76
L'uomo solitario
Vide delle mucche che pascolavano libere nel prato. Nono
riusciva a capire dove si trovasse. Si guardò meglio attorno e vide una vecchia
casa. Incuriosito si avviò verso di essa. Giunto davanti all’immensa porta
provava un certo timore ad aprirla. Si fece coraggio ed entrò. All’interno
regnava il silenzio. La casa era tutta in disordine. Entrò in una stanza e vide
un paio di scarpe identiche a quelle che aveva ricevuto. Se le mise si ritrovò
in mezzo all’oceano. Non sapeva nuotare e stava annegando quando
all’improvviso un gruppo di pescatori lo salvò. Aveva perso le sue scarpe. Da
quel giorno non visse più solo ma in mezzo agli uomini.
Classe II B
77
L'omino della grande montagna
Era un paesaggio fantastico, tutto era profumato.
L’omino non era abituato a paesaggi così. Subito si trovò
spaesato, non aveva mai visto questa “maestosità della natura”. Poi iniziò
ad abituarsi, attorno a lui c’erano tanti animali: uccellini che
cinguettavano, insetti come api che gli ronzavano attorno. Poi guardò le scarpe
che indossava. Da quel momento decise che quelle scarpette lo avrebbero portato
a scoprire un nuovo mondo, mai visto prima. Infatti lasciò il suo vecchio mondo
solitario e scoprì tante cose belle come città, paesaggi naturali e
soprattutto incontrò tante persone con le quali trascorse il resto della sua
vita.
Fede - Classe II C
78
L'uomo del buco
Invece vide una folla enorme. Subito voleva scappare verso
destra, per paura di quella folla che non aveva mai visto prima; poi però
spinto dalla curiosità si diresse a sinistra. Una volta arrivato, si accorse
che lui era talmente piccolo, che le altre persone non lo vedevano neanche e
quasi lo calpestavano. Voleva scappare ma non ci riusciva . Ad un certo punto un
bambino si avvicinò a lui: “Come ti chiami? Da dove vieni?” L’uomo,
rispondendo, si accorse di crescere, così cominciò a parlare con tutti,
cominciò a conoscere nuova gente, cominciò a crescere…fino a diventare una
persona come le altre.
Quest’uomo ha sempre vissuto nella solitudine ed ha
sempre avuto paura degli altri, ma, una volta conosciuta la folla, tutto è
cambiato.
Simo - classe II B
79
Le scarpe classificano l'uomo!?!
Dritto davanti a se c’era un negozio di scarpe…vi entrò.
Dentro c’era molta gente volle uscire, ma non si poteva.
Le sue scarpe da tennis erano le più belle di tutte; molte persone lo notavano
cominciarono ad interessarsi a lui lo ammirarono. Conobbe così molta gente si
confrontò con essi si sentì al centro dell’attenzione provò nuove emozioni
era contento. Ad un certo punto si tolse le scarpe e quelle puzzavano. Tutti
scapparono.
Aveva però visto le nuove predator dell’adidas a 215.000
anziché 350.000 e volle comprarle, ne aveva bisogno. Un pacco di scarpe da
calcio a 13. Ma come “lasciare” le scarpe mondial e le ward cup al 6° paio
di scarpe? Le comprò comunque erano belle comode rosse e argentate. Ma era
solo. Aveva le scarpe da tennis e da calcio più belle ma non aveva nessuno con
cui giocare. A calcio vi giocò lo stesso in solitudine però con le scarpe
argento lo steccavano come dei porci perché non si può avere le scarpe da
calcio argentate se no ti steccano.
Classe II B
80
Un omino piccolo così
E tante allegre apine svolazzavano sui fiori, in questo
verdissimo giardino.
L’omino rimase stupefatto da tanta bellezza, e felicità
perché lui, così solitario, guardando quelle apine volare aveva capito
l’importanza dell’amicizia e dell’amore che le caratterizzava. Le apine in
un volo giocherelloso lo avvolsero, così l’omino capì che volevano
coinvolgerlo nel gioco. Passò una giornata bellissima, non s’era mai
divertito così! Così capì il significato di quella giornata, cosa avevano
voluto significare quelle scarpe. Durante uno di quei giochi le apine lo
condussero in un altro giardino, ancora più bello, pieno di uccellini festosi.
Al centro di questo si trovava una casetta, a misura…di omino! Così questo
entrò e ad accoglierlo trovò una donnina. Dopo essere rimasto davvero sorpreso
capì che lei lo stava aspettando, aveva sentito parlare di lui e, sapendolo così
solo, aveva deciso di aiutarlo. Lui la ringraziò per le scarpe, e decisero che
quella diventasse la sua nuova vita. Il fortunato amino passò così una vita
fantastica, a fianco della donnina, in un paradiso terrestre.
