La fatica nell'essere figli nasce dalla
condizione interiore o fuori da se stessi?

 

INDICE

SAGGI

4.1 Arrivando all'età degli adolescenti [di Denis Bulgac]
4.2 Di noi stessi [anonimo]
4.3 Nasce da una condizione interiore [anonimo]
4.4 Che fatica essere figli [anonimo]
4.5 La fatica [di Veronica Bosi]
4.6 Fattori interni ed esterni [anonimo]
4.7 Le difficoltà nascono dentro [anonimo]
4.8 Che bella domanda! [Serena Prada]
4.9 Non riesco a parlarne [anonimo]
4.10 Dentro o fuori di me! [anonimo]
4.11 Evolvere [anonimo]
4.12 Doppia personalità [di Fabio Salvarani]
4.13 E' complicato! [anonimo]

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4.1 Arrivando all'età degli adolescenti

Arrivando all'età degli adolescenti ci rendiamo conto che i problemi fra i figli e i genitori sono molto più frequenti ed evidenti.
L'origine di questi problemi spesso siamo noi stessi e la nostra condizione interiore (siamo stanchi, di mal umore, brutto voto a scuola, problemi di cuore…).
Un altro motivo è che i genitori di fronte alle situazioni e ai messaggi dei loro figli, pensando di sapere troppo non li capiscono. Purtroppo i genitori non sempre si rendono conto della gravità delle situazioni in cui si trovano i loro figli e quando ammettono di aver sbagliato è troppo tardi, sappiamo tutti che viviamo in una società dominata in assoluto dal denaro, dalla violenza, dalla droga…e quindi i genitori devono individuare e capire il vero male che può mettere in pericolo la vita dei loro figli e di proteggerli, però senza soffocarli, perché la libertà di ogni giovane è fondamentale per il suo futuro e per la relazione con i genitori.
Per avere un buon rapporto con i genitori è indispensabile che collaborano da tutte e due le parti e perché questo rapporto non diventi una fatica c'è bisogno di un'armonia tra tutto quello che c'è intorno a noi e tra quello che c'è dentro di noi.

Denis Bulgac - Maria Luigia - III Europeo - 17 anni

4.2 Di noi stessi

La fatica nell'essere figli nasce dalla condizione interiore di noi stessi. Secondo me ognuno di noi si trova in diverse condizioni interiori quando sta per affrontare un qualcosa anche semplice non è detto che deve essere per forza un qualcosa forte che ti faccia provare delle emozioni forti, e anche dopo questo avvenimento ci esprimiamo in un modo molto difficile da capire ed è questo che influisce nel rapporto figlio-genitore.
Per i figli è molto difficile quando il genitore non riesce a capire quello che lui vuole che capisca, oppure quando lo capisce ma non lo accetta o lo respinge con degli argomenti che non hanno niente a che fare con il sentimento, l'idea, con il pensare, ragionare del figlio. Oppure quando il genitore insiste molto su una particolare vicenda, argomento senza volere sapere quello che il figlio pensa. E' qui che il figlio soffre interiormente, soffre con l'anima e questo l'ho verificato con me stesso, poi ci sono coloro che con forza insistendo si fanno capire ma ci sono anche coloro che si chiudono dentro di sé, chiudono questi sentimenti nel loro cuore e così accumulando rancore e tristezza dentro di sé verrà il punto che li faranno uscire e mi dispiace dirlo ma per i genitori è finita, hanno perso il loro figlio anche se non sembra.
Quindi è una fatica per i figli farsi capire ed una tragedia per i genitori perché a questo punto il rapporto figlio-genitore che c'era prima si rompe e si sostituisce con un altro, forse migliore dell'altro, chi lo sa, dipende da come reagisce il genitore.

