La difficoltà nell'essere giovani figli
e il rapporto con gli adulti

 

INDICE

Poesie

1.101 Silenzio [anonimo]
1.102 Ve l'ho detto [di EM]
1.103 E' difficile ma... [anonimo]
1.104 Vorrei [anonimo]
1.105 La forza di guardare avanti [anonimo]
1.106 Essere figli vuol dire [anonimo]
1.107 Essere figli si sa [di Leo 87]
1.108 Prigioniero [anonimo]
1.109 Che impotenza [di Richard Nurchi]
1.110 Facile, difficile [di Silvia Modolo]
 
Articoli
1.111 Siamo giovani [anonimo]
1.112 I figli del 2000 [di Elisa Bandini]
1.113 Figli di ben due genitori [di Carmela Russo]
1.114 Riflessioni di un figlio [anonimo]
1.115 Cambiamenti [anonimo]
1.116 Un punto d'incontro [anonimo]
1.117 I giovani d'oggi [do Giorgio Geniar]
1.118 La difficoltà di essere giovani figli [di Lazzaro Martoriello]
1.119 El reporto con los adultos [anonimo]
Spigolature

1.120 Essere genitori, che mestiere!!! [anonimo]
1.121 Essere figli... che piacere! [anonimo]
1.122 Non si pensa mai in positivo [anonimo]
1.123 Le scarpe strette [anonimo]

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1.101 Silenzio

Il silenzio tra genitori
e figli è
frequente
come il pianto di
un bambino che
piange per non
avere dei genitori
con cui parlare.

Andrea Del Sante - ITIS "L. Da Vinci" - III C informatica - 17 anni

1.102 Ve l'ho detto

Vi ho guardato negli occhi,
vi ho parlato arrossendo,
vi ho detto che era importante
e voi mi avete ascoltato.
Non sapevo se era giusto dirvelo,
non sapevo se era il momento,
ma ne avevo bisogno
e ve l'ho detto.
Volevo sentire le vostre parole,
scoprire i vostri pensieri,
forse volevo risposte ai miei dubbi,
volevo sapere se per voi sarei rimasta la stessa
e ve l'ho detto.
Sapevo che non sarebbe stato facile,
non lo sarebbe stato per me come per voi,
sapevo che avreste capito,
forse con un po' di tempo,
avreste imparato a parlarne con me
e ve l'ho detto.
Ve l'ho detto sorridendo,
pur vedendo nei vostri occhi un po' di preoccupazione:
da voi non ho avuto risposte,
né disapprovazione,
mi avete guardato
e avete sorriso
eravate contenti
perché ve l'ho detto.

Em - ITIS "L. Da Vinci" - III C informatica - 17 anni

1.103 E' difficile ma...

E' difficile essere figli
ma la mia vita senza di loro
non avrebbe senso: non avrebbe gioie,
non avrebbe momenti felici,
non avrebbe sogni…
La mia vita senza di loro
non conoscerebbe speranze,
sarebbe priva di illusioni…
la mia vita senza di loro
non esisterebbe,
se loro non ci fossero,
non ci sarei neanch'io.

Anonimo - Ulivi

1.104 Vorrei

Odio quando pensano di comandarmi!
Odio quando alzano la voce!
Odio quando non posso fare quello che dico io!
Odio quando non chiedono scusa!
Odio il fatto di non potermi ribellare!
Odio quando non mi danno ragione!
Odio quando cercano di fare gli amici e non lo sono!
Odio un sacco di cose ma in fondo sono i miei genitori…

Vorrei che mi chiedessero un parere
invece di continuare ad ordinare.
Vorrei che mi capissero…

Anonimo - Ulivi

1.105 La forza di guardare avanti

Sono qui ad aspettare una vostra parola,
con le stesse paure e le stesse angosce da bambina.
Un tempo eravamo felici…
un tempo eravamo uniti…
Ma ora tutto è cambiato,
tutto è diverso,
e la colpa è di un ragazzo
che mi ha portato via da voi,
che ha rubato il mio cuore
e la nostra felicità.
Un solo semplice pensiero
mi riporta alla mente
i momenti passati insieme,
e mi da la forza di guardare
avanti, di continuare a
guardare avanti…
vi voglio tanto bene!!

