forse simili alla libertà? Non lo so, sicuramente qualcosa di unico, proprio di ciascuno di noi. Ma in un istante tutto tornò come prima e mi risvegliai in questo mondo a cui si è legati irrimediabilmente dalle dipendenze.
Silvia – ULIVI Parma – classe III H
1.11 LA LIBERTÀ
Dicono che la libertà inizia dove e quando quella degli altri finisce, ma la libertà di un convittore qualcuno sa quando inizia?
Dicono che essere liberi vuol dire non smettere mai di sognare, ma qualcuno sa che appena entri dentro queste mura, casi spaventosamente grandi, per farti sentire intenzionalmente più piccolo e più indifeso, tutti i sogni muoiono per l’eternità e non riprenderanno mai più, e anche dopo questa avventura finirà, eccetto una…
In fondo durante tutta la vita rimarrai un convittore e allora sempre un sogno ti accompagnerà, l’unico che non si è spezzato, quello di sentirsi liberi.
Ma succede solo ai convittori?
Blasfemo – MARIA LUIGIA Parma
1.12 NON HO CHIESTO DI NASCERE
Io non ho chiesto di nascere, perciò lasciatemi vivere la vita come voglio!
Io penso che da qualche parte vaghino le anime irrequiete che portano il peso della loro disperazione.
Aspettano l’occasione per far tornare giuste le cose, le cose sbagliate e solo allora potranno stare con le persone che amano…
Qualche volta un corvo indica loro la strada perché l’amare è più forte della morte!!
Andileidy Bautista Jimenez – GIORDANI Parma – classe I D – 14 anni
1.13 SCHIAVO DELLA LIBERTA’
Fin da quando la vita ha avuto origine sul nostro pianeta, il più grande desiderio di tutti gli esseri viventi è stato quello di essere liberi.
Questa era anche l’aspirazione di Marco rinchiuso ormai da più di trent’anni in prigione per aver rotto un vaso etrusco in terra cotta alla regina, mentre faceva le pulizie.
Ormai il sapore della libertà lo aveva dimenticato o forse non ci aveva nemmeno fatto caso, era ancora piccolo allora, aveva solo dodici anni.
Tutti i giorni dalla sua cella guardava il cielo tra le sbarre, gli uccelli volavano, il sole splendeva e le nuvole bianche sembravano soffici come zucchero filato.
Lui allora pensava: “Un giorno anch’io ritornerò li fuori e potrò finalmente essere libero”.
Dopo circa sei anni la regina morì e si sostituì alla monarchia una repubblica democratica, e tra le altre cose vennero anche liberati tutti quegli uomini rinchiusi ingiustamente come per l’appunto Marco.
Con la sua andatura un po’ goffa uscì, quella stupenda mattina di Marzo, dal cancello dell’orrenda gabbia di cemento: “Finalmente dopo trentasei anni li dentro, era libero!!”.
Incominciò a giocare per la sua amata città che era però quasi irriconoscibile.
Tutto ad un tratto sembrava che il mondo avesse una gran fretta.
La felicità dei primi giorni però ben presto si attenuò fino a scomparire dopo che Marco notò che la libertà era solo apparente.
Tutte quelle regole, tutti i giudizi degl’altri, tutti quegli obblighi, tutte quelle mode, gli facevano quasi quasi rimpiangere la prigione.
Un bel giorno decise perciò di andare a vivere sulle montagne li vicino completamente solo; “Ora, forse, si che sono veramente libero” disse.
Poteva correre, non doveva badare a come vestirsi, a comportarsi in un certo modo per non fare brutta figura, ma pensandoci bene la stessa natura incontaminata che gli dava quella stupenda sensazione di libertà, il suo stesso corpo gli dettavano delle regole da cui non poteva astenersi: mangiare, bere, coprirsi al freddo, difendersi…
Capì dunque che in nessun luogo in tutto l’universo sarebbe stato veramente libero, veramente ma solo apparentemente.
