151
Risvolti psicologici di ieri sul nostro domani odierno
Il piccolo uomo si chiamava Guastardo e alla vista di erba e fiori esclamò:
“Ha! Atterrare su un campo d’erba è un rito squisitamente maschile!”. Si
accorse di un mondo nuovo dove si poteva cacciare e procurarsi il cibo senza
aspettare che cadesse dal cielo. Dopo pochi istanti conobbe una donna di nome
Cliternestra e da essa concepì un figlio che chiamò Babidi. Successivamente
cadde in una crisi spirituale perché si sentiva troppo legato alle passioni
umane ma spinto dal desiderio di un altro figlio ne concepì un altro. Pentito
per quel gesto uccise un gatto che passava per caso e abbandonati i figli e la
moglie si ritirò in solitudine nel buco. Dopo un giorno di riflessione tornò a
vivere con la sua famiglia in una stupenda casetta viola!
Riccardo – classe III G
152
Il sogno
c'era un grande laghetto in cui
rane e girini saltellavano dentro e fuori dall'acqua tra le ninfee.
Dietro ad esse c'era un boschetto di alberi
verdi e anche fioriti. Sembrava fosse un Paradiso. Mentre esplorava il nuovo
ambiente incontrò una donna. Ella era bellissima ed aveva addosso un vestito
azzurro ed aveva le sue stesse scarpe da tennis. Iniziarono a parlare e a
conoscersi meglio finchè si innamorarono; questo grazie alle stesse scarpe che
diedero l'opportunità ai due ragazzi di "rompere il ghiaccio" e
iniziare a parlare. Lui, che era sempre stato molto timido e impaurito da tutti,
con questa ragazza scoprì che il parlare con una persona
piuttosto che con pagine di diario, era molto più interessante e dava
modo di confrontarsi e consigliarsi. Essa però era un sogno, si svegliò perchè
si era addormentato sul diario. Da quel giorno la sua vita cambiò. Diventò
socievole e simpatico con tutti e tutto grazie a quel sogno....
Classe I A
153
Un crosse mortale...
vide ARRIGO SACCHI vestito da
maniaco. L'uomo era un fan di "Arighe". I due cominciarono a parlare e
Sacchi esordì così: "Zao Panuzzi so che ti sei ritirato perchè ti ho
rigato il Porche , ti ha rubato la sua prima fidanzata (Megane Gale) e ti hanno
licenziato dall'autolavaggio ma la
vita è così. Allora sono venuto qui per scusarmi con te, ma vedo che non zei
solo zè anche Carmi". Carmi
dice: "Ciao Arrigo fanno un pò
'n crosse????". Sacchi:"Va bene Carmi dai proviamo...".Purtroppo
Sacchi sbagliò il crosse e i due cominciarono a litigare finendo in un burrone
e la storia finì con la scomparsa dei due allenatori.
Classe I A
154
Un piccolo grande dono
Un fitto bosco dal quale
provenivano strani bagliori, il piccolo uomo incuriosito si addentrò nel bosco,
e dopo alcuni metri si trovò davanti ad un enorme sfera lucente nella quale gli
parve di intravedere una figura: era una fata. Al piccolo uomo non servì molto
tempo per capire che le scarpe erano un regalo della fata per porre fine alla
sua solitudine; allora chiese cosa avrebbe dovuto fare e la fata rispose che
fino a che avrebbe avuto le scarpe avrebbe dovuto cercare una principessa che
l'avesse sposato nonostante fosse "un pò strano". Il piccolo uomo
partì subito dopo aver ringraziato la fata. Cercò e cercò per molti anni, ma
poco per volta iniziò a perdere la speranza. Dopo quindici anni di ricerca
continua le scarpe erano consumate. Allora rassegnato e triste, tornò a casa.
Dopo qualche giorno deciso a buttare via le scarpe, aprì la porta e chi
si trovò davanti?. Una principessa della sua statura che lo osservava: l'aveva
trovata. Da ora non sarebbe mai più stato solo. Gettarono le scarpe e vissero
per sempre felici e contenti.
