101
Un mondo fantastico
Il sole era alto ma non era caldo, una piacevole brezza
muoveva le corolle dei fiori uomo era circondato da un dolce profumo di miele.
La paura non gli era passata e quindi decise di trovare la
strada per casa.
Cammina, cammina si addentrò in un bosco dove vide tanti
animali, tanti tipi di alberi.
Dopo due ore era ancora in cammino, stanco, decise di
fermarsi a riposare in un prato, si addormentò.
Al risveglio non si trovava più disteso fra i fiori ma nel
suo piccolo letto della sua piccola casa.
Si guardò i piedi e non aveva più le scarpe da tennis.
Cos’era successo? Forse era stato solo un sogno… il piccolo uomo aveva
viaggiato con la mente, era stato uno spettatore dei fatti, ciò che aveva visto
era quello che voleva vedere il piccolo omo desiderava uscire da quel buco,
vivere una vita diversa, ma aveva paura di esporsi troppo; adesso invece sapeva
che c’era un mondo fantastico fuori da quel buco.
Classe II C
102
Il raggio
Improvvisamente un enorme raggio verde lo investì, perse
la conoscenza per qualche minuto e quando si svegliò vide in lontananza un uomo
che indossava un camice bianco che correva verso di lui ma la cosa strana è che
erano della sessa misura! Quando l’uomo lo raggiunse lo riconobbe: “Dottor
X!!” esclamò. In un momento i venne in mete il suo passato: un laboratorio,un
raggio rosso, lo stesso prato, le stesse scarpe, Si rese conto che il prato era
scomparse e che era stato sostituito da un laboratorio scientifico. Ai piedi
aveva ancora le scarpe quelle scarpe che lo avevano catapultato nella
“grotta” e che ora lo avevano portato nel lab. Del Dottor X. Dieci anni
prima il dottor X per sbaglio lo aveva rimpicciolito e, per evitare che potesse
denunciarlo lo aveva, attraverso le scarpe speciali spedito su quella montagna
ed ora che aveva trovato l’antidoto che avrebbe permesso all’uomo di tornare
grande lo aveva richiamato nel suo laboratorio e aveva messo in atto il suo
esperimento che era riuscito alla perfezione. Finito il suo racconto il dottor X
chiese all’uomo come si sentiva ad essere come prima, normale. Con suo grande
stupore l’uomo lo guardò triste: “Io non voglio essere normale, non voglio
tornare alla mia vita precedente, con tutti i problemi che avevo, il lavoro, la
famiglia. La prego mi riporti nella mia grotta, con i miei diari, lì si che
riuscivo a riflettere sul mondo, a conoscere meglio me stesso”.
Il dottor X capì cosa voleva dire l’uomo, impostò la
macchina, già con la destinazione, puntò il raggio rosso verso l’uomo che
stava salutando con la mano, una luce rossa invase il laboratorio, al posto
dell’uomo non rimasero altro che le vecchie scarpe da ginnastica.
Classe II C
103
Le scarpette
Si alzò in piedi e le scarpe da ginnastica cominciarono a
parlargli. Lui impaurito e stupito le ascoltò. “Come va? Ti sei fatto male?
Non spaventarti non ti farò niente!” lui rispose: “Ma chi sei? Chi ti ha
creato?” “Siamo venute perché volevamo farti un po’ compagnia e farti
uscire da quel buco! Goditi la vita, se poi non ti piacerò potrai tornare nella
tua casa” “M veramente…non saprei, qui in fondo è bello! C’è un bel
paesaggio e voi mi siete simpatiche!”
“Devi guardarti intorno e capire che ci sono tante cose
da fare e da scoprire ed è divertente stare con gli altri!” “Ma io sono
piccolino, nessuno mi vorrò come amico.” “Nono lo potrai mai sapere se non
proverai!”
Classe II C
104
…un grande e bellissimo palazzo pieno di luci colorate!