Ely - Classe II B
81
Dalla solitudine alla felicità
Subito si trovò spaesato, visto che prima non c’era mai
stato. Quel posto gli piaceva era grande, verde e pieno di bellissimi e
profumatissimi fiori. Poco lontano trovò un grande albero che faceva una grande
ombra. Siccome faceva molto caldo, decise di andarsi a riparare.
All’improvviso si svegliò perché sentiva dei leggerissimi passetti. Si guardò
intorno e vide una bellissima donna, alta come lui, ma stupendamente bella! Lui
non aveva mai visto una donna così bella e così cercò, al contrario di quello
che aveva fatto negli anni precedenti, di avere informazioni su di lei per
poterla conquistare. Dopo vari tentativi riuscì a spostarla e ad essere nel
frattempo più socievole e più estroverso. Gli pareva un sogno, ma non lo
era!!! Era pura realtà. Grazie a quelle scarpette magiche, che qualcuno di
misterioso gli aveva dato trovò la vera vita.
KE '85 - Classe II B
82
Alla scoperta del mondo
Questi fiori avevano il colore della felicità: gialli,
rossi, blu. Su un fiore blu c’era una farfalla di mille colori, questa si alzò
in volo e, volteggiando graziosamente, si appoggiò sul suo naso; l’omino la
guardò incrociando gli occhi e si accorse di com’era bella quella farfalla.
Lui non era mai andato oltre la sua montagna e non aveva mai visto quelle cose
meravigliose, ma, grazie a quelle scarpe, avrebbe iniziato a scoprire le
meraviglie del mondo. Così si alzò in piedi e fece un passo, all’improvviso
iniziò a volare velocissimamente e si trovò su una spiaggia . Si alzò e vide
il mare, infinito di colore blu intenso: era bellissimo, il mare. Fece un altro
passo e si trovò in un campo di grano tutto giallo, le spighe gli facevano il
solletico così si alzò e fece un altro passo e si trovò in un posto tutto
grigio: la città. Quest’ultima non gli piaceva e così fece un altro passo e
si ritrovò nella sua montagna; nel suo buco, la sua casa.
L’omino, dopo aver scritto sul suo diario ciò che aveva
visto, decise di ripartire per un altro viaggio…e, magari, scoprire chi gli
aveva fatto quel regalo, meraviglioso.
Lea - Classe II B
83
Non prendere mai cose regalate
Un contadino, arrabbiato perché gli aveva pestato i suoi
fiori preferiti e scambiandolo per un daino, lo colpì con un palo e morì.
Classe II B
84
Il bosco
Un bosco. Si era perso, camminò per ore e ore e quando
finalmente riuscì a ritrovare la sua casa le scarpe ricominciarono a volare e
lo portarono nel grande prato di Woodstock dove tutti erano amici e fumavano
felici. Per la prima volta si sentì contento. Da quel momento non tornò più a
chiudersi nella sua piccola casa perché scoprì un mondo meraviglioso.
Tom Cruise - classe II B
85
Il frutteto
Un frutteto. Voleva tornare all’interno della grotta, ma
non sapeva come fare, le scarpe glielo impedivano. Decise così di saltellare
fino ai bordi della città più vicina. Lui non voleva entrare ma le scarpe lo
spinsero fino all’ingresso della città. Aveva paura e voleva tornare indietro
ma le scarpe sembravano inchiodate a terra. Entrò così nella città, non aveva
mai visto tanta gente. Era agitato e così si tolse le scarpe tornò nella sua
“casa”. Da quel giorno non tornò più nella città e visse per sempre nella
sua grotta.
Classe II B
86
Silenzio
Era totalmente solo nel mezzo di quel grande prato, solo
come era anche nel suo piccolo buco. La solitudine non lo spaventava, anzi gli
dava sicurezza, ma quel silenzio lo inquietava perché era un silenzio lo
inquietava perché era un silenzio strano, di aspettativa.
Era arrivato in quel posto in un mondo molto stravagante,
doveva per forza esserci qualcosa o qualcuno ad aspettarlo. E infatti poco dopo
intravide un uomo, alto e magro, aveva un aspetto gentile e amichevole. Portava
con se una valigetta con una targa: “cosa ti sei perso!” All’improvviso
aprì la valigia e i 2 uomini si ritrovarono in un posto diverso era una città.