Anonimo - Ulivi

1.106 Essere figli vuol dire

Essere figli vuol dire
sofferenza, gioia, ridere, piangere,
essere arrabbiati, sinceri
felici e tristi.
Non solo
per essere figli bisogna anche capire
capire i nostri genitori e
ciò che provano per noi
capire perché dicono no
a volte, e si ad altre
capire perché si arrabbiano per
certe nostre azioni e sono
felici per altre…e
capire il perché delle solite mille raccomandazioni.
Il loro perché è la paura!
E' il timore di perdere che spesso
cancella il timore di fare un po' soffrire.
Ma è per questo che un giorno li ringrazieremo,
li ringrazieremo dicendo: "grazie per averci
insegnato a vivere".

Anonimo - Ulivi

1.107 Essere figli si sa

Essere figli si sa,
causa tante difficoltà.
E se il rapporto con i genitori
non è uno dei migliori
anche le piccole incomprensioni
spesso finiscono in discussioni…
specialmente le insufficienze
hanno cattive conseguenze…
loro voglion vederci studiare
ma noi preferiamo andare a ballare.
E se noi siamo molto attivi
loro diventano un po' protettivi.
Capirci non è una cosa da pazzi
infondo anche loro son stati ragazzi,
quindi calma e niente disperazione
la causa è il cambio di generazione!

LEO 87 - Melloni - 2^A Erica - 15 anni

1.108 Prigioniero

La mia voce,
poco ascoltata.
Il mio pensiero,
non capito.
Non sono un prigioniero
ma solo un figlio…

Anonimo - Itis - III Informatica

1.109 Che impotenza

Essere figli
Che impotenza!
Sudare e crescere
in mezzo a tanti di noi.
Ma poi un giorno,
cresceremo,
e genitori saremo,
anche se.
figli resteremo.

Richard Nurchi - Istituto Tecnico per geometri "S. Pertini"di Pordenone - II B

1.110 Facile, difficile

E' facile
Sognare
Sempre
E' difficile
Realizzare i sogni
E' faticoso
Ignorarli, ti danno
Gioia
Li
Inventi
Con la tua fantasia,
Hanno
Evocato
Fantasie nascoste
A
Tutta la popolazione
Italiana
Che
Ancora dorme

Modolo Silvia - Istituto Tecnico per geometri "S. Pertini"di Pordenone - II B

1.111 Siamo giovani

La difficoltà nell'essere giovani figli sta nel fatto che siamo GIOVANI e spesso succede che il nostro modo di pensare si scontra con il loro che si basa su ciò che hanno e non hanno fatto quando avevano la nostra età.
A volte sembrano discorsi ridicoli, perché non vedo il motivo per il quale noi giovani dobbiamo adattarci a loro e visto che i tempi, le abitudini di noi figli sono cambiate sarebbe opportuno che anche il loro modo di pensare cambiasse sotto certi punti di vista.
Spesso le discussioni nascono dalle nostre richieste forse un po' troppo esigenti, si instaurano così discorsi interminabili che guarda caso vedono noi dalla parte del torto e loro sempre da quella dei super-eroi.
Da parte mia credo di aver raggiunto una discreta maturità e credo di sapere quando chiedo troppo o poco e riesco a discutere e ragionare con certi adulti (i miei genitori) poiché vi sono anche certi "adulti" che credono di essere più intelligenti di noi ma che secondo me devono ancora imparare a stare al mondo.