Classe I A
155
La
valle dei boli: un esempio anche sulle strade
Invece v'era un bolo, un simpaticissimo animaletto peloso e luccicante con un
enorme gobbetta sotto al naso.
L'uomo solitario stupito gli si avvicinò, scordandosi delle scarpe e cercò di
conoscerlo ma l'animaletto scappò. L'uomo, che dopo tutto ciò credeva di
vivere in un sogno, seguì il bolo sino a quando si trovò in un'enorme valle:
la valle dei boli. V'erano milioni e
milioni di stupendi ma anche
misteriosissimi piccoli animaletti. L'uomo non sapendo nè
dove andare nè cosa fare incominciò a vagare senza una meta
precisa sino a quando giunse
davanti ad una grotta: al suo interno trovò
i piccoli boli vicino a mamma bola. Questi tenerissimi
ma allo stesso tempo pelosissimi animali da piccoli hanno un
"casco" di pelo che gli copre il volto: quando ne cadde uno dalle
braccia della madre non si fece nulla. L'uomo colpito da un fulmine di
intelligenza ebbe la più grande e bella idea della sua vita. L'uomo infatti si
trasferì in città e diede vita alla più grande industria di caschi del mondo,
la Bolem, che sino ad oggi ha permesso di salvare milioni e milioni di vite
umane.
Classe I A
156
Bolo, Moratti e l'uomo misterioso
Vide invece un bambino che si
era perso mentre stava facendo pascolare il suo gregge di pecore. Questo bambino
si chiamava BOLO, (un nome un po' strano) e aveva dieci anni; Bolo voleva
conoscere l'uomo perchè la nonna gli aveva raccontato che su quella montagna
viveva l'uomo della piccola caverna. Il bimbo era timido ma i due cominciarono a
parlare; dopo circa due ore di conversazione l'uomo gli chiese se sapeva di quel
paio di scarpe. Bolo gli rispose che era stato Moratti a mettere le scarpe
davanti alla porta e c'era anche un biglietto che non aveva letto. Allora l'uomo
andò alla porta e sul biglietto c'era scritto: " Ciao sono il presidente
Moratti, ho bisogno di un grande attaccante perchè Varen non segna, caz....!Sono
disperato ho bisogno di aiuto, ho soltanto 54 difensori, 68 centrocampisti e 8
attaccanti. Aiutami....
Classe I A
157
Forme di vite intelligenti nello spazio
Rivide la montagna e l'uomo si
rialzò e spiccò un'altro balzo per aria, le scarpe erano magiche! Scoprì che
appena cercava di camminare le due scarpe moltiplicavano la potenza del passo.
Avrebbe potuto persino arrivare in cinque minuti sulla vetta della grande
montagna. Così avanzò con il
piede sinistro e si trovò già a metà strada verso la vetta, un altro passo ed
arrivò in cima. Si sentiva potentissimo, vide il sole e anche quello non
sembrava più così distante. Era così eccitato
che non si chiese chi avesse potuto dimenticare li i due oggetti così magici e
potenti. Infatti di li era passato il Bolo un mago che aveva immensi poteri e
quando si accorse di aver perso le scarpe tirò un grandissimo urlo che fece
spezzare la montagna. L'uomo quando toccò terra dopo un interminabile volo
rimbalzò ed andò a finire sulla luna. Da allora Bolo sta cercando quelle
scarpe per lo spazio dicendo agli altri esseri umani che non siamo soli in
questo universo.
Classe I A
158
Viaggio senza ritorno
Un paio di scarpe da calcio. Così
incuriosito, si tolse quelle che aveva prima e si infilò le ultime trovate. Ma
anche questa volta le scarpe lo scaraventarono in aria e lo trascinarono a testa
in giù per quasi un'ora. Quando atterrò, ormai esausto, si ritrovò su un
prato di quadrifogli rossicci; alla sua destra si materializzarono un paio di
pattini, ma spaventato per tutto quello che gli era successo, decise di non
metterli, anzi si sfilò le scarpette da calcio e si coricò, pensando sul da
farsi. Ma le ciabatte si mossero e si infilarono automaticamente ai piedi del
piccolo uomo e, dolcemente lo portarono in alto, su, sempre più su, fino a
raggiungere galassie e mondi sconosciuti, nell'immensità dell'universo, in un
viaggio senza confine.
