1
L’Invenzione degli spinelli
Le cartine. Fu così che nacque lo spinello. Poi vide Megan
Gale che scalava il palazzo con Ceccarini dietro e gli chiese: “Volete una
paglia?” Allora si fecero una canna tutti in compagnia accaniti fans di Eminem
si misero a cantare “Stan”, poi l’omino si legò Megan al baule delle
scarpe e si buttarono giù dal burrone perché erano sotto l’effetto di
stupefacenti (infatti Megan per scalare la torre aveva preso delle pasticche se
no non ci sarebbe mica arrivata in cima senza qualcosa che le desse la carica).
Classe I C
2
Il fiume
Un fiume. Era sempre più impaurito ed emozionato. Non era
mai stato lì, non era mai uscito dal suo buco. In quel prato sentì un profumo
che non aveva mai sentito. Non era il profumo dei fiori, era un altro profumo,
un profumo speciale, si alzò, si guardò intorno e si accorse che tutto era
bellissimo. Cominciò a camminare, sempre più veloce, fino a correre. Arrivò
in un piccolo villaggio. Fu tentato di nascondersi, di tornare indietro, ma
qualcosa lo frenava non voleva più tornare alla sua solitudine, al suo buco.
Era stanco di essere solo. Avanzò lentamente, guardandosi intorno. Le altre
persone lo guardavano, ferme ai lati della strada. Un bambino gli si avvicinò e
gli chiese qual era il suo nome. Ma l’uomo non lo sapeva. L’aveva
dimenticato. Allora il bambino gli disse di seguirlo. L’uomo ubbidì. Insieme
voltarono un angolo della strada. Di là c’erano tanti bambini, che lo
invitarono a giocare. Egli andò e per la prima volta si divertì. Decise che
non sarebbe più tornato sulla sua montagna. Piano piano i bambini cominciarono
a civilizzarlo ed egli scoprì una nuova vita, diversa e forse migliore.
Classe I C
3
Una visita improvvisa
Ha visto una grande casa e bella, nella casa ci sono degli
cose molte e belli poi l’uomo entra nella casa e ha visto tutti casa e diventa
ricco, l’uomo è contento d’avere visto questo miracolo.
L’uomo comincia a scrivere le cose che ha visto come
miracolo. Nella casa c’è una donna che diventa la sua moglie.
L’uomo diventa ricco e ha una moglie e seguita di
scrivere i suoi pensieri avere gli amici.
La storia è finita così.
4
L’omino piccolo
Un piccolo paese di campagna. Si tolse le scarpe e,
guardando intorno al paese vide una grande pianta, sulla quale c’era, in cima
un piccolo buco fatto da un picchio. Incuriosito dal piccolo buco l’uomo salì
fino su e , dopo essere entrato si trovò in una grande casa. Gli venne in
contro un ragazzo, alto come lui che possedeva delle scarpe come lui.
“Ben arrivato, disse, ti stavo aspettando” e dicendo
così si infilò le scarpe magiche e scappo fuori. L’uomo, ancora sbalordito,
si affrettò a seguirlo. Insieme, visitarono tutto il mondo e il piccolo omino
non si senti più solo. Quando ritornò, solo alla caverna, dopo una giornata
così lunga, decise che si sarebbe costruito una nuova casa. Allargò il buco
dove viveva lo arredò e, tutti i giorni andò a trovare il suo amico.
Classe I C
5
Chi presenterà il prossimo San
Remo?... Cristina d'Avena
Si guardò ancora le scarpe ma dato che aveva fatto un volo
altissimo se le tolse per lo spavento.
Ma dato che aveva freddo ai piedi se le rimise e fece un
altro volo e andò a finire in un altro prato dove incontrò Raffaella Carrà,
ma per lo spavento finì in un altro pianeta.
In quest’altro piante incontrò Massimo Ceccherini che
era tutto imbarazzato perché gli avevano vietato di parlare. Il piccolo uomo
cercò di slegarlo e quando Ceccherini fu libero si trasformo in Mike Bongiono.