Il piccolo uomo conobbe tante persone, visse lì per 2 anni, era felice. Un
giorno poi si ritardò davanti ancora l’uomo con la valigia che era scomparso
e in un baleno si trovò in campagna. Questo accadde una decina di volte e poi
venne riportato nel prato fiorito. L’ometto aveva conosciuto il mondo reale
molto diverso da quello da lui immaginato.
Era stato felice con le persone conosciute in città, in
campagna così si trasferì in una grande città, piena di gente e cose nuove.
La solitudine è sinonimo di tristezza e infelicità, questa è stata la
conclusione a cui il piccolo uomo è giunto.
Ale - Classe II C
87
Viaggiando
Era un posto meraviglioso: spazi aperti, aria pura e una
brezza fresca che accarezzava dolcemente i fiori. Era come un sogno. Rimase per
un po’ accucciato tra l’erba, con un po’di paura per questo posto nuovo,
ma sicuramente stupefatto e incantato dallo scenario. Appena fece per alzarsi le
scarpe lo portarono in volo sopra praterie e paesini, gli fecero vedere cose
stupende che lui non avrebbe mai immaginato. E continuò a viaggiare per ore e
ore…il mondo non era brutto e spaventoso come pensava, come aveva sempre
scritto nel suo diario. E poi c’era tanta gente, che bello, finalmente avrebbe
avuto qualcuno con cui parlare, giocare, con cui vivere! Ad un tratto udì un
rumore e si svegliò: quel sogno che aveva appena fatto era meraviglioso e se il
mondo era così, perché restare ancora in quel buco buio? Prese alcune cose, il
suo caro diario e aprì la porta: l’aria fresca, il sole.. da quel giorno
iniziò a girare il mondo , vedere posti fantastici e a conoscere tanta gente
nuova e simpatica; da quel giorno iniziò una nuova vita, non più fatta di
solitudine e malinconia ma di gioia e tanta, tanta compagnia.
Alix 50 - Classe II C
88
Grande
Tutto gli sembrava grande, troppo grande. Aveva paura, e
cercò di tornare indietro, ma ormai era fuori dal so rifugio, poteva solo
andare avanti. Camminava, e ammirava quello che vedeva intono a lui. Dopo un
po’ gli andò incontro un uomo, quasi piccolo come lui, più che piccolo
giovane, un bambino, ma lui non lo sapeva per lui era solo piccolo, e iniziarono
a parlare. Il bambino era curioso, e gli faceva un sacco di domande, e il
piccolo uomo faceva un sacco di domande sul mondo. Così giravano il mondo, e il
bambino cresceva, finchè un giorno non fu più un bambino e capì che era
arrivato il momento di andarsene, per cercare altri come lui. Il piccolo uomo
era triste, si sentiva abbandonato, finchè un giorno non incontrò un altro
bambino, e si fermò a parlare con lui. La storia era ricominciata…
Classe II C
89
Il paese dell'incertezza
Un prato spoglio e senza fiori. Al centro c’era un
cartello che diceva che quello era il paesino dell’incertezza; chi vi capitava
(in maggioranza persone sole) doveva decidere se continuare la propria vita
solitaria, dirigendosi verso sinistra o scegliere di cambiare e vivere in
compagnia di altre persone, dirigendosi verso destra. L’uomo non sapeva cosa
fare, voleva continuare la propria vita ma voleva anche sapere cosa si provava a
stare insieme. Dopo qualche ora decise di andare a destra e le scarpe da tennis
lo portarono in un paesino con persone piccole come lui. Decise di vivere lì ed
era felice, ma sentiva anche la mancanza del suo diario e della solitudine.
Decise di riprendere le scarpe da tennis che aveva conservato chiuse in un
cassetto della sua casa, ed esse lo riportarono alla sua montagna. Dopo qualche
giorno gli amici del suo villaggio si presentarono alla porta della sua montagna
e lo pregarono di ritornare. Lui rimase a riflettere, ma dopo alcuni minuti capì
che le persone che erano andate a trovarlo avevano bisogno di lui e che lui
mancava a loro. Capì così che degli amici non valevano il suo diario, che
comunque poteva portare con sé nel villaggio e decise di ritornare con loro al
paese e rimase lì per sempre senza dubbi o ripensamenti.