Classe I A
159
Addio
alla solitudine!!!
Vide un uomo piccolo, molto piccolo. Vide che assomigliava in maniera
straordinaria a qualcuno di familiare...Ma sì, era praticamente la copia di sè
stesso!!!! Il "gemello" iniziò a parlargli e gli raccontò che
abitava in un piccolo buco all'interno di una montagna e che teneva un diario
dove scriveva le sue opinioni, i suoi pensieri, le sue paure...proprio come lui!
Disse di chiamarsi ALESSANDRO B. e di non
possedere nulla, tranne il paio di scarpe che stava calzando il primo omino.
Quelle bellissime scarpe da tennis le aveva fabbricate lui ed avevano il potere
di trasportare in volo chiunque le indossasse. Alessandro B. infatti era molto
timido e non riusciva mai a prendere l'iniziativa per fare conoscenza con
qualcuno, e così ricorreva a questo metodo per intraprendere nuove amicizie.
Aveva paura della solitudine, ma allo stesso tempo aveva paura ad uscirne, per
paura del giudizio degli altri. Ma da quel giorno l'omino e Alessandro divennero
amici inseparabili e si fecero molti altri amici senza più ricorrere all'aiuto
delle scarpe.
Classe I A
160
Il buco
vide boschi e animali. Dopo aver
capito, più o meno, come volare
partì in aria e dall'alto del cielo vide le case, i villaggi, le persone e gli
animali, vide il cielo azzurro e il mare blu, gli uccelli e i pesci e altre cose
che, lui così solitario e sempre nascosto nel suo buco, non aveva mai visto.
Tornato nel suo buco, si mise a riflettere su quanto aveva visto e capì che il
misterioso donatore, voleva fargli capire e vedere quanto si perdeva restando
nel suo buco; capì quanto era stato stupido a voler rimanere nella sua oscura
casa. Così ogni giorno usciva di casa con le sue scarpe da tennis a visitare
paesi nuovi, incontrare persone nuove e nuovi amici per poi tornare a casa alla
sera felice ma soprattutto non più solo.
Classe I A
161
Il bosco incantato
un fitto bosco. Disorientato
dalla vastità del paesaggio s'inoltrò nel bosco: la luce filtrava fioca tra i
rami e si infrangeva sui tronchi formando strani giochi. Improvvisamente intorno
a sè si materializzarono scene di vita quotidiana; c'erano vecchi e giovani,
adulti e bambini, che ridevano o piangevano, ma una cosa lo colpì in modo particolare: nessuno era solo!
E così si rese conto di quanto fosse stata vuota e inutile la sua solitaria
vita fino ad adesso e così si decise: d'ora in poi avrebbe vissuto per aiutare
gli altri. Ma ormai era troppo tardi: una voragine si aprì in mezzo al bosco e
inghiottì il povero piccolo uomo di cui restarono solo le piccole scarpette che
stavano a testimoniare come ognuno possa migliorare.
Classe I A
162
Cos'è un amico?!
era troppo spaventato, non più
per lo strano balzo, compiuto con quelle magiche scarpe, ma per lo spettacolo
della natura che vedeva intorno a lui, che non aveva mai visto un fiore, un
uccellino o in misero filo d'erba. Quando riuscì a rimettere i piedi per terra
iniziò a tastare, annusare tutta quella "roba" che aveva sotto gli
occhi. Lui pensò: "io che racconto sul mio diario del mondo, delle
persone, come faccio a non sapere dell'esistenza di questo bellissimo
spettacolo?". Detto questo sbucò dal nulla un piccolo gnometto che iniziò
a parlare con lui. Lui lo squadrò con gli occhi, incredulo per quello che aveva
visto; senza un attimo di
esitazione lo gnomo iniziò a parlare o meglio a interrogare il povero uomo;
"perchè vivi solo? Perchè non vuoi stare con le persone o comunque vivere
in mezzo a questi fantastici luoghi in compagnia dei tuoi amici? Perchè questa
scelta?". L'uomo non riuscì a rispondere, non sapeva cos'erano gli amici,
cosa voleva dire stare in compagnia, così disse:" non so cosa voglia dire,
non conosco niente di tutto ciò". Lo gnomo rispose:" se vuoi
riprendere tutto da capo come una nuova vita: io sono un amico!!!!"