Non aveva mai visto niente di simile, aveva un po’ di paura, ma era anche
molto curioso. Così si alzò in piedi e con le sue nuove scarpe si diresse con
grande velocità verso l’entrata, aprì la porta e si trovò davanti a una
folla di gente che ballava! Rimase qualche secondo a guardare questa gente,
uguale a lui, non aveva mai visto nessuno e trovarsi davanti così tanta gente
gli faceva uno strano effetto! Ad un certo punto guardò in basso e vide che
tutti portavano ai piedi delle scarpe come le sue. Si fece coraggio e si mise a
ballare anche lui in mezzo agli altri. Quella folla provocò in li un effetto di
piacevolezza. Da quel giorno rimase a vivere in quel bellissimo palazzo insieme
agli altri. Si accorse che stare in compagnia era divertente e utile. Certamente
ogni tanto sentiva la mancanza della sua casa e magari aveva voglia di stare
solo, ma bastava che mettesse un piede fuori dal palazzo per tornare nella sua
montagna. Così imparò cosa fosse la compagnia e cosa fosse la solitudine
Marina O. - Classe II C
105
La sfera
Un gruppo di persone che continuavano a correre avanti e
indietro in un territorio delimitato da alcuni pali (fatti più o meno così)
che reggevano una rete, ogni tanto si fermavano e colpivano qualche cosa. Il
nostro eroe si avvicinò al gruppetto per vedere chi o che cosa era sotto le
grinfie di quegli scatenati: era un oggetto sferico e rimbalzante vedendolo
arrivare, tutti cominciarono a scappare urlando e strappandosi i capelli. Entrò
in quel recinto cominciando a invitare quei tipi con il pallone che si erano
dimenticati. All’improvviso ci fu un rumore assordante e una luce accecante:
un oggetto volante (circa di questa forma) atterrò sul lato davanti a lui.
Uscirono due uomini molto più piccoli di quelli che aveva visto prima, erano
verde e buffi; corsero verso di lui abbracciandolo e dicendo con delle lacrime:
“xxxxxxxx”. (Penso che la traduzione si “Figlio mio, finalmente”) E così
l’omino ripartì coi genitori verso il suo pianeta dove trovò molti amici come lui! Un giorno, tornando a casa,
si accorse che le sue scarpe da tennis erano sparite: non era più solo!!!
Nena - classe II C
106
Luci e colori
Vedendo tutti quei fiori colorati, abituato al buio e alle
pareti scure della caverna, gli occhi gli s’illuminarono dalla gioia e cominciò
a raccoglierli per poi portarli nel suo buco. Raccogliendo i fiori, senza
accorgersene si allontano dalla caverna, alzò la testa e vide una casa fatta di
dolci così mise a prendere i dolci della casa. Poi si voltò e vide un albero
con una quantità enorme di vestiti appesi, prese anche quelli.
Poi si voltò vide un tavolo grosso come una piazza pieno
di vino…,poi si voltò…si rese conto che non poteva portare tutte quelle
cose nel suo buco. All’inizio pensò di lasciare tutto
e tornare da solo nel suo buco, ma poi non ci ripensò due volte e rimase
lì con tutte quelle belle cose e persone.
Classe II C
107
Fantasia
E diventò improvvisamente un cavaliere dello Zodiaco e
mentre combatteva con Goku e Vegeta ormai in fin di vita arrivò Mark Lenders.
Mentre stava per tornare in casa cadde una valanga che lo
seppellì e morì.
I puffi riuscirono ad alzare i massi ma purtroppo venne un
alluvione e morirono anche loro.
A Gargamella dopo aver mangiato troppi puffi gli esplose lo
stomaco e esplose distruggendo il mondo.
Classe III A
108
La foglia e la mucca
Una mucca che lo guardava masticando erba. Spaventato, tentò
di ritornare nel suo buco, ma il precipizio era troppo alto; così si mise ad
urlare.
Subito arrivò una tartaruga che portava sul suo guscio una
foglia. L’omino, impaurito, raccoglie la foglia e ne scopre l’assoluta
liscezza e la morbida superficie vellutata. Osservando la mucca, che invece lo
ignorava totalmente, notò che vicino a lei vi erano molte altre foglie di
diversi colori, e di diversa forma, ma tutte gli parevano belle e lo
affascinavano. Poco dopo la tartaruga se ne era andata e lui si sentì solo.
Ma tenendo tra le sue mani la foglia, e sedendosi tra il
mucchio vicino alla mucca non provò più solitudine e decise di inoltrarsi
nella foresta che c’era di fronte a lui.