Quest’ultimo volle le scarpe per volare e sull’altro
pianeta per tornare dalla sua amata Raffaella. L’omino, rimasto deluso e senza
scarpe, si mise a cercare un’altra casa. La trovò, ma dovette dividerla con
Pippo Baudo. Dopo una giornata insieme, l’omino si spaventò perché vide
Pippo Baudo senza parrucchino e morì.
Classe I C
6
Una nuova avventura
Vide un elicottero che era atterrato nel prato, era il
pilota con altri passeggeri, tutti portavano una giacca rossa imbottita e le
stesse scarpe che lui aveva trovato e che gli avevano permesso di volare.
I passeggeri gli diedero la giacca e tutto l’occorrente e
insieme iniziarono a volare. Il piccolo uomo decise di portare i nuovi
“amici” a visitare il suo piccolo mondo, il suo piccolo buco: insieme
passarono una bella giornata e il nostro piccolo amico chiese agli amici di
riportarlo nel vero mondo alla scoperta di nuove cose a lui sconosciute.
Volarono insieme verso “il mondo” ma ad un certo punto le scarpe del nostro
piccolo amico smisero di volare e lui precipitò in un altro mondo disabitato.
Classe I C
7
Le magiche scarpe
L’uomo si mise subito a correre perchè un cinghiale
inferocito lo stava inseguendo.
Per fortuna egli riuscì a sfuggire all’animale
nascondendosi dietro un cespuglio.
Dopo un’ora decise di andare in paese dove si stava
svolgendo una campestre; egli decise di correre anche se la competizione era già
iniziata.
In un batter d’occhio vinse la gara e quando ricevette il
premio il direttore di gara gli disse che le sue scarpe erano magiche e che con
queste avrebbe potuto vincere ogni competizione.
Il giorno dopo decise di provare a correre più veloce di
un treno, purtroppo le scarpe avevano perso il loro potere e l’uomo venne
travolto immediatamente.
Classe I C
8
L’uomo annuso un fiore, ma purtroppo un’ape lo punse
sul naso, così cominciò a correre, andava tanto forte che riprese il volo e
arrivò in una grande città.
Tutti i passanti ammiravano le sue belle scarpette; ad un
tratto un uomo di mezza età gli promise di pubblicizzare queste scarpette, ma
per fare ciò doveva imparare uno sport. Così l’uomo misterioso decise di
giocare a tennis.
Passarono due anni, l’uomo pubblicizzo le scarpette, ma
diventò anche un grandissimo giocatore di tennis.
Il suo nome era Pit Sampras. E in breve tempo diventò uno
dei più abili tennisti d’America e guadagnò un sacco di soldi.
Classe I C
9
L’omino della montagna
Vide i fiori. Era la prima volta che provava una sensazione
così bella. Guardò il sole e quella luce così forte lo abbagliò. Poi, notò
una luce bianca, davanti al sole. Ecco il motivo dell’abbaglio. Guardò.
C’era un bambino biondo, bianco, bianco come la luna, magro. Parlava, ma
l’omino non riusciva a sentirlo. Aveva le scarpe. E pensò che fossero state
esse a portarlo fuori e a fargli scoprire la bellezza di un fiore. Notò una
margherita sola. L’omino le chiese chi fosse quel bambino. La margherita però
non parlava. E l’omino allora chiese agli altri fiori perché era arrabbiato
con la margherita. Ma neanche essi parlavano. L’omino si arrabbiò e strappò
tutti i fiori che c’erano nel campo. E improvvisamente, il bambino cadde.
Venne buio e l’omino incominciò a piangere. Corse a raccogliere il bambino ma
ormai non si sentiva più neanche il suo respiro. Allora l’omino gli chiese
chi fosse. Il bambino parlava, ma l’omino non lo sentiva. Lo accarezzò ma non
appena posò la mano sui riccioli biondi il bimbo scomparve. E così anche le
sue scarpe magiche.