Classe I A
163
L'opera
del Mangia, che segna il tramonto della storiografia illuministica e l'inizio di
una interpretazione vichiana della storia, è un alto contributo alla causa
nazionale.
Allora decise di esplorare il mondo e cominciò a correre. Ad un certo punto
incontrò l'oceano, quindi si girò e corse nell'altra direzione. Ma incontrò
di nuovo l'oceano. Fece avanti indietro per 15 anni fino a quando le scarpe si
usurarono. Quindi tornò a casa e fece la vita di prima. Un giorno trovò fuori
dalla porta un tesserino del Perugia con su il suo nome. L'impatto con
l'allenatore fu questo: "famme un po' un crosse". L'omino
lo fece. "bello". Replicò l'allenatore e gli spaccò la gamba.
Allora tornò a casa e li morì dovuta ad un'infezione della frattura scomposta
alla rotula che si era procurato in Italia. Il vero nome dell'omino era Marco
Materazzi.
Classe I A
164
Le scarpe da ginnastica
Un piccolo gruppo di amici
che scherzavano e si divertivano in compagnia. Intimorito il piccolo uomo
cercò un posto per nascondersi, ma intorno a lui vedeva solo un enorme prato di
fiori. Decise allora di vincere la sua paura, così si diresse verso i ragazzi e
con una flebile vocina pronunciò un leggero. "ciao!". I ragazzi lo
accolsero facendogli un sacco di domande perchè il piccolo uomo era strano
all'apparenza. Così iniziarono a parlare insieme scoprendo tantissime cose gli
uni degli altri. Il piccolo uomo si accorse così di avere un grande animo e donò
le sue bellissime scarpe da tennis ad uno dei "suoi
nuovi amici": Ma quando tolse le scarpe ecco che successe di nuovo
ciò che era accaduto prima e venne scaraventato via ad alta velocità. Quando
aprì gli occhi vide che era di nuovo nel suo piccolo buco e che le scarpe da
ginnastica erano ancora ai suoi piedi. Allora
capì che erano normalissime scarpe da tennis e che era la sua immaginazione, il
desiderio di avere nuovi amici e di stare con gli altri. Così ogni volta che
voleva pensare ai suoi compagni si metteva le scarpe da ginnastica e iniziava a
sognare.
Classe I A
165
L'omino del Goal facile
C'era la montagna con il suo
buco. Per lo spavento rimase fermo, ma visto che non era mai uscito così tanto
decise di visitare il luogo. Visitò il prato con tutte le sue paure. Ad un
certo punto arrivò al margine di una bosco e decise di visitare anch'esso.
Appena entra vede grossi cespugli e alberi, ma si avvicina un lupo che se lo
vuole mangiare. Lui scappa e arriva alla città. Quella città era Perugia. Lui
incontra Liverani e diventano tanti amici che iniziano a giocare tutti e due nel
Perugia. L'allenatore lo fa giocare, e inventò una tattica. Liverani faceva i
cross, lui saliva sulle spalle di Materazzi, saltava e faceva sempre goal tanto
che vinsero il campionato. Però un giorno l'omino sbagliò il goal e Liverani
iniziò a sbagliare il crosse. Allora Serse si arrabbiò tanto che li uccise
tutti e due spaccandogli le gambe e le orecchie.
Classe I A
166
La vita
di uno sfigato per natura - something to believe
Caccamo (il nome del piccolo uomo) si accorse di non essere più nel luogo dove
lui era nato, ad un tratto una voce disse: corri Forest! Corri! Le sue scarpe si
drizzarono e incominciarono a correre, Caccamo non sapeva cosa fare perchè le
scarpe non accennavano a fermarsi. Attraversò sei stati ed arrivò in Siria, lì
le scarpe si fermarono davanti a una ragazza, le chiese: dove ci troviamo? Ad un
tratto arrivò il suo ragazzo Omar che geloso tirò fuori il coltellino e uccise
Caccamo e finì a Novi Ligure. Ma con le sfere del drago lo resuscitarono, ma
tornato in vita incontrò il re di Persia: Serse. Questo gli disse: fammi po' un
crosse!!; lui sbagliò e Serse gli spezzò la gamba.