Classe III A
109
Un piccolo uomo in una grande
città
Una moltitudine di persone. Stupito, esplora il mondo reale
e inizia ad apprezzare le meraviglie naturali. Venuto a contatto con una grande
città si trova in balia di persone prive di tempo da dedicargli, assorte nei
propri pensieri. In tale città non vi sono alberi ma è invasa dal grigio delle
costruzioni. Ripensando alle bellezze osservate nel prato l’uomo si rende
conto che il mondo ha subito delle mutazioni. Egli ritornato nella caverna
riprende a scrivere il suo diario ma non più parlando di un mondo e di abitanti
inesistenti per alleviare il suo senso di solitudine ma cercando di trovare
soluzioni per migliorare la grigia vita dei cittadini
Classe III A
110
Guido Bagatta presenta Real TV
Una ragazza bellissima, ma non aveva mai parlato con una
ragazza prima d’ora. Rimase a fissarla per molto tempo ma senza mai
pronunciare parola. Infine lei, vedendo la timidezza dell’uomo gli chiese
“Come i chiami?”, ma lui non riuscì a rispondere. Allora lei, vedendo che
non ci poteva essere dialogo, se ne andò. Deluso cercò di tornare alla caverna
ma si dimenticò della magia delle scarpe e cominciò a girovagare per il mondo,
sfortunatamente volò sopra un palo della luce, i soccorsi tardarono ad arrivare
e dopo una corsa insostenibile verso l’ospedale, l’uomo non ce l’ha fatta.
Rivediamo il replay dell’azione nel cerchietto rosso. Questa storia può
risultare un po’ cruda alla vista dei lettori, ma è una storia reale del
mondo in cui viviamo.
Classe III A
L'autostrada delle disgrazie
Improvvisamente vide una bara, e sui fiori c’erano
scritti tanti messaggi mentre per lui veniva intonata una musica macabra.
Realizzò allora che quel funerale non era per lui in quanto non aveva parenti.
Provò un’emozione fulminea. Da allora pensò che la vita
aveva un grande valore. Ma il nostro sventurato amico non si accorse che stava
camminando sulla Milano – Bologna in senso contrario. Si udì un suono forte
di clacson quello fu l’ultimo suono che udì.
Classe III A
112
Puffolandia
Vide un bosco. Si addentrò tra i fitti alberi e incontrò
la fata turchina. Questa raccontò al piccolo uomo che in passato aveva reso
felici molte persone tra le quali pinocchio.
L’ometto, per gli amici grande puffo (in realtà non
aveva amici, è un modo di dire), decise di farsi aiutare.
La fata gli fece incontrare tanti altri ometti: puffetta,
quattrocchi, nonno puffo, puffo inventore, vanitoso; insieme erano felicissimi e
passarono anni fantastici un giorno però arrivò Gargamella con il gatto Birba;
i due catturarono i puffi e li mangiarono (incredibile!)
Classe III A
113
Una nuova vita
Una valle ricca di vegetazione. Tutto era più grande del
piccolo uomo e tutto giaceva imponente introna a lui.
Era in una nuova dimensione. Tutto gli sembrava
immensamente incantato.
Per lui iniziava una nuova vita e mentre fantasticava sul
mondo appena incontrato, fu sorpreso nel vedere la libertà degli animali che
giravano intorno a lui.
Capì così che la realtà al di fuori del buio della
montagna era migliore e libera. Non volle più interrogarsi su chi gli aveva
donato le scarpette ma pensò solamente che quelle, arrivate dal nulla, gli
avevano fatto sentire un nuovo profumo, diverso da quello amaro della
solitudine.
Classe III A
114
L'importanza della vita
Incontrò un contadino, che stava faticosamente zappando la
terra.
Di fronte a lui vide uno scoiattolo che noce dopo noce
preparava le sue provviste per l’inverno. Capì così che la vita consiste in
un duro lavoro che però porta tante soddisfazioni.
Classe III A
115
Soli o male accompagnati
Vide uno stagno. Incuriosito ci si specchiò e notò una
figura non del tutto umana con la lunga barba incolta bianca. Impaurito sobbalzò
indietro, ma quando capì di aver visto solo la sua immagine riflessa, si rifece
avanti. Improvvisamente le scarpe lo fecero cadere nell’acqua, e l’omino
stava riempiendosi i polmoni di acqua.