Zar Stas - Classe II C
90
La margherita
E vede una margherita con scritto in ogni petalo un diverso
aggettivo: amicizia, solitudine, gelosia, invidia, bontà, cattiveria…Con
tutta la sua forza prese un petalo della margherita e la fece girare, finchè il
vento staccò il petalo dell’amicizia che diede un colpo alla schiena al
piccolo uomo e lo fece volare in un mondo pieno di uomini, dove ognuno faceva
favori all’altro, Vivevano in coppie di due amici, entrambi accoppiati per lo
stesso tipo di scarpe. Allora il piccolo uomo cercò instancabilmente un altro
uomo che avesse le sue stesse scarpe. Lo trovò e decise di continuare a vivere
con lui per sempre. Quello era il suo destino.
Nicole Chiari - Classe II C
91
Colori
Iniziò a sentire il canto di un usignolo e cominciò anche
lui a cantare e a saltare e a correre.
Un mare di colori e di strane sensazioni lo riempirono, una
grande gioia di vedere la luce del giorno e di sentire il vento circondarlo,
spingerlo, guidarlo lo inondò. Dopo, però, qualcosa avvenne: capì di star
ascoltando degli amici che erano nella natura, ma comprese anche che
l’ambiente esterno ha dei periodi ed ebbe paura. Crebbe il desiderio di
tornare nella sua grotta, al sicuro, al riapro dai rischi esterni. L’euforia e
il timore convivevano dentro di lui, come il fuoco e l’acqua, la terra e
l’aria si equilibrano nel globo terrestre. Come poteva capire veramente e d
interpretare ciò che si agitava nel profondo del suo omino appena aperto, in
quel momento, al mondo?
Continuò la sua esperienza tra profumi, contrasti,
sensazioni. Proseguendo nel suo viaggio iniziatico verso la conoscenza del nuovo
e di se stesso comprese che “immergersi” e “seguire” la marea della
conoscenza degli altri era contemporaneamente dolce come il miele e amaro come
il ginepro.
La verità si affacciò alla sua mente: questa nuova
esperienza gli portava al mare le stesse sensazioni di quando era solo nella
grotta, ma in modo diverso.
Il “dolce” e “l’amaro” dell’esterno erano, al
contrario, “l’amaro” e il “dolce” della solitudine.
Le scarpe lo avevano condotto verso l’amicizia, ma
dovevano anche riportarlo alla sua grotta solitaria. Infatti, egli sentiva
l’esigenza di ascoltare il silenzio della roccia accompagnato dal battere del
suo cuore, ma anche il canto dell’usignolo ritmato dello sbattere d’ali di
farfalle e dallo scorrere dell’acqua.
L’uomo è tutto e niente, p semplicità e complessità,
sole e luna, ascolto e parola: è un uomo.
Alessandra - Classe II C
92
Il mondo dell'amicizia
Non aveva mai visto quello strano giardino così bello. Il
sole splendeva alto nel cielo e illuminava tutta la distesa d’erba.
Improvvisamente scorse un uomo, un altro, un altro ancora…Il cuore gli batteva
forte. Non credeva ai suoi occhi, finalmente dopo tanto tempo conosceva
qualcuno! Gli si avvicinò un uomo, anche lui era piccolo, molto piccolo. Ad un
tratto cominciò a parlare con lui, come se si conoscessero già da tanto tempo,
spinto da un’irrefrenabile voglia di conoscere e raccontare la propria vita a
qualcuno. Era “atterrato” nel mondo dell’amicizia!
Classe II C
93
Correre
…alti edifici. Subito impaurito cercò un rifugio dove
andare così incominciò a correre ma mentre correva rimase affascinato da ciò
che vedeva, rallentò e guardò con più attenzione. Vide ragazzi giocare e
divertirsi,uomini come lui chiacchierare fuori dai bar. Gli piacque, capì che
in tutto quel tempo che era stato solo, aveva perso una grande cosa la
compagnia, ma decise di recuperare e incominciò a correre insieme agli altri
ragazzi.
Classe II C
94
Le scarpe dell'amicizia
Una moltitudine di persone che sembrava gli andassero
incontro. C’erano tante strane cose nel cielo, rossi, verdi, blu, erano
aquiloni. Alcune persone gli facevano domande, ma egli non era capace di
rispondere. Non sapeva parlare quella lingua, o forse non voleva parlare perché
timoroso. In realtà conosceva solo la lingua della solitudine: i gesti.
Gesticolando non si intese con le persone, finchè vide un altro uomo, piccolo
anch’egli che lo capiva. Tra due uomini che vivono sempre soli, forse, ci si
capisce e si abbandona la solitudine.