Classe I A
167
Il bosco e le sue storie nascoste
Un enorme orso che scorgendolo
qualche giorno prima aveva deciso di catturarlo e farne
cibo per i suoi figli. L'uomo impaurito al massimo corse a per di fiato
lungo il sentiero che portava al villaggio giù alla valle e non appena vide un
pozzo tra i cespugli vi si gettò all'interno senza pensarci troppo. L'orso
perse le sue tracce, ma decise comunque di rimanere in zona ad attenderlo.
L'omino iniziava ad avere parecchia fame e sete, ma decise di resistere per un
altro giorno...finchè il mattino seguente all'alba si sentì risuonare l'eco di
cani che abbaiavano e cacciatori che urlavano per richiamarli. Gli balenò
allora l'idea di raggiungere casa scortato
dai cacciatori e così fece. Visse felice diffidente degli
animali, ma fiducioso negli uomini.
Classe I A
168
La storia
Serse Cosmi con gli occhi
indiavolati che gli diceva: "famme un buon crosse" porgendogli un
pallone. Lui, non avendo mai giocato a calcio sbagliò il crosse. Fortunatamente
Serse lo perdonò e se ne andò. L'uomo, rimasto solo decise di incamminarsi
verso un uomo che correva velocissimo. L'uomo lo fermò e l'altro gli disse che
era Filippide, e che doveva
arrivare in tempo ad Atene, una città della Grecia e quindi ripartì. L'uomo lo
seguì. E decise di arruolarsi come purtroppo l'uomo perì con onore nella
battaglia di Salamma.
Classe I A
169
L'ometto,
il genio e Serse Cosmi
Ad un certo punto arrivò un uomo basso e con una barba bianca. Il
piccolo uomo gli disse: "ma tu chi sei?". L'uomo con la barba non più
giovane, gli rispose simpaticamente: "Io sono il famosissimo GENIO DELLE
TARTARUGHE". E il piccolo uomo gli disse: "mai sentito". Il
"Genio" irritato, racconta dei suoi straordinari poteri nel campo
delle arti marziali. L'ometto incita vivamente il vecchietto a dargli una
dimostrazione. Allora l'uomo barbuto si apprestò a dargli una dimostrazione.
Con un'onda energetica distrusse la montagna e la casa dell'ometto. Quest'ultimo
rimase pietrificato nel vedere la sua abitazione in fiamme. Arrivò anche un
altro uomo che era stato colpito in testa dall'onda energetica che disse al
Genio: "Genio delle tartarughe, famme un pò un crosse!!!:" L'uomo gli
diede un pallone. Purtroppo il Genio sbagliò il crosse e Cosmi disse: "
M'hai sbagliato il crosse?!?!: Allora te spezzo na gamba!!!" L'ometto esultò
e tutti e tre andarono a bere qualcosa a casa di LIVERANI.
Classe I A
170
Il viaggiatore e la graziosa Samantha di Arezzo
L'uomo, sbalordito, dopo qualche
minuto di spavento, riuscì a capire dove si trovava: era nel giardino del Thoi
Mohal. Quello era l'unico luogo che voleva veramente vedere ma non ne aveva mai
avuto la possibilità. Dopo aver osservato ogni dettaglio di quell'arem, con un
balzo tornò alla grotta per ringraziare il misterioso inquilino che gli aveva
prestato queste scarpe eccezionali. L'uomo era davanti a lui e quando gli porse
la mano, l'inquilino si tolse la maschera e mostrò a tutti la sua vera,
orribile identità. Era Samantha!!! Samantha era la donna che negli anni '80 fu
esiliata dal mondo a causa delle troppe chiamate effettuate ai ragazzi.