Anonimo - ITIS Parma - classe IV B - 17 anni

1.112 I figli del 2000

Ai giorni nostri, i giovani non sono più legati al valore della famiglia, col passare degli anni si è creato negli adolescenti un'idea stravagante sui compiti che hanno i genitori.
Se tempo fa in famiglia esisteva un rapporto stabile, i genitori prendevano le decisioni per i loro figli, ora i ruoli si sono quasi mutati: i figli, già a giovane età vogliono avere una loro autonomia e soprattutto non vogliono essere condizionati dai genitori.
Tra figli e genitori si è andato a formare un grosso contrasto di idee diverse e opposte: sulla scuola, sugli amici, sull'amore, sulla vita…
I figli non riescono a comprendere che dietro ad una persona che può essere la madre o il padre, si nasconde un vero amico sempre disponibile ad ascoltare ed ad aiutare senza mai cercare di far del male. E' importante che i giovani lo capiscano, per vivere in questo mondo dalle mille facce c'è bisogno dell'aiuto dei genitori, non si può crescere da soli e soprattutto non si può non avere fiducia di quelle persone che hanno segnato, dall'unione del loro amore, la vita a noi giovani.

Elisa Bandini - Giordani - 3^ B OGA - 16 anni

1.113 Figli di ben due genitori

Essere genitori viene generalmente considerato il mestiere più impegnativo e delicato. Ma nessuno ha mai pensato quanta fatica costi essere figli di ben due genitori; questo perché gli adulti hanno ormai dimenticato cosa voglia dire essere figli, soprattutto in quel complicato periodo, che è l'adolescenza, in cui i giovani devono confrontarsi con il mondo e capire bene chi sono.
Nell'essere figli la cosa più difficile è comunicare con gli adulti: esprimere i propri sentimenti, i propri stati d'animo, le proprie preoccupazioni.
I giovani cercano consigli dagli adulti, essi vogliono una conferma delle proprie idee, ma spesso non è così; gli adulti hanno idee diverse dai giovani ed ecco che questi tendono a non fidarsi.
Comunicare non vuol dire solo parlare, ma anche farsi capire e farsi ascoltare.
Questo è il punto cruciale della relazione giovani-adulti.
Farsi ascoltare è molto difficile, e gli adulti tendono a non occuparsi dei reali problemi del figlio, o non soffermarsi su ciò che il figlio voleva dirgli e a pensare se quelli che sta affrontando il figlio non sono gli stessi di quelli che ha incontrato anche lui alla sua età ovvero la maggiore voglia di libertà, la voglia di confrontarsi con qualcuno che ci è già passato e chiedergli consigli ecc…

Carmela Russo - Melloni - 4 B Erica - 17 anni

1.114 Riflessioni di un figlio

Uno dei problemi più difficili nella vita di una persona è certamente l'attraversamento della fase adolescenziale e soprattutto il rapporto spesso difficile che in questo periodo si instaura con i genitori. Le cause di questo difficile rapporto con i genitori sono molteplici, soprattutto il desiderio di indipendenza da parte del figlio; il ragazzo desidera essere più autonomo, potersi organizzare da solo, stabilirsi i propri orari, impostare un suo stile di vita, essere autonomo senza dover dipendere dai genitori. I genitori spesso sono apprensivi, iperprotettivi e cercano sempre di trovare soluzioni ai problemi dei figli, senza dar loro modo di risolverli da soli; questo comporta molta fatica ai figli nell'accettare i vincoli e ai genitori nell'accettare che il proprio figlio sta crescendo. Essere figli credo che sia una condizione temporanea, uno strumento per raggiungere la maturità per poi essere pronti a essere padri; spesso da parte di entrambi capita di errare, di sbagliare, sono cose che nella vita succedono e servono per dare maggiore consapevolezza di sé e per evitare di ripeterlo in futuro. Credo che la fatica di essere figli nasca da una condizione interiore che si sviluppa all'interno dei ragazzi durante la fase adolescenziale, che non a caso è definita "età critica".