Roc - Classe II C
95
La conoscenza
Non sapeva dove fosse e nemmeno che cosa gli sarebbe
successo. Cominciò a guardarsi intorno incuriosito e spaventato da tutto ciò
che vedeva, abituato com’era a vivere nella sua solitudine. Vedeva tutto ciò
che aveva sempre sognato e sentiva quei profumi che nella profondità della
terra aveva sempre immaginato. Annusava con grandi respiri l’aria e per la
prima volta la sua pelle, bianca e candida venne scaldata dal sole. Con le sue
scarpe poteva volare in alto e osservare tutto ciò che vi era di bello. Ora
aveva la possibilità di non essere più solo di conoscere uomini come lui. Non
voleva essere solo, ma a causa della sua altezza capì che dovette ritornare
solo nel suo buco.
Classe II C
96
Il mondo
Si trovava in un posto bellissimo, e finalmente era uscito
di casa, aveva visto il mondo con i suoi occhi e non con la fantasia. Capì che
le scarpe da tempo erano magiche perché in poco tempo gli fecero girare il
mondo, dall’Australia all’Asia, dall’Asia all’Africa, dall’Africa
all’Europa e infine dall’Europa all’America. Vide come era il mondo
veramente con le sue meraviglie, con le persone, le città pensò a tutto quello
che si era perso rimanendo nel suo piccolo buco e alla solitudine che aveva
vissuto, così decise di lasciare il suo piccolo buco per andare a visitare
tutto il mondo.
Jack - Classe II C
97
Le
difficoltà
Era arrivato in un mondo che non conosceva, ma tutto ciò
che lo circondava era bello e gli piaceva.
Incuriosito iniziò a camminare. Vedeva tanta gente,
cercava di fermarla ma a causa delle sue dimensioni non lo vedevano. Si sedette
su un sassolino a riflettere sulla sua condizione. Gli uomini che vedeva erano
uguali a lui in tutto tranne che nelle dimensioni. Capì che era per questo
motivo che era sempre stato solo e che avrebbe dovuto continuare a vivere costì.
Cercò allora di adattarsi in quel mondo per lui di
“giganti” perché non riuscì più a ripararsi ne suo buco.
Classe II C
98
C'era una volta un omino
Dlin – dlon: Attenzione prego interrompiamo questa
piacevole storia perché l’Associazione Nazionale per i Diritti dell’Omino (ANDO)
ci ha proibito di continuare, in quanto essendo la prima ora del lunedì e
essendo l’autore obbligato a scrivere dell’omino, l’egregio scrittore è
inevitabilmente portato a odiare l’omino e l’omino senz’altro ricambia.
Grazie e Arrivederci!!
Classe II C
99
Ridere
Un gruppo di ragazzi intenti a ridere e scherzare. Si rese
conto che lui non sapeva cosa volesse dire “ridere e scherzare con
qualcuno”, non sapeva che cosa si provasse. Era curioso ma aveva paura. Senza
rendersene conto si mosse e nuovamente venne scaraventato dalle scarpe, questa
volta nel bel mezzo del gruppetto di ragazzi. La botta fu forte e appena si
riprese, sentì dalle voci chiedergli come stava. Tremava. I ragazzi
continuarono a fargli delle domane, lui intimidito rispondeva e, pian piano,
prendeva più consapevolezza di se e nel frattempo si rese conto di sentirsi
bene o altri. Rimase per molto con loro e rimase stupito quando sentì
chiedersi: “Vieni andre domani, vero?”. “Dai, vieni!” disse un altro. Il
giorno dopo tornò dai ragazzi, anche il giorno dopo ancora e anche quello dopo.
E pian piano scoprì ogni volta di più com’era bello stare con gli altri.
Ele - Classe II C
100
I migliori sono i bambini
Un essere umano. Immerso in un’immensa luce, mai
conosciuta, si rese conto che tutto ciò che non aveva mai visto, che non
avrebbe mai voluto vedere se non fosse stato per quel paio di scarpe da tennis
non era poi tanto brutto. L’essere umano iniziò ad avvicinarsi, ma non procurò
nessun sentimento negativo nel cuore del piccolo uomo, anzi egli iniziò a
provare sentimenti che lo rendevano molto felice, che gli facevano venir voglia
di saltare, di correre, di condividere questa sua voglia di vivere con il nuovo
amico.
I due iniziavano a giocare insieme e non avevano neanche
tanti problemi per la differenza di statura, infatti l’essere umano non era
poi così grande, questa era l’unica cosa che creava dei dubbi al piccolo
uomo. Con molte curiosità il piccolo uomo volle fare delle domande al nuovo
conoscente, il quale però rispose con parole, versi da lui incomprensibili, che
comunque lo facevano ridere e divertire. L’unico essere umano che seppe
renderlo felice fu un bambino!
Francesca Sola - Classe II C