Fortunatamente le scarpe lo fecero riemergere e quindi
svolazzò fino all’altra parte, ove vi erano erba e fiori, Lì si accorse –
non l’aveva visto prima – che vi era una folla di ragazzi e ragazze che si
divertivano, bevevano allegramente, raccoglievano l’erba e l’incartavano,
altri si accoppiavano liberamente. Capendo che questo era il bello della vita, e
che lui se lo era perso sempre si fermò li per vario tempo, senonchè
improvvisamente morì di tumore ai polmoni, cirrosi epatica e AIDS.
Pupazzo Gnappo - Classe III A
116
Non più solitudine
In alto, in basso ovunque veniva ammaliato da questa
natura.
C’erano anche alberi, tanti alberi in fiore, ma uno solo
tra questo lo colpì. Era una vecchia quercia con un grande buco al centro, non
la casa di uno scoiattolo o di un picchio, ma di un uomo, un piccolo uomo
proprio come lui che vi abitava dentro. Ricordandosi del grande stupore ricevuto
dopo essere uscito dalla sua casa, l’omino con le scarpe da tennis decise di
donarne una o quest’altro, il quale reagì allo stesso modo: infilatosi la
scarpa furtivamente, balzò fuori e vide tutta quella meraviglia di fiori. Pochi
secondi più tardi si accorse della presenza dell’altro abitante del buio ed
insieme incominciarono a sentire tutti i vari profumi che gli offriva il mondo
esterno.
Giorgia - Classe III A
117
Cellulare spento
E vide dietro una siepe una sala abitata da un gruppo di
nomadi. Di fianco vi era parcheggiato una porche. Il piccolo uomo cominciò a
domandarsi i significati della vita, pensò di aggregarsi a loro ma fu oggetto
di insulti. Vagando di nuovo arrivò in una base militare dove casualmente si
stavano effettuando esercitazioni con proiettili ad uranio impoverito, curioso
degli effetti con tali polveri si espose esse e gli fu diagnosticato una grande
tosse di leucemia né grazie alle asti magiche dei puffi guarì ma purtroppo
dato il suo scarso giudizio venne catturato da Gargamella che pose fine alle sue
sofferenze mentre il nano imprecava contro le scarpe da tennis.
Classe III A
118
Peace
and love, love and peace
E c’era tanta gente dalle vesti strane, che strappava
l’erba e I fiori e l’arrotolava in modo singolare, ognuno usava la sua
mistura preferita, poi la accendeva e, con lo sguardo un po’ perso nel vuoto,
tiravano su come cammelli, per poi emettere nuvolette di fumo denso e
puzzolente. E mentre fumavano cantavano i Beatles e i Rolling Stones. Non capiva
queste cose però tutto ciò gli garbava molto, aveva sempre sognato un mondo
pace, amore ed erba. Era pieno di roulotte li intorno e non c’era una sola
persona coi capelli più corti di boretto. Era il nuovo arrivato e tutti gli
fecero una gran festa a base di amicizia, allegria, e quell’erba che gli
piaceva tanto. Fumava, fumava, e, a colpi di YEAH, YEAH, YEAH, si arrivò fino
all’alba, o meglio, gli altri arrivarono fino all’alba, lui è finito sotto
un camion, tentando di inseguire un taxi viola
Classe III A
119
Stapomanauz
Rialzandosi disse “Stapomanauz!” e vide che
tutt’intorno c’erano persone non come tutte le altre, ma senza materia,
delle ombre. Poi arrivò una persona avvolta nella luce con le ali e gli chiese
ciò che aveva fatto in vita. Allora, l’uomo capì era schiattato. FINE DELLA
STORIA GENTE (nella vita però sono più positivo).
Classe III A
120
Addio
Piante, alberi, grandi, piccoli, alti, bassi, altissimi di
ogni dimensione di ogni tipo. Era immerso nel verde, e cercò di scappare alla
ricerca di liberarsi da questo paesaggio. Provò a volare, ma non riusciva a
decollare dalla fitta foresta, così cominciò a correre, arrivò davanti a una
casa, con una mega festa con centinaia di persone che festeggiavano tutti
cantavano, ballavano, ridevano e scherzavano, si fermò improvvisamente, non
capiva cosa potevano essere quegli enti in quella villa. Così passò il
cancello, penetrò nel giardino e capì che quelle cose erano come lui,
solamente erano vestiti, avevano amici e si godevano la vita.