Allora pianse e si inginocchiò nel prato ormai morto. E
quando ritornò al suo buco, non vide più nulla. Si voltò e pensò alla luce
del bambino. Solo in quel momento capì che quel bimbo era solamente un angelo.
Maria Chiara - Classe I C
10
Dalla solitudine all'amicizia
E vide tanti altri piccoli uomini che come lui avevano
passato tutta la vita da soli a scrivere su loro diario, isolati dal mondo.
Tutti loro erano stati da una forza che voleva che
diventassero amici, che vivessero in mezzo alle altre persone, che comunicassero
i loro pensieri profondi all’altra gente. Questa forza era l’amicizia.
Improvvisamente tutti loro sentirono una grande voglia di
parlare, di essere consigliati ma soprattutto di essere ascoltati. Poi,
ritornarono tutti nelle loro piccole caverne. Da quel giorno iniziarono a girare
per le città e a parlare anziché con il diario con le persone che all’inizio
furono meravigliate, ma ben presto tutti volevano parlare con l’omino.
Ste - Classe I C
11
Bisogno di amici
Ma non vide nessuno. In quello spazio aperto, così immerso
nella natura tra i fiori e le piante, si mise a correre, annusava qua e là
qualche fiore e poi si rimetteva a correre, perché si accorse che aveva bisogno
di qualcuno.
Prima aveva sempre apprezzato la solitudine amava starsene
tutto solo a riflettere sul mondo che lo circondava, ma ora, in un prato così
bello, così grande sentì all’improvviso il bisogno di conoscere altre
persone, di comunicare loro tutto ciò che aveva imparato e studiato fino ad
allora. Si mise a cercare altre persone, ma invano, perché non trovò nessuno,
allora cominciò ad urlare e ritornò nella caverna, ormai rassegnato al suo
destino di rimanere sempre solo, si pentì amaramente di non aver mai conosciuto
nessuno e, dal dispiacere creò un amico immaginario con cui condividere tante
emozioni.
Classe IC
12
Due cuori e un Bungee Jumping
Le cartine e, stressato dal faticoso lavoro, si mise a
fumare una paglia. Inebriato dall’effetto dell’erba vide Megan Gale ma stava
girando la pubblicità dell’OMNITEL. Allora strabiliato dalla sua bellezza la
seguì sopra la torre di Sidney e gli porse una paglia.
Accaniti fans di EMINEM l’omino e Megan Gale riprodussero
il video di “The way I am” dove si buttarono giù dalla torre con il bungee
jumping per loro sfortunatamente esso si ruppe e finirono spiattellati in quel
meraviglioso prato che si rivelò una scenografia di SAN REMO.
Kia - classe I C
13
Le Scarpe Magiche
Si rialzò, anche se non riusciva a stare bene in
equilibrio. Poi sentì una mano che gli batteva sulla spalla, aveva paura, se
non fosse stato per le scarpe che lo tenevano inchiodato al terreno, sarebbe
scappato via, si voltò e vide tanti omini e tante donnine come lui che
sorridevano. La donnina che aveva davanti gli spiegò che quelle scarpe erano
scarpe magiche che sapevano scoprire i desideri più profondi nell’inconscio
delle persone e aiutavano chi le indossava ad esaudirli.
Poi lei lo prese per mano e cominciarono a volare e
visitarono il mondo, durante questo viaggio l’omino parlò, parlò tanto, gli
piaceva la gente, gli piaceva parlare e soprattutto ascoltare, si trasferì nel
paese degli omini e diventò l’omino più socievole del paese, non riusciva più
a smettere di parlare.
Classe I C
14
Voglio cambiare
Il piccolo uomo non si trovava più nel mondo reale ma
all’interno delle pagine del suo diario, era nel mondo della fantasia, fatto
dalle cose che lui, chiuso nel suo piccolo mondo non vedeva e che cercava di
descrivere come “cosa ideale”, una patria nella quale voleva vivere. Si
accorse però che gli mancava qualche cosa per raggiungere la felicità totale.