Anonimo - Ulivi

1.115 Cambiamenti

L'adolescenza comporta numerosi cambiamenti e trasformazioni anche nei legami che chiunque avrebbe creduto restassero immutabili come quello tra madre e figlia/o.
Cominciano a riscontrarsi innumerevoli problemi: se uno vuole qualcosa i genitori non sempre lo permettono poiché credono che si cammini su una "brutta strada". Spesso ci si sente "perseguitati" dalle solite frasi: quante volte capita di sentirsi dire che si è troppo piccoli per certe cose senza specificare quali e per altre cose si è abbastanza grandi (tenere in ordine la casa…).
Ed è così che nella maggior parte dei casi si tende a "ribellarsi" alle imposizioni dei genitori con la speranza di vedere riconosciuti certi diritti tra cui quello di avere maggior libertà. Mentre nella infanzia si ha spesso l'impressione che i pensieri degli adulti siano incomprensibili, nell'adolescenza sono i figli ad erigere una barriera verso i loro genitori, un mondo fatto di segreti dal quale gli adulti sono esclusi. In questo spazio reso privato dal segreto gli adolescenti possono costruire una nuova immagine di se stessi, diversa da quella infantile. Questo cambiamento desiderato da tutti i giovani lascia tuttavia un po' di rimpianto per la propria immagine di figlio bambino che si vuole abbandonare.
Timori e apprensioni sono inevitabili da parte dei genitori che in questo modo non intendono far altro che proteggerci. E' come se instaurassero una riserva di affetti dalla quale da grandi si potrà attingere con gratitudine e rimpianto. Tuttavia gli adolescenti mirano a violazioni di regole precise: si è attratti da esperienze nuove e rischiose in quanto violare le regole può apparentemente servire a sentirsi più grandi e più forti, ma a volte spaventa e rende insicuri.
Inoltre i ragazzi diventano consumatori, in grado di compiere scelte autonome. Il parere dei genitori talvolta diventa secondario, la loro partecipazione è quella del consigliare e non del decidere. Le rassicurazioni ottimistiche degli adulti non interessano. Nel periodo adolescenziale si fa più complesso il proprio ruolo nel mondo.
Talvolta si avverte la sensazione che i genitori non siano in grado di capirci e così ci si chiede come abbiano potuto comportarsi loro da "giovani". Ma nella maggior parte dei casi sono gli adulti che tendono a confrontare le loro esperienze con quelle dei propri figli.
Questo loro modo di fare spesso è causato dal fatto che vogliono evitare che noi compiamo gli stessi errori. Ma d'altra parte si sa che ogni genitore cerca di dare il massimo per i propri figli. Alcuni potranno ribellarsi alle loro "regole", ma si è perfettamente consapevoli che i genitori agiscono per il nostro bene.

Anonimo -Ulivi

1.116 Un punto d'incontro

Oggi nel 21° secolo i genitori non trovano un punto d'incontro con i propri figli perché ognuno vuole fare a modo suo. Il problema che hanno tutti i figli è quello di non sapere dialogare con gli adulti, non sapere i problemi che possono accadere nel mondo non leggendo ma guardando programmi "stupidi" e non istruttivi invece di leggere dei buoni libri o semplicemente dei quotidiani. Un altro problema è che i ragazzi essendo molto liberi affrontano dei problemi tipo fumo, droghe e alcol di solito per problemi familiari o personali. I genitori essendo sempre molto apprensivi se ne accorgono, e mettendogli più pressioni, per cercare di farli smettere, loro la prendono come un'offesa e continuano a fare di testa loro. Forse il problema potrebbe essere risolto se i genitori fossero meno apprensivi con i loro figli e che i figli ascoltassero di più.