Allora iniziò a correre, veloce, in mezzo agli alberi, senza fermarsi, sempre più forte, piangendo per quel sogno di libertà ormai sfumato per sempre.
Ad un certo punto arrivato sul ciglio di un burrone si dovette fermare e con ancora le lacrime agli occhi e il fiatone per la corsa urlò con tutta la voce che gli rimaneva in corpo: “Mio Dio sono libero.. liberatemi dalla libertà!”
Alessandro Bonazzi – ROMAGNOSI Parma – classe II A – 17 anni
1.14 LIBERTA’
A dire la verità, non voglio seguire i temi proposti da voi.
Li ho letti poco attentamente e ci sono giri di parole, argomenti stabiliti.
Dovrei ragionare come se fosse un tema scolastico e non penso che sia questo l’intento di tutta l’iniziativa.
Mi affascina sempre una pagina bianca, uno spazio bianco mio dove posso liberamente (Acc… ho usato la parola magica!) scrivere quello che penso.
La libertà?
Di sicuro una parola che può essere interpretata in mille modi e sulla quale si scrive e si discute da quando esiste l’uomo.
Sono due realtà inscindibili perché fra le più grandi battaglie dell’uomo, quella per la conquista della libertà è una costante.
Storicamente, filosoficamente, eticamente tutti i “grandi” (e non solo) hanno ragionato, scritto, agito a favore, contro o semplicemente sulla libertà.
Bene, non voglio trasformare il mio spazio in una relazione sulle diverse accezioni o interpretazioni che ha assunto la parola libertà nel corso dei secoli ma voglio limitarmi a dare la mia opinabile e rispettabile interpretazione della libertà.
Quando si ragiona su una parola così sfaccettata è facile cadere nella banalità.
E’ ovvio, c’è sempre qualcuno che ha già detto quello che pensi e di sicuro ha reso l’idea meglio di te.
Non ricordo chi ha detto queste parole ma so che il pensiero terminava dicendo che se sfrutti una di queste belle frasi dette da qualcun altro che interpreti correttamente la tua idea fai bella figura lo stesso.
E’ per questo motivo che per arrivare alla mia “definizione” di libertà vi racconto una cosa: un giorno camminavo per strada e un cartello in una vetrina ha attirato la mia curiosità.
Diceva: “La felicità è non fermarsi mai a pensare se la si ha”.
Forse ancora non è chiaro dove voglio arrivare.
Ecco, io penso che la libertà sia non fermarsi mai a pensare se la si ha.
Gaia Gherardi – ROMAGNOSI Parma –classe II A -17 anni
1.15 LIBERI, LIBERI SIAMO NOI
Liberi, liberi siamo noi, però liberi da che cosa chissà dov’è… Chissà cos’è… recita una canzone di Vasco Rossi.
Mi chiedo seriamente cosa possa rappresentare per noi la libertà.
Se davvero essere liberi significa essere una cerbiatta che corre libera per la radura e fermandosi a brucare erba viene uccisa dal cacciatore nascosto o se significhi essere una rosa ancora bocciolo che dopo pochi giorni sfiorirà…
E’ libera ora Giuliana Sgrena?
Libera fisicamente, forse ma libera moralmente certo proprio no.
Come può essere libera una donna che nel momento stesso in cui capisce di esserlo diventa la causa della morte del suo salvatore?
Si sentirà mai più libera questa donna?
Fermiamoci un attimo: per quanto tempo riusciamo a sentirci liberi?
Per quanto tempo riusciremmoa fare a meno del denaro, del giudizio degli altri, della sigaretta, del caffé?
Forse è troppo persino un attimo.
Forse avevano ragione quegli epicurei che per giungere alla più completa realizzazione del concetto di libertà decisero di darsi la morte.
Ma davvero morte può essere accostata a libertà?
Veronica Bertorelli – ROMAGNOSI Parma – classe II A – 17 anni
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