Mancava l’uomo. Nel suo diario non aveva mai descritto l’uomo come persona
ma solo i divi televisivi. Incontrò tutti i presentatori, vallette, attori che
però lo trattavano come qualcosa di inferiore. Si era dimenticato di presentare
l’uomo capace di provare sentimenti e di amare. Aveva la possibilità di
distruggere quel mondo e in preda alla disperazione premette quel tasto e tutto
venne distrutto dall’esplosione generata dal proprio gesto di volere
cancellare tutto. Non voleva che in quel mondo potesse entrare qualche altra
persona. Venne colto da un senso di terrore, si era accorto che era tutto un
sogno ma corse a gettar il suo diario, e decise d’uscire dalla sua lunga
solitudine.
Classe I C
15
Un giorno più che fortunato
Ancora erba e fiori. Con lunghi balzi attraversò il parco
e si ritrovò in un bosco con tanti pini e abeti, ma anche se era piccolo non
aveva paura, poiché poteva saltare in alto e toccare la punta dei pini.
Poi atterrò in un ruscello e sguazzò con i pesci. Egli si
divertiva molto ma era solo, in quanto in pesci non erano di grande compagnia e
così decise di tornare nel buco; raccolse la sua roba e iniziò a saltare di
montagna in montagna, finchè vide un altissimo grattacielo. Con un balzo arrivò
sulla cima e incominciò a scendere fino che arrivò a terra. Per la prima volta
vide delle persone come lui, anche se più alte, e iniziò a fare amicizia con
un gruppo di ragazzi. Cammina cammina si accorse che non aveva più le scarpe
magiche, ma di conseguenza aveva un sacco di amici, Adesso era finalmente
felice!
Elisa Curreli - Classe IC
16
"Grazie Scarpette!"
Tanti altri “omini” che, ai suoi occhi, stavano facendo
qualcosa di veramente molto strano; ebbene correvano contro ad una palla e
dovevano tirarla in una rete, e quando uno di loro faceva questo, tutti urlavano
e sorridevano. Il nostro piccolo uomo era molto incuriosito, era da tanto che
non vedeva tanti uomini, ed era un po’ emozionate e si domandava perché fosse
finito lì; essendo molto timido fece un passo indietro per andare via, ma
immediatamente, le scarpe lo fecero volare, e senza accorgersene si ritrovò nel
bel mezzo del campo di gioco, con tutti gli omini che lo guardavano sorpresi,
lui, rosso e imbarazzato non sapeva cosa dire. Allora uno degli omini, gli
chiese se voleva giocare con loro, lui per evitare di stare in compagnia (perché
non vi era abituato!) disse che non aveva le scarpe adatte, ma quando si guardò
i piedi, vide che le scarpe da tennis si erano trasformate in scarpe da calcio,
così giocò, e piano, piano ci prese gusto, e quando facevano, goal, si
sentivano uniti e amici. Provò questo nuovo sentimento di amicizia e dello
stare in compagnia e gli piacque molto era felice ed ogni pomeriggio andava a
giocare con i suoi amici, e riempì il suo diario di parole di felicità e
allegria e scrisse ance “GRAZIE SCARPETTE!”
Classe I C
17
Il sogno
Dapprima il piccolo uomo cercò di togliersi le magiche
scarpe, perché era molto spaventato da ciò che era accaduto, ma le scarpe non
avevano nessuna intenzione di staccarsi dai suoi piccoli piedi.
Allora, passato lo spavento, si guardò nuovamente intorno
e vide che tutto era magnifico; non era mai uscito dal mondo del suo diario e si
accorse che la realtà era molto meglio: non aveva mai sentito il “profumo”
del mondo, l’aveva solo “visto” nella usa mente.
Iniziò a camminare e non incontrò altro che stupendi
fiori e animaletti che saltellavano vicino a lui.