All'udire della sua voce, le sue povere vittime assumevano comportamenti e
sembianze non più umane. Davanti alla dura realtà, l'uomo preferì buttarsi giù
dalla rupe, in una sicura ma migliore fine.
Classe I A
171
Mirabella
Una cosa insolita infatti aveva
la forma di un albero. Bussò alla piccola porta ed uscì un maggiordomo che lo
invitò a entrare. All'interno vi era una grande sala con in mezzo una scala
dorata; a un certo punto sulla scala comparve la figura di una ragazza: era la principessa Mirabella. Quando si videro
scoppiò il colpo di fulmine: si sposarono ed ebbero due figli. Un giorno
durante una passeggiata la principessa Mirabella morì; dal dispiacere il
piccolo uomo morì.
Classe I A
172
Niente
niente perchè nella caduta
perse l'occhio sinistro. Lo cercò invano per circa un' ora e la cosa più
simile ad un occhio che trovò fu una biglia di vetro. Appena se la mise ebbe un
giramento di testa e si rese conto che riusciva a capire i discorsi degli
animali. Ad un certo punto avanzarono due boscaioli che chiacchierando
allegramente si diressero verso un albero con le loro accette. L'uomo inorridì
al pensiero di quello che stavano
per fare, sapendo che quella quercia costituiva la casa di molte creature. Si
diresse verso di loro e cominciò a spiegargli le sue motivazioni, ma vide che
loro lo guardavano in modo strano e quando parlavano a loro volta lui non capì;
pensò che fossero stranieri ma non si accorse che in realtà era la biglia che
lo estraniava completamente dagli esseri umani. Grazie alle scarpe da tennis, si
mise a correre intorno a loro e sollevò un tal polverone che quelli se ne
scapparono urlando. Da quel momento in poi l'uomo passò tutta la sua vita in
quella radura, vivendo in perfetta sintonia con tutti gli animali che vi
abitavano.
Classe I A
173
Le peripezie dell'uomo stupido
Bavose e Barbagianni e, davanti
a lui Ronaldo mentre stava facendo la pubblicità della Pirelli 6000. L'uomo,
vedendolo, si spaventò per le sue palette da coniglio ma poco dopo, vedendo il
calendario di Megane Gale nuda nella sua mano, si rilassò
e gli chiese se poteva guardarlo. Egli annuì e poi si rifugiò nella sua
grotta. Quando uscì per ridare il calendario, scivolò e cadde giù in un
burrone; non si fece niente e prontamente ritornò su, dove, vide un angelo, di
nome Arrigo Sacchi che continuava a ripetere: "Umiltè, Umiltè, Umiltè
". Al vederlo, l'uomo ebbe un infarto e morì.
Classe I A
174
La libertà
era arrivato in un posto nuovo,
bellissimo e ne rimase stupito...Dopo un piccolo momento di panico si alzò da
terra e incominciò a camminare per questo prato immenso, quasi irreale. La
sensazione che provava era molto strana, quasi di sollievo ed incominciò a
correre per il prato immenso in mezzo a fiori multicolore e incominciò anche a
cantare come se qualcosa che avesse tenuto dentro per tanto tempo si volesse
liberare. Così l'omino scoprì che quelle scarpette da tennis gli avevano dato
la LIBERTA' che non aveva avuto, ma cercava di scrivere, nel suo buco sulla
montagna.
Classe I A
175
Nike
Questo piccolo uomo, in realtà
era "Ronaldo" appena guarito dall'infortunio e più in forma che mai.
Le scarpe che indossava non erano scarpe ADIDAS ma NIKE e l'uomo che bussava
alla porta non era un comune mortale ma, DAVIDS. E se quest'uomo è atterrato
morbidamente cadendo da una montagna è grazie alle nuovissime NIKE AIR ZOOM con
ammortizzatori. Dopo una settimana, se prima era un piccolo uomo adesso è un
grande uomo. ( Il Sindaco di Sims City). (ATTENZIONE, NOI NON SFRUTTIAMO I
BAMBINI PER COSTRUIRE LE SCARPE, MA USIAMO I CANI).
Classe I A