Anonimo - ITIS - 4B Mecc PG - 19 anni

4.3 Nasce da una condizione interiore

Più il tempo passa, più mi rendo conto di quanto la fatica dell'essere figli nasca da una condizione interiore.
Infatti molto spesso trovo da discutere con i miei anche per niente, quando magari sono già nervosa per altri fatti successi fuori dalla famiglia (discussioni con amici, scuola…). La stessa cosa penso che valga anche per i genitori, che saranno sicuramente più suscettibili dopo una brutta giornata di lavoro o altro.
Credo che sia molto importante tenere conto di questo fatto per riuscire magari a trovare soluzioni; una potrebbe essere il parlare di questi problemi l'altra, se proprio si è incavolati, è quella di evitare di parlare e rimandare la discussione…
Da ricordare è comunque che non bisogna mai lasciare troppo in sospeso le discussioni, altrimenti poi rischiano di accumularsi troppe cose negative dentro di noi e il risultato sarebbe solo di aggravare la lite.
Penso comunque che non sia da sottovalutare mai in nessun caso il dialogo, sempre più difficile da trovare nelle famiglie. Queste situazioni di nervosismo, di pensare sempre che l'altro non possa capire, o che comunque che alla fine la ragione vada sempre al genitore portano ad una sempre maggiore fatica nell'essere figli.

Anonimo - Melloni

4.4 Che fatica essere figli

La fatica di essere figli penso sia dovuta sia ad una condizione interiore che ad una esteriore. Essere figli vuol dire avere delle responsabilità vuol dire anche essere dipendenti dai genitori. A volte i genitori non riescono a comprendere i figli in alcune cose e facendo questo sbaglio molte volte non lo rendono responsabile come lui vorrebbe essere.
Molte volte le decisioni prese dai figli vengono contrastate dai genitori che premurosi vogliono tutto il bene del figlio e gli impediscono di fare determinate cose. Questo contrasto molte volte mette scompiglio nel rapporto tra genitore - figlio.
Sono d'accordo nel fatto che il genitore venga in contrasto con il figlio per un fine benevolo ma a volte bisogna lasciare che i figli si prendano le loro responsabilità. Si diventa grandi anche così!

Anonimo -ITIS "L. Da Vinci"- III C informatica -16 anni

4.5 La fatica

La fatica dell'essere figli può nascere sia da una condizione interiore, sia fuori da se stessi. Nasce da una condizione interiore quando il figlio si contrappone ai genitori; quando si chiude in se stesso e non cerca di comprenderli; quando ad un "NO!" dei genitori il figlio si sente privato della sua libertà e non accetta le ragioni di questa negazione; quando vede un amico che può fare determinate cose che a lui non sono concesse. In tutti questi casi, come in tanti altri, il figlio si sente "minacciato" dai genitori e quindi è affaticato della sua condizione di figlio. A volte questa fatica nasce da condizioni esterne a se stessi. Ad esempio: genitori iperprotettivi che non lasciano "respirare" il figlio; in condizioni familiari disagiate; ecc. In questi casi, invece, il figlio prova fatica poiché la libertà gli è negata sul serio (primo caso) o poiché si ritrova a dover affrontare problemi più grandi della sua età (nel caso di un figlio giovane). Nel caso di adulti la condizione di fatica, può nascere da litigi o incomprensioni coi genitori che portano ad un ferimento dell'orgoglio che a volte può essere difficile da cancellare.