Avrebbe voluto fermarsi li per sempre, ma dopo pochi
secondi tutto scomparve, comprese le scarpe da tennis e si ritrovò nel suo
piccolo letto del suo piccolo buco della grande montagna, svegliato da qualcuno
che aveva bussato alla porta; la aprì senza esitare ma vide soltanto un
bellissimo paio di piccole scarpe da tennis…
Classe I C
18
Il vero mondo di Pirpolo
Infondo a quel bellissimo e profumatissimo prato vide anche
una stradina che portava ad un paesino che si chiamava “Mondo”. L’uomo che
si chiamava Pirpolo decise di percorrere quella piccola carraia e scoprire
questo meraviglioso paese.
Dopo 3 lunghi giorni e 3 lunghe notti egli arrivò e guarda
caso capitò proprio in una grande metropoli, piena di fabbriche e gente che non
stava ferma un attimo.
Pirpolo non capiva cosa gli stesse succedendo e nemmeno
dov’era capitato. Intorno a lui c’erano tante case, hotel, macchine di ogni
tipo, gente diversa una dall’altra, ma soprattutto notò che il colore di come
vedeva le cose era cambiato ora era tutto grigio. Ad un certo punto fu in preda
alla disperazione non sapeva che fare …aveva una grande voglia di tornare nel
suo buco. Guardò alle sue spalle e vide che non c’era più la stradina e il
prato profumato… Pirpolo faceva parte del mondo umano.
Mela - Classe I C
19
Le scarpe della felicità
In quel prato fiorito tutto era armonioso e felice; non vi
era nessuno ma il mondo non era più buio e silenzioso come l’aveva visto
finora. Qualcosa era cambiato in lui. Si sentiva diverso, pieno di gioia. Quel
posto nonostante così desolato gli aveva fatto capire che non poteva vivere così
su quella sperduta montagna perché la vita andava vissuta e non sprecata,
finalmente aveva capito l’importanza dell’amicizia. Ora era ritornato alla
caverna deciso ad andare in città per vedere com’era il mondo nella realtà
non più sapere soltanto com’era nella sua fantasia. In città conobbe tanti
amici con cui trascorrere le giornate e finì per scrivere un libro in cui
raccontava la sua storia. Ora finalmente era felice perché aveva recuperato il
tempo perduto.
Classe I G
20
Le scarpe del sorriso
Non c’era nessuno, niente che potesse far pensare ad una
presenza umana.
Gli uccellini non cantavano, tutto era silenzio, lo stesso
silenzio che vigeva nella sua casa, in quel buco della grande montagna.
Era turbato, non tanto per quel silenzio, a cui ormai era
abituato, ma per quel curioso e misterioso dono. Si alzò lentamente. Provò a
fare un altro passo. Ad una velocità spaventosa giunse nei pressi di
un’enorme metropoli, giganteschi grattacieli, un rumore assordante proveniva
dalle strade, dai marciapiedi una grande massa di teste vocianti. Anche lui provò
ad entrare in questo mare. Si sentiva strano. Non aveva mai visto così tante
persone. Qualcuno gli chiese un soldo, lui rispose, rimase a bocca aperta, per
la prima volta riuscì a sentire la sua voce che non era mai uscita più in là
delle sue labbra. Ne era contento, gli piaceva. In poche ore si fece
un’enormità di amici. Era felice, aveva un grande calore nel cuore. Sulla sua
bocca comparve più spesso il sorriso. Tutto grazie a quelle strane scarpe. Ma
chi doveva ringraziare?
Classe I G
21
Il grande prato verde
E siccome era un patito di Bob Marley decise di usare
l’erba per isolarsi dal mondo e per partire per un viaggio interiore; estrasse
un laccio dalle scarpe, lo arrotolò attorno a un mazzolino di erba, gli diede
fuoco e lo avvicinò alla bocca, ma dato che l’erba aveva un sapore troppo
forte iniziò a tossire e ogni volta che tossiva volava sospinto dal potere
magico delle scarpe. Il suo viaggio iniziò, non si fermava di tossire e si
allontanò sempre più da casa. Dopo un paio d’ore si fermò in una
piantagione apparentemente di papaveri dai quali si ricava oppio o…; comunque
il nostro (cannaiolo) fumatore provetto ripeté l’azione fatta nel primo campo
visitato. Questa volta il fumo gli diede alla testa, cioè svenne e sognò, sognò
di partecipare alla Rivoluzione Cubana, essere un trafficante di stupefacenti
colombiano e tante altre cose. Quando si risvegliò si ritrovò nel letto di
casa sua e sentì il campanello suonare alla porta. Con sicurezza si girò e si
rimise a dormire dopo aver accarezzato una foglia di erba sul comodino.