Anonimo - Bodoni

1.117 I giovani d'oggi

"I giovani di oggi sono troppo vivaci, sono razzisti e odiano le persone che si presentano alla loro porta.
Non sanno regolarsi sui doveri e credono che tutto sia dovuto. Picchiano i propri genitori e praticano sesso libero.
Si credono superiori a tutti e a tutto e vanno male a scuola. I genitori non sanno cosa fare e i figli approfittano di tutto ciò. Ai miei tempi mai nessun ragazzo si sarebbe permesso di fare tutto ciò." (testimone Gino di 80 anni)
"Ce la godiamo troppo, ci stiamo veramente dentro. Ogni tanto andiamo in sbattimento. Fughiamo dai pulotti che ci vogliono spedire in gattabuia. Trucchiamo gli scooter per andare troppo veloce. Picchiamo i secchioni e passiamo le giornate sulla play station e sul computer. Andiamo in discoteca di sabato sera e facciamo sempre risse. Ci ispiriamo ad "arancia meccanica". (testimone Eugenio 14 anni disadattato)

Giorgio Geniar - Bodoni - 1E - 14 anni

1.118 La difficoltà di essere giovani figli

Baganzola - Lazzaro Martoriello, 14 anni, spiega la difficoltà di essere giovani figli e il rapporto con i suoi genitori.
I primi veri problemi, spiega, sono cominciati quando è iniziato il periodo adolescenziale. Ora, spiega, può seguire la trama delle "liti" domestiche, prevedendone il corso e la durata e non ne è più spaventato, le porte sbattono e non sussurra.
Essere giovani figli anche questo porta a dei problemi perché ormai la casa è diventata un luogo dove per caso mangio e abito, mangio, spiega, in fretta prestando un orecchio distratto alle parole degli adulti, parole che ci sono intelligibili e che mi sembrano inutili; mangio e scappo nella mia camera di corsa per non sentire tutte quelle parole inutili. Spiega che tutto quello che gli importa non succede più fra le pareti di casa, ma fuori per la strada e a scuola. E questa è una difficoltà perché i genitori non vogliono capire perché pensano a quando erano loro fanciulli e loro o stavano sempre in casa tutto il giorno ad aiutare la mamma oppure andavano già a lavorare.
Poi spiega che lui si "vendica" sugli adulti che ci sono a casa sua, cioè i genitori, del disprezzo che hanno i suoi compagni per lui. Ma questo certe volte i suoi genitori non lo vogliono capire e si incavolano con lui e magari lo mettono anche in punizione.
Infine spiega che un'altra difficoltà nell'essere giovani figli è quella che si fa uso di parole un po' strane come esempio "tipa" che gli adulti difficilmente capiscono.

Lazzaro Martoriello - Bodoni - 1E - 14 anni

1.119 El reporto con los adultos

La dificulta de un joven es que ertamos expuestos a dificules pruebas con fines de alcanzar a madurar y es por eso que tabies muchos jovenés se les hace difficil aprender a ser adulto tener miedo a dejar de ser joven y convertirse en un adulto libero de preocupasiones, esto es lo que penso yo.
Una de las tantas dificultades de un hijo es tabies no sabes expresarce, hacerse entender de los padres, tombien pueder que uno no sabe escuchar los consejos o no sabermos entenderlos y esto conduce a una sofocacion de las dos partes.
En el reporto con los adultos en generales tenemos dificultad porqué ellos la experiencia de los anños y nosotros nò.

[La difficoltà dei giovani è che veniamo esposti a difficili prove al fine di aiutarci a maturare. Ed è per questo che per molti giovani è difficile imparare a essere adulti, hanno paura di lasciare la loro giovinezza, libera da preoccupazioni, per diventare adulti. Questo è quello che penso io.
Una delle tante difficoltà di un figlio è che non sa esprimersi, farsi capire dai padri, può accadere che non sappiamo seguire i consigli e che non sappiamo ascoltarli e questo porta a una situazione soffocante da entrambe le parti.
Nel rapporto con gli adulti in generale abbiamo difficoltà perchè loro hanno anni di esperienza e noi no.]