Veronica Bosi - ITIS "L. Da Vinci" - III C informatica -16 anni

4.6 Fattori interni ed esterni

Credo che la fatica nell'essere figli abbia origine sia da fattori interni che esterni. Nel mio caso, per fortuna prevalgono i fattori esterni, purtroppo però spesso i problemi esterni, finiscono per diventare cose che fanno parte di noi. I miei problemi esterni, di solito non sono insormontabili, per questo ho più timore di quelli interni, che bisogna risolvere con se stessi. Tuttavia spesso anche i problemi esterni, pur non essendo grandi, spesso finiscono per diventarlo, specie se non vengono affrontati tempestivamente, finchè c'è la possibilità di affrontarli. I problemi esterni, che mi "affliggono", sono da quelli legati alla scuola, molto numerosi, a quelli piccoli, di tutti i giorni, che sommati a tutti gli altri a volte formano una muraglia quasi insormontabile, questa invisibile muraglia, in certi momenti sembra un ostacolo, invalicabile che però dopo che passa l'attimo di smarrimento, diventa più bassa, fino a sparire quasi, in alcuni momenti. Questi sono i momenti di svago, utili per attenuare i problemi, momentaneamente, ma non per risolverli. Forse è questo il più grande dei problemi, che ci permette col tempo e con l'impegno di sconfiggere le pene della vita, solo pensando ad essere. Quindi bisogna trovare la giusta misura fra gli attimi di tristezza e impegno e quelli di gioia e spensieratezza. Questa gioia, però, non si può avere senza aver affrontato tutti i problemi, va conquistata perché altrimenti è solo una gioia momentanea e mai abbastanza appagata. Chi non ha mai conosciuto la sofferenza, se pur in modo lieve non può godere della vera felicità e della vera soddisfazione, e se può beato lui. I problemi interni, spesso sono i più difficili da sormontare, perché essendo quelli che ci stanno più a cuore, sono anche i meglio radicati, difficili da estirpare e spesso dolorosi da affrontare. Sono quelli che solo noi vediamo e che solo noi possiamo risolvere, per fortuna però esistono gli amici che possono aiutarci a affievolire questi problemi, ma non a risolverli. Questo compito spetta a noi e purtroppo spesso ci impedisce di affrontare tutti gli altri e di lottare con forza per risolverli. Credo che la cosa più importante sia affrontarli sempre e comunque e cercare di risolverli, partendo dai più piccoli che ci insegnano a non rassegnarci e ad affrontare in seguito anche quelli più grandi. Sicuramente infatti i problemi dei giovani sono in minor numero e più semplici da risolvere rispetto a quelli che interessano gli adulti, che però hanno già imparato ad affrontarli, mentre molti giovani, ancora non posseggono questo "scudo". Forse è questa la più grande difficoltà nell'essere figli, imparare ad affrontare i problemi, una cosa non certo semplice.

Anonimo - Liceo Galilei di Macomer

4.7 Le difficoltà nascono dentro

La discussione emersa nella 3^D del liceo scientifico G. Ulivi ha portato ad una conclusione: le difficoltà che si incontrano nell'essere figli nascono dentro.
E' risaltato il fatto che la causa maggiore di fatica ad essere figli è la difficoltà di comunicazione; questa difficoltà nasce spesso dalle paure dei figli nel confidarsi con i genitori, e dall'altra parte, abbiamo una titubanza da parte dei genitori nel comunicare una conversazione a causa di una paura dovuta all'insicurezza di come affrontare i problemi.
Spesso i figli tendono ad addossarsi per intero la responsabilità di questa mancanza e questa difficoltà nel rapporto con gli adulti; questo può portare anche ad una rottura di questo rapporto.
Gli aspetti esteriori non sono altro che le manifestazioni dei problemi che sorgono.
La soluzione potrebbe essere una minore paura e titubanza, specialmente nell'affrontare alcuni argomenti, da parte tanto dei figli quanto da parte dei genitori.
I figli devono entrare nell'ordine di idee di pensare che i genitori hanno il compito di crescerli nel miglior modo possibile, quindi non devono aver paura di chiedere loro aiuto.
La fatica dell'essere figli proviene dalla qualunque condizione, sono una ragazza sfortunata che va sola compativa a trattata con tanta pietà e comprensione: devo sopportare tante imposizioni, ordini, far coincidere la mia indaffaratissima vita con quella dei miei genitori…povera figlia!! Secondo me stiamo trattando il problema con parole troppo esagerate: FATICA! Ma che fatica può esserci, o almeno nel mio caso no ce né! Sarei potuta nascere in una famiglia dissestata, con problemi economici, liti frequenti, o anche qualcosa di peggio! E' comprensibile che a causa della scuola, delle amicizie, dello sporto non riesco sempre ad avere un rapporto idilliaco con i miei ( anche a causa dei nostri caratteri, a volte in contrasto) ma mi devo sfogare! Loro hanno fatto tanto e stanno facendo tanto ancora adesso per me ed il minimo è cercare di accontentare tutto ciò che mi può condizionare negativamente nei loro confronti (interiore od esteriore che sia) e rispettare, volergli bene e sopportare…"questa enorme fatica"!!