Così capita la sua situazione, capì che sarebbe mai stato
felice in tutta la sua vita e si suicidò.
Classe III A
121
La gioia
Era circondato dai fiori più meravigliosi che avesse mai
visto fiori di ogni colore e forma. Nel suo diario aveva descritto i fiori come
lui credeva che fossero, ma ora si rendeva conto che, dal suo piccolo buco,
aveva potuto vedere solo un piccolissimo fiore bianco che sporgeva dall’alto,
Camminò e sentì la morbidezza dell’erba che gli sfiorava le dita, e il
calore del sole che splendeva su di lui. Camminò ancora, e vide animale e
creature di cui mai avrebbe immaginato l’esistenza. Camminò ancora, e toccò
le cortecce degli alberi e le acque dei fiumi, sentì il fruscio del vento tra
le foglie e la pioggia sul suo viso. Camminò ancora, scese dal monte e arrivò
in un paese. Vide le case, la gente, i bambini, vide le stelle, la luna e vide
l’amore delle persone che gli stavano intorno. E capì che da un piccolo buco
non poteva vedere il mondo né godere delle sue meraviglie.
E seppe finalmente cos’era la gioia!
Melissa - Classe III A
122
Il sentiero
In mezzo al verde prato c’era un sentiero che
attraversava i fiori e si perdeva fra le verdi colline; incuriosito da dei
colori che poteva vedere intorno a se: il sentiero marrone bagnato su cui si
appoggiavano gli steli di erba ancora impregnati di rugiada, il colore dei monti
pienamente in contrasto con il cielo azzurro.
Percorrendo la piccola strada giunse infine ad un campo da
tennis dove, afferrata la racchetta e la pallina mise ancora alla prova le
scarpe.
Lanciò la palla oltre la rete e questa ritornò, spinta da
un’altra racchetta, da un’altra mano, da un altro giocatore che accettarono
la sfida mentre qualche spettatore compariva urlando sugli spalti, capì che la
vita è un gioco, ma non giocata individualmente.
Classe III A
123
La 126
E poi scorse una piccola stradina che si inoltrava in un
boschetto poi trovò dietro una siepe trovò una vecchia 126 usata con le chiavi
inserite e il serbatoio pieno. Egli mise in moto e partì a tutta birra. Dopo
pochi chilometri fuse il motore e dovette proseguire a piedi. Mentre stava
osservando il paesaggio circostante da dentro un albero sbucò un fuggitivo, di
una missione impossibile. Quest’ultimo obbligò l’ometto a seguirlo come
ostaggio, ma questo intimorito tentò la fuga e il fuggitivo lo freddò con due
colpi di “Kalasnikov”. Arrivato nell’Aldilàà incontrò il Supremo che
gli diede la possibilità di tornare nel mondo terreno. Questo reintegratosi nel
suo vecchio corpo cercò il fuggitivo e si vendicò crudelmente.
Classe III A
124
L'uomo del monte
Era molto contento e per la felicità gli venne una forte
fitta al braccio sinistro e poi al cuore…svenne. Poco dopo per cause ignote si
risvegliò, non ricordandosi di cosa era successo. Spaventato dall’accaduto si
fumò una sigaretta e bevve una birra. A causa di queste due cose prima sentì
bruciare i polmoni, poi il fegato. Di quell’uomo ora non si sa più niente:
per fortuna.
Classe III A
125
Le scarpe
Vide la casa e dentro la casa vide una famiglia felice che
consumava il pranzo senza accorgersi di lui che guardava imperterrito dalla
finestra. Questa famiglia continuava a mangiare, ma il cibo non diminuiva mai,
anzi aumentava a dismisura. Notò che non era solo alla finestra, ma molte altre
persone con le sue stesse scarpe, si erano fermate ad ammirare quasi ipnotizzate
la famiglia felici, perfetta. C’era di fianco a lui una donna incinta, un
matto e un eremita. Tutti rimanevano la fissi alla finestra a guardare quella
famiglia. Dopo tutto questo si svegliò con la testa appoggiata sul suo diario
con ancora la biro in mano e capì che era stato tutto un sogno. A quel punto
senti un rumore, aprì la porta e con la coda dell’occhio notò un paio di
scarpe da tennis, se le mise e volò per qualche minuto…
Classe III A