Anonimo - ITIS - III C Informatica

1.120 Essere genitori, che mestiere!!!

"Essere figli, che fatica!"… bel titolo per un tema da dare ai ragazzi di 18 anni. L'età degli amori, delle prime uscite di notte e delle prime cotte… in tutti i sensi!! Ma alla fine è l'età più bella, quindi godiamocela sino in fondo! Oh ma che dite?!? Mi sono fatta prendere la mano… scusate! Purtroppo non è tutto rosa e fiori, ci sono anche i nostri cari genitori, pronti a stressarci e riprenderci ogni due secondi, ma hanno fatto tutti una scuola o ci nascono così?! Non volevo dirlo, ma è così! Perché non provano a lasciarci un po' più liberi… tutti con la stessa paura che noi possiamo commettere i loro stessi errori… Ma dai abbiate un po' più di fiducia nei nostri confronti, al massimo se rientriamo con un bel pancione da un lungo stage, siatene contenti, un bel nipotino porta sempre tanta felicità!! Ma che sto dicendo?!? No no, io non faccio queste cose, alle 10:30 stavo già dando la buona notte ai miei genitori!! E sono contenta così… ho 17 anni, vado bene a suola, ho tanti amici e un ottimo rapporto con i miei "vecchi"… e non mi lamento!! Si, avete letto bene… quello che fanno è "per il mio bene" e che mi piaccia o no, sin quando non avrò una mia famiglia, dovrò stare alle loro regole… dopo tutto è il loro mestiere!!

Anonimo del Liceo Galilei di Macomer

1.121 Essere figli... che piacere!

Quali sono le difficoltà dei figli? E me lo domandate pure? Beh, oltre a dover spuntare da un cavolo concimato magari da un bovino di passaggio e a solcare i cieli con il panno nella morsa del becco di una cicogna, suppongo come prima cosa la convivenza domestica: la madre spesso maniaca dell'ordine e della pulizia perseguita il povero pargolo armata di scopa e paletta finché i mobili di casa riflettono il suo profilo ed è orgogliosa del lindore ottenuto.
Un'altra difficoltà è ovviamente la scuola: "L'istruzione è per te, bambino mio, non devi studiare per rendere felici i tuoi genitori ma per costruirti un futuro"… Quante volte i miei due "vecchi" hanno sbraitato queste sagge parole… chissà se avranno capito che il mio sogno non è quello di dirigere una compagnia edile di costruzioni di futuri!… Mah?

Anonimo del Liceo Galilei di Macomer

1.122 Non si pensa mai in positivo

Si pensa sempre che essere figli sia una grande fatica, un grosso problema: in realtà tutte queste considerazioni nascono dal fatto che non si pensa mai in positivo. Si cerca sempre il lato più brutto dell'essere figli.
Invece, per quanto mi riguarda essere "piccoli" porta su alcuni problemi che d'altra parte se non ci fossero porterebbero a vivere nell'anarchia più totale, ma anche grossi vantaggi: in fondo non è questa l'età della discoteca!!! Non è questo il periodo in cui ci si sente più liberi e si fa tutto quello che si vuole nonostante tentativi di limitazione dei genitori?
Molte volte sono i figli a crearsi dei problemi solo per il gusto di andare contro tendenza, di non rispettare le decisioni dei più grandi e da questo non mi escludo. Molte volte si cerca lo scontro con i genitori, ma anche con gli adulti in genere, solo per avere qualcosa da ridire, solo per il piacere dello scontro per sentirsi più "grandi".
Le difficoltà esistono è vero, ma è anche vero che a 16-17 anni si è nella fase in cui ci si sente…al top, si aspettano con ansia quei fatidici 18 che a volte si rivelano delusione perché si capisce di essere cresciuti e che le responsabilità aumentano di giorno in giorno. E allora perché non godersi l'essere figli? Anzi perché non godersi l'essere giovani?

Anonimo - Maria Luigia

1.123 Le scarpe strette

I genitori sono come le scarpe strette…non vedi mai l'ora di levarteli dai piedi!!!
Vabbè però provateci a camminare senza!!

Anonimo - Toschi