Anonimo - Ulivi

4.8 Che bella domanda!

Che bella domanda!! Certo, se lo sapessi con certezza molti ragazzi e genitori avrebbero un rapporto migliore. Secondo me non esiste "una regola generale": il rapporto con i propri genitori dipende da tanti fattori. Di certo se non si sta bene con se stessi, non ci si ama o non ci si vuole bene interiormente è molto difficile riuscire ad amare gli altri e si incontrano molte difficoltà se non si riesce a esprimere le proprie paure, difficoltà, i propri problemi. E' anche vero però che, anche volendosi bene, se la situazione e l'ambiente in cui si è inseriti non è tranquillo, adatto, rilassato, il rapporto con i genitori non può essere ottimale. La fatica di essere figli può dipendere sia dall'interiore di noi stessi che ci può condizionare positivamente o negativamente ma anche dall'esterno da cui provengono stimoli positivi e negativi che condizionano il nostro comportamento. Ma la cosa migliore, più difficile da realizzare è cercare di parlare, risolvere ed eliminare i propri problemi sia interni che esterni a se stessi.

Serena Prada - Melloni - 2^A Erica - 15 anni

4.9 Non riesco a parlarne

Tante volte mi capita che mi sento strana o sento di avere miei problemi, ma non riesco mai a parlarne coi miei, perché loro non capirebbero. E poi già mi darebbero da fare le loro soluzioni, e poi gli darei preoccupazione, cosa che non voglio. Non voglio essere io la causa di loro preoccupazioni. Sono irritata se mi chiedono cose mie personali perché penso che ogni individuo abbia diritto di dire o non dire a chi vuole, magari a un amico e non ad un genitore, le proprie cose.
Credo che la mia fatica di essere figlio nasca proprio dalla mia condizione interiore, e dalla volontà di tenere le cose per me e risolverle da solo.

Anonimo - Ist. Tecnico - II - 17 anni

4.10 Dentro o fuori di me!

Dentro o fuori di me! Da dove nasce la difficoltà dell'essere figli?
Nasce dentro perché se penso di fare la cosa giusta, di agire nel modo corretto, subito i miei genitori mi sbattono davanti agli occhi che mi sto sbagliando, che non ne becco mai una, se dico che nasce fuori è perché i miei genitori hanno la capacità di non azzeccare mai quello che voglio e quello che penso.
Dentro c'è un gran casino di cose in subbuglio, fuori c'è un gran casino e basta!
Se voi lo sapete, bene, fatemelo sapere!

Anonimo - Ist. D'arte - II - 17 anni

4.11 Evolvere

Secondo me la fatica nell'essere figli nasce dentro di noi in quanto secondo me siamo noi (ragazzi di 14 anni) a evolversi e non i nostri genitori ormai adulti e conoscitori della vita.
A quattordici anni, come sanno tutti, si ha un passaggio da bambini a ragazzi, dove si inizia a capire come gira la vita e soprattutto durante questo momento, che inizia circa a 12 anni e finisce a 16 anni ci si sente adulti.
La fatica è soprattutto quando i tuoi ti fanno la romanzina e pensi di aver fatto una cosa giusta anche se però in realtà non è così.
Un esempio di fatica per me e per gran parte dei ragazzi è quando iniziamo a uscire da soli con i nostri amici e i genitori prima che usciamo di casa ci fanno perdere 5/6 minuti per farci una interrogazione su con chi usciamo, sono ragazzi educati o teppisti, quanto stai fuori, chiama ecc. ecc.
Questa cosa, secondo il mio punto di vista, ci fa sentire bambini in quanto noi "già adulti" ci riteniamo abbastanza grandi per credere a noi stessi e questo ci fa pensare che i nostri genitori "veri adulti" non hanno fiducia in noi.

Anonimo - Bodoni

4.12 Doppia personalità

La fatica di essere figli nasce dalla condizione interiore perché con gli amici ti dimostri una persona mentre con i propri genitori un'altra, è come avere una doppia personalità, perché vuoi dimostrare di essere una persona che in realtà non sei.
Ma può nascere fuori da se stessi ad esempio se una o più persone ti importunano da farti cambiare carattere oppure anche la troppa insicurezza nel fare le cose.

Fabio Salvarani - Bodoni - 1E - 14 anni

4.13 E' complicato!

La fatica di essere figli nasce da una condizione sia interna, perché riflettendo su ciò che ci circonda o pensando a quelli che i tuoi vorrebbero da te si crea un disagio interno, sia esterno poiché non ti senti mai soddisfatto…è complicato!

Anonimo - Melloni - 2^A Erica - 15 anni