Classe I G
22
L’uomo della montagna
Invece c’era un deserto, un’immensa distesa di sabbia
giallognola, uniforme e monotona. Al primo impatto, l’uomo pensò di gettarsi
in quella moltitudine di fiori colorati che rappresentavano la gente,
l’allegria, la vivacità ma poi si fermò e inspiegabilmente cominciò a
camminare nella sabbia… Ma perché l’omino aveva preferito il deserto a quel
bellissimo giardino?
Non si sa il perché forse l’uomo aveva paura, aveva
paura di ritrovarsi scaraventato in una realtà diversa da quella a cui era
abituato, in un mondo fantastico, ma forse troppo fantastico per lui. E così
ecco che ha scelto di ritornare alla solitudine, al silenzio di sempre per
immaginare
quel mondo che non aveva mai visto.
Classe I G
23
I pensieri realizzabili
Vide un piccolo oggetto lo prese e capì subito che era una
chiave. Si chiese a che porta appartenesse e si guardò intorno per cercare
qualcosa. In fondo a questo grande prato vide una porta allora decise di provare
se la chiave appartenesse a quella. Infatti era così, apparteneva proprio a
quella. Allora entrò e capì subito di essere entrato nei suoi pensieri, sì,
propri nei pensieri che scrivevano sul suo diario. Le sue storie presero vita, i
suoi personaggi lo conoscevano e dialogavano con lui come se lo conoscessero da
sempre. D’altronde è vero, loro lo conoscevano da sempre, erano frutto della
sua fantasia.
Egli era contento ed entusiasta di questa nuova avventura.
Ma un brutto giorno le storie del suo diario finirono così egli dovette tornare
nella sua piccola abitazione. Qui si mise a scrivere tantissimi pensieri così
da potervici tornare un giorno.
Classe I G
24
Farfalle
Farfalle volavano di qua e di là. Intanto sentiva le urla
dei suoi genitori che litigavano. Questo era molto strano perché i suoi
genitori si amavano e mai avevano discusso. Ma l’omino era indifferente,
pensava soltanto alla sua libertà. Ad un certo punto iniziarono a piovere
cioccolatini ripieni alla nocciola, indossava i vestiti che aveva sempre
desiderato. L’omino rideva, rideva, nessuno lo guardava, lo giudicava, lo
accusava. Sentiva il suo corpo estraneo, il suo ventre era agitato si sentiva
invasato da un irraggiungibile senso di felicità, di gioia. Vide una luce
abbagliante, si coprì gli occhi e si accorse di avere sul viso una maschera di
quelle che usavano alcune tribù in Africa. Gli parve di vedere Picasso, il suo
pittore preferito mentre dipingeva le “Demoiselles d’Avignon”, era felice.
Poteva finalmente fare quello che voleva era finalmente… pazzo.
Classe I G
25
Ad un tratto venne fuori da una grotta un lupo che voleva a
tutti i costi le sue scarpe. Lui non gliele voleva dare, e il lupo si infuriava
sempre di più, l’uomo cominciava a sudare specialmente nei piedi. D’un
tratto le scarpe sentirono un odore di piedi tremendo e così si slacciarono da
sole e si levarono dai piedi dell’uomo; esse diedero gli ultimi segni di vita
e dopo due passi caddero al suolo e morirono. La loro anima andava in paradiso,
mentre delle scarpe stesse non rimaneva altro che il loro corpo avvolto da una
densa nuvola di fetore.